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Papireto

fiume di Palermo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Il Papireto o torrente Danisinni è un fiume a carattere torrentizio che scorreva a Palermo. Dà il nome a un antico quartiere della città.

Disambiguazione – Se stai cercando informazioni sulla pianta palustre, vedi Cyperus papyrus.

Storia

Insieme al fiume Kemonia delimitava la prima Palermo punica, era il fiume d'Occidente. Il bacino del corso d'acqua consentiva il riparo e l'approdo delle imbarcazioni in prossimità della cattedrale, il porto corrispondente fu interrato nel 1591 su disposizione del viceré Diego Enriquez Guzman, conte di Albadalista.[1]

A causa dell'utilizzo come fogna a cielo aperto le acque del fiume erano molto inquinate e di conseguenza rendevano l'aria poco salubre, per questo motivo in periodo borbonico presso le sue rive vi si costruiva esclusivamente edilizia povera e nello stesso periodo iniziarono le opere di interramento del corso d'acqua.

Una veduta parziale del primitivo letto e corso fluviale è visibile lungo la direttrice discesa dei Giovenchi - via Panneria, che conduce da via Maqueda a piazza Monte di Pietà, parallela al Cassaro a settentrione, annovera il Piano di Sant'Onofrio posto a metà del percorso, sul lato a nord prospetta la chiesa di Sant'Onofrio.[2][3]

Attualmente scorre ancora sotto alcune strade cittadine ed è denominato canale Papireto; a differenza del Kemonia, il cui corso è stato deviato verso il fiume Oreto, il Papireto arriva autonomo fino al mare.

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Note

Bibliografia

Voci correlate

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