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Phoenix Raceway
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Il Phoenix Raceway è un circuito automobilistico tri-ovale di 1 miglio situato ad Avondale, Arizona, vicino a Phoenix. L'autodromo è di proprietà della NASCAR.
Attualmente ospita tutte le competizioni NASCAR, tra cui due gare della Cup Series, inclusa l'ultima del calendario, la NASCAR Cup Series Championship Race.
Negli anni ha ospitato altre competizioni come l'IndyCar Series, la CART e l'USAC.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva

La pista è stata inaugurata nel 1964 e prevedeva un percorso stradale di 2,7 miglia (4,345 km) e un tri-ovale di un miglio. Il percorso stradale si snodava all'esterno del circuito e si andava a ricongiungere con l'ovale. Per far ricongiungere i due tracciati, i progettisti hanno aggiunto un'altra curva al layout della pista tra Curva 2 e Curva 3. La curva è nota come "dogleg" ed è diventata la caratteristica principale del circuito.[1]
La gara inaugurale del Phoenix Raceway fu un evento per vetture sport sullo stradale, vinto da Davey MacDonald. Già nel 1964 il circuito iniziò ad ospitare le gare dell'USAC. Il primo in assoluto a vincere sul tracciato ovale fu A.J. Foyt. Anno dopo anno la pista diventò sempre più famosa e apprezzata dai piloti tanto da ospitare la IndyCar fino al 2005. Nel 1970 l'attore di Hollywood Steve McQueen vinse la "Winter Sprint" con una Porsche 908 partendo dalla pole position. Nel 1977 si tenne la prima Copper World Classic, un evento di punta per i campionati USAC Midget e Silver Crown.[2]
Nel 1977 la NASCAR scelse per la prima volta la struttura per disputare una gara della Winston West Series, con la vittoria di Cale Yarborough a bordo di una Dodge.[3] Tuttavia solo nel 1988 la competizione principale della NASCAR, ovvero la Winston Cup Series, gareggiò sul circuito. A vincere fu Alan Kulwicki.

Alla fine della stagione 1990 il percorso ovale è stato riasfaltato e nell'estate 1991 il vecchio percorso stradale di 2,7 miglia è stato rimosso e sostituito da un nuovo percorso stradale interno di 1,51 miglia (2,430 km).
Nel 1997 la struttura è stata acquistata dall'International Speedway Corporation. A seguito di questo il circuito ha subito negli anni successivi un processo di riammodernamento che ha interessato le tribune e la messa in sicurezza delle curve, con l'installazione delle barriere SAFER. Inoltre il perimetro è stato completamente sigillato dalle barriere, rendendo così inutilizzabile il circuito stradale esterno.[4]

Nel 2005 il tracciato è stato rimosso dal programma dell'IndyCar Series. Nello stesso anno un'ulteriore data è stata aggiunta al calendario della NASCAR.[5]
Nel 2011 sono stati fatti altri lavori, con le modifiche che hanno portato alla chiusura totale del percorso stradale, limitando il Phoenix Raceway solamente alla configurazione ovale.
Nel 2015, in occasione della gara della Sprint Cup Series di novembre, il circuito ha cambiato temporaneamente nome in "Jeff Gordon Raceway" per omaggiare l'ultima gara da pilota NASCAR di Jeff Gordon.[6]
Dopo un'assenza di 11 anni, il 2 aprile 2016 l'IndyCar Series è tornata a correre sul circuito,[7] che è rimasto in calendario anche per le stagioni 2017 e 2018, per poi essere rimosso nuovamente prima della stagione 2019.[8]
I lavori di ristrutturazione del 2018 hanno riconfigurato la pit lane e le aree interne e spostato il traguardo poco dopo l'uscita di quella che era la Curva 2 (ora Curva 4), prima del dogleg.
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Vincitori di gare della NASCAR Cup Series

- (*) Evento accorciato causa pioggia
- (**) Gara prolungata per green-white-checker finish
- a Gara di aprile estesa a 375 giri (600 km)
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Cambiamento del circuito
- Percorso stradale prima della ristrutturazione nel 2011
- Pista ovale prima della ristrutturazione nel 2011
- Pista dopo la ristrutturazione nel 2011
- Pista dopo la ristrutturazione nel 2018
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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