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Power Pyramids
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Power Pyramids (scritto, forse per errore, Power Pyramid sulle cassette) è un videogioco a piattaforme pubblicato nel 1988 per Commodore 64 e ZX Spectrum dalla Quicksilva, divenuta all'epoca una divisione della Grandslam Entertainments (anch'essa esplicitamente accreditata). Si svolge all'interno di piramidi egizie, tuttavia il manuale descrive un'ambientazione fantascientifica e il giocatore controlla una surreale sfera rotolante.
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Trama
Le piramidi sono in realtà manufatti alieni che anticamente venivano consegnati ai clienti che le acquistavano su vari pianeti. Una volta arrivate devono essere attivate raggiungendo gli appositi dispositivi sparsi all'interno della piramide. Un carico di piramidi è arrivato sulla Terra e uno sferoide robotico le deve attivare[2].
Modalità di gioco
Riepilogo
Prospettiva
Il gioco si svolge dentro piramidi composte da un labirinto di stanze bidimensionali a schermo fisso, contenenti piattaforme, ostacoli e dispositivi vari. Le stanze sono comunicanti tra loro dai due lati o da altri passaggi. Gli sfondi non sono molto elaborati e in gran parte neri[3]. Si può scegliere tra quattro piramidi di difficoltà crescente, dalla più piccola composta da 14 schermi su 4 piani alla maggiore composta da 54 schermi, per un totale di 128 schermi[4]. Il giocatore controlla una sfera rotolante, saltante e rimbalzante, costantemente in moto[3].
Il giocatore deve sfruttare strategicamente gli elementi dello scenario che influenzano, nel bene o nel male, il movimento della sfera. Il controllo su di essa è molto limitato: ci sono soltanto due comandi diretti, per farle fare un salto e per azionare alcuni dispositivi dello scenario. Altrimenti la sfera non fa altro che rotolare per inerzia e rimbalzare sugli ostacoli[5]. I dispositivi controllabili da giocatore, con un unico comando per tutti, sono i pistoni che fanno fare alla sfera un grande salto, e le assi girevoli che si possono commutare tra più possibili inclinazioni, facendo così da piattaforme o da rampe[5]. Inoltre si possono trovare dispositivi che cambiano la velocità della sfera, a volte necessari perché dalla velocità dipende l'ampiezza dei salti[3]. Quando la sfera entra in tale dispositivo si ferma per un breve tempo, durante il quale il giocatore può regolare la velocità, poi viene rispedita via[1]. È disponibile il tasto di pausa, potenzialmente utile anche per ragionare sulle situazioni rompicapo[1].
Le collisioni, oltre a far rimbalzare, tolgono un po' di energia vitale alla sfera. Maggiori danni si subiscono al contatto con acqua, pugnali e scariche elettriche[2]. Sono molto pericolose anche le statuette[6]. Ci sono dispositivi che ricaricano l'energia e teletrasporti tra i piani. Lo scopo del gioco è passare su tutti i punti di attivazione sparsi per la piramide, disposti almeno uno per piano[2], infine tornare al punto di partenza che è anche l'uscita dalla piramide.
Nel pannello informativo sottostante la sfera ha una barra dell'energia, una barra della velocità, le vite e altri simboli, non documentati nello scarno manuale[5], che a quanto pare indicano il numero di punti di attivazione mancanti e il numero del piano a cui ci si trova.
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Accoglienza
Power Pyramids fu giudicato in modo molto variabile dalla critica europea. Il voto più alto conosciuto, 85% (versione Commodore 64), fu dato dalla rivista italiana Zzap![5], mentre il più basso, 18% (C64), fu dato proprio dalla sua controparte britannica Zzap!64, delusa soprattutto dal sistema di controllo che riteneva ingiocabile[7]. La francese Tilt assegnò un interesse di 14/20 alla versione ZX Spectrum e al contrario di 5/20 alla versione C64, di nuovo a causa del sistema di controllo, che riteneva peggiore sul C64[8]. Per entrambe le versioni ci furono altri giudizi buoni[9][10], discreti (7/10)[1][11] o scadenti[6][3].
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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