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Internazionale dei Partiti Pirata

gruppo politico internazionale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Internazionale dei Partiti Pirata
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L'Internazionale dei Partiti Pirata (in inglese Pirate Parties International, PPI) è un'organizzazione no-profit non governativa internazionale che unisce attualmente 42 partiti pirata nazionali, con sede a Bruxelles (Belgio)[1]. Nel 2017 al PPI è stato conferito uno status consultivo speciale al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite[2].

Fatti in breve Presidente, Vicepresidente ...
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Storia

Riepilogo
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Membri del PPI al 2013

     Paesi con PP membro del PPI

     Paesi con PP attivo ma non membro PPI

Fondata nel 2006 come un'unione informale di partiti indipendenti tra loro, dall'ottobre 2009 ha ottenuto lo status di organizzazione non governativa in Belgio. La fondazione ufficiale con l'adozione di uno statuto è avvenuta in una conferenza tra il 16 ed il 18 aprile 2010 a Bruxelles, a cui hanno partecipato delegati provenienti da 22 paesi, tra i quali anche l'Italia.

È guidato da un consiglio direttivo, i cui copresidenti sono Marcel Kolaja (Repubblica Ceca) e Samir Allioui (Paesi Bassi).

Dichiarazione di Uppsala

Alla conferenza del 2009 dell'Internazionale dei Partiti Pirata a Uppsala (Svezia), i partiti pirata europei hanno concordato una dichiarazione comune degli obiettivi dei partiti per l'imminente elezione del Parlamento europeo[3][4]. Le questioni centrali della dichiarazione sono:

  • riforma del diritto d'autore, esenzione delle attività non commerciali dalla regolamentazione del diritto d'autore, riduzione della durata delle protezioni del diritto d'autore; divieto di tecnologie DRM, opposizione ai prelievi su mezzi di comunicazione o hardware;
  • riforma del diritto dei brevetti, in particolare affermando che i brevetti sulla vita (compresi i brevetti sulle sementi e sui geni) e sul software non dovrebbero essere consentiti;
  • rafforzamento dei diritti civili, governo trasparente, processi rapidi ed equi, libertà di parola ed espansione del diritto all'anonimato nella comunicazione.

Dichiarazione di Praga

Alla conferenza del 2012 dell'Internazionale dei Partiti Pirata a Praga (Repubblica Ceca), i partiti pirati europei hanno deciso di candidarsi alle elezioni del Parlamento europeo nel 2014 con un programma comune e di istituire un partito politico europeo. La dichiarazione[5] è stata seguita da conferenze a Potsdam e Barcellona per lavorare sulla struttura del corpo giuridico a venire e sugli statuti.

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Europa

Lo stesso argomento in dettaglio: Partito Pirata Europeo.

Il Partito Pirata Europeo è l'organizzazione europea che unisce i partiti pirata nei Paesi dell'Unione europea. Fondato nel 2013 ha come scopo la collaborazione dei vari partiti pirata nell'ambito delle attività nell'Unione europea e la partecipazione alle elezioni europee in un'unica lista.

Membri

Riepilogo
Prospettiva

Attuali

Al 2020, l'Internazionale dei Partiti Pirata include 38 membri (quelli con seggi nel Parlamento europeo, nazionale o regionale, sono indicati in grassetto)[6]:

Ulteriori informazioni Stato, Partito ...

Osservatori[6]

  • Partito di Internet serbo;
  • Pirati senza Frontiere;
  • Partito Pirata di Berlino;
  • Besti Flokkurinn (Islanda);
  • Partito Pirata della Bavaria;
  • Partito Pirata della Florida;
  • Partito Pirata di Hesse;
  • Partito Pirata di La Rioja (Spagna);
  • Partito Pirata della Bassa Sassonia;
  • Partito Pirata di New York;
  • Partito Pirata della Renania Settentrionale-Westfalia;
  • Partito Pirata di Potsdam;
  • Giovani Pirati di Germania;
  • Giovani Pirati di Svezia (Ung Pirat);
  • Partito Pirata del Tirolo.

Ex membri[6]

  • Irlanda (bandiera) Partito Pirata irlandese (rimosso nel 2012[31]);
  • Australia (bandiera) Partito Pirata australiano (ha abbandonato PPI nel 2015);
  • Regno Unito (bandiera) Partito Pirata del Regno Unito (ha abbandonato PPI nel 2015);
  • Islanda (bandiera) Partito Pirata islandese (6 seggi in Parlamento, ha abbandonato PPI nel 2015);
  • Canada (bandiera) Partito Pirata canadese (ha abbandonato PPI nel 2016);
  • Serbia (bandiera) Partito Pirata serbo (sciolto nel 2017);
  • Danimarca (bandiera) Partito Pirata danese (sciolto nel 2017).
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Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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