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Palazzo

edificio di grandi proporzioni e di pregio architettonico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Un palazzo è un edificio di grandi dimensioni, proporzioni e pregio architettonico adibito ad abitazione di re, principi e signori o sede di uffici pubblici o di rappresentanza per enti privati quali banche e fondazioni[1].

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Palazzo (disambigua).

Il termine deriva dal nome in latino del colle Palatino di Roma (Palatium[2]), dove in epoca imperiale si erano sviluppate le strutture della residenza ufficiale degli imperatori (Domus Augustana). Il nome del colle divenne per antonomasia quello di ogni residenza regale e principesca. Le case signorili plurifamiliari, nell'edilizia moderna, a 4 o 5 piani con almeno un appartamento ciascuno, prendono il nome di palazzina.[3]

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Storia

Riepilogo
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Palazzo Vecchio a Firenze.

I primi palazzi, residenze regali e contemporaneamente centri delle attività economiche, politiche e religiose, delle società palaziali dell'età del bronzo nelle città della antica Mesopotamia, dell'antico Egitto e della civiltà minoica e successivamente micenea. Oltre alla residenza del re, con ambienti privati e di ricevimento, comprendevano magazzini, archivi, e luoghi di culto. In età antica ebbero simili caratteristiche le residenze dei sovrani ellenistici, mentre le ampie ville suburbane dell'aristocrazia senatoria romana e della famiglia imperiale, al centro di vaste proprietà agricole, furono essenzialmente centri residenziali ed economici, mentre le funzioni pubbliche erano svolte dagli appositi edifici cittadini, come il senato romano.

Con la decadenza e il crollo dell'impero romano, nel corso del medioevo i castelli fortificati divennero le residenze dei signori feudali, centro di difesa di un territorio, mentre le più importanti famiglie cittadine popolavano i centri urbani di case torri, simbolo di potenza e ricchezza, e le istituzioni comunali erigevano i palazzi municipali[4].

Nell'età moderna, venute poi meno le esigenze difensive, i castelli e i palazzi urbani si arricchirono di opere d'arte per divenire comode residenze signorili, che con lo splendore delle facciate, spesso affacciate sulle piazze, offrivano un'immagine della potenza della famiglia[5].

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Nel mondo

In Estremo Oriente (Cina, Corea e Giappone) il palazzo è sempre da intendersi come "complesso palaziale" che riunisce i vari ambienti/edifici attraverso i quali il sacro sovrano sposta la sua residenza nei diversi mesi dell'anno in accordo a complessi rituali geomantici. Queste articolate strutture, tra le più complesse e grandi mai realizzate (v.si Città Proibita di Pechino) erano realizzate prevalentemente in legno (l'alzato[6]) ma anche in pietra (fondamenta e terrazze sulle quali le costruzioni abitabili appoggiano).

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Stili

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Nella cultura di massa

Pier Paolo Pasolini coniò la "metafora del Palazzo"[8]: per "affrontare il nodo della scissione tra la politica e la vita"[9] alludendo allo spazio fisico in cui in Italia[10] è esercitata la prima[11].

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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