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Pietro Aquila

pittore, incisore e sacerdote italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Pietro Aquila
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Pietro Aquila (o dell'Aquila) (Marsala, 1630Alcamo, 1692) è stato un pittore e incisore italiano del periodo barocco.

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Biografia

Riepilogo
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Pietro Aquila nacque a Marsala, per altre fonti a Palermo, come testimonia il de Boni nella Biografia degli artisti. Anche sulla data di nascita non c'è sicurezza anche se viene indicata intorno al 1630. Ciò che è sicuro è che fu allievo del palermitano Pietro del Pò. Nella sua bottega imparò l'arte della pittura ma soprattutto quella dell'incisione, per la quale fu decisamente più famoso. Il del Pò condusse il giovane allievo prima a Napoli e in seguito a Roma. A Palermo lasciò varie opere, tra cui La parabola del ritorno del figliol prodigo e Abramo e Melchisedec nella Chiesa della Pietà, altre tele nella chiesa di Santa Maria delle Vergini e degli affreschi nella chiesa di Santa Cita. Fattosi sacerdote partì per Roma.

Incisore a Roma

La sua fama come incisore avvenne dopo l'incontro con le maggiori opere dei grandi pittori del Rinascimento e del Barocco. Fra gli altri amò particolarmente Raffaello, ma anche Annibale Carracci, del quale incise gli affreschi della Galleria Farnese. Incise anche soggetti di Pietro da Cortona, Lazzaro Baldi e Ciro Ferri. Fece anche incisioni di pittori suoi contemporanei come Giovanni Maria Morandi e Carlo Maratta. Lavorò ad un'opera, dedicata a Cristina di Svezia, intitolata La Bibbia di Raffaello, prendendo spunto dagli affreschi lasciati dal pittore marchigiano in Vaticano in questo lavoro, del 1674 si avvalse della collaborazione di un altro importante incisore: il fiorentino Cesare Fantetti come ci racconta Stefano Ticozzi nel suo Dizionario degli architetti, scultori, pittori: intagliatori in rame e in pietra, coniatori di medaglie, mosaicisti, niellatori, intarsiatori d'ogni età e d'ogni nazione (1830), nella vita del Fantetti:

«unitosi [il Fantetti] con Pietro Aquila intagliò le Storie della Bibbia dipinte nelle Logge Vaticane da Raffaello, trentasette delle quali appartengono a Cesare, le altre a Pietro»

Del 1681 sono una serie d'incisioni con i ritratti degli Imperatori romani.

Tornato in Sicilia Pietro Aquila, morì ad Alcamo nel 1692. Fra i suoi allievi, ci fu il fratello (o il nipote) Francesco Faraone Aquila, che anche lui fu un buon intagliatore e incisore.

Opere

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Note

Bibliografia

Altri progetti

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