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Via Balbi
strada barocca di Genova Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Via Balbi è una delle principali vie di Genova.
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Storia e descrizione
Riepilogo
Prospettiva
Situata ai margini del centro storico, collega piazza della Nunziata, sede della Basilica del Vastato, con piazza Acquaverde, dove è situata la stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe.
Progettata già nel 1585 dall'architetto Bartolomeo Bianco, fu costruita fra il 1601 e il 1620 per volere di Stefano Balbi,[1] facoltoso esponente della famiglia Balbi, banchieri genovesi, allora all'apice dalla ricchezza, e per questo motivo venne chiamata "Strada delli Signori Balbi". Rappresentò un intervento urbanistico dello stesso stampo di quello avvenuto in Via Garibaldi, derivato dal decentramento delle residenze di lusso dal nucleo del centro storico verso nuove zone della città, all'epoca meno dense di edificato, più tranquille e periferiche.
Oltre che celebrare lo status e la potenza economica raggiunta della famiglia, la strada veniva ad assolvere a una funzione urbanistica importante, in quanto apriva una via alternativa all'antica Via Prè per l'uscita della città verso ponente, ormai insufficiente.[2]
Praticamente immutata dall'epoca della sua realizzazione, ha subito delle modifiche solo nella parte occidentale dove, al posto della curva verso sinistra che portava alla Porta di San Tommaso, è stata ricavata la piazza della stazione, nel 1860, e sono sorti i grandi alberghi a inizio Novecento.
Via Balbi annovera numerosi palazzi prestigiosi, capolavori del barocco genovese, fra cui il Palazzo Reale, molti dei quali iscritti nei Rolli genovesi e dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
È inoltre sede del polo principale dell'Università di Genova e i suoi palazzi ospitano, fra l'altro, le facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Lettere e Filosofia (Palazzo Balbi Senarega, Palazzo dell'Università di Genova e limitrofi) e la Biblioteca universitaria, biblioteca seicentesca appartenuta ai Gesuiti (oggi Biblioteca universitaria di Genova istituzione del MIBACT).
Il suo nome è legato anche agli Anni di piombo. In una delle sue principali traverse della zona occidentale, la Salita di Santa Brigida, l'8 giugno 1976 venne assassinato da un commando delle Brigate Rosse il procuratore della Repubblica Francesco Coco, insieme ai suoi due agenti di scorta. Fu il primo omicidio politico premeditato e rivendicato da parte dei terroristi della stella a cinque punte.[3]
Dopo essere stata a lungo a doppio senso di marcia, nel 2004 gli stretti marciapiedi sono stati ampliati e il doppio senso è stato definitivamente abolito, mantenendo quello in salita verso ponente riservato ai soli mezzi pubblici.[4][5]
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Palazzi ed edifici
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Galleria d'immagini
- I truogoli di Santa Brigida nell'Ottocento, in una foto di Alfred Noack
- Palazzo Reale, galleria degli specchi
- Palazzo dell'Università di Genova, Aule storiche
- L'Aula magna
- Targa in memoria di Francesco Coco all'angolo con Salita Santa Brigida
- Chiesa dei Santi Gerolamo e Francesco Saverio, Domenico Piola, affreschi, 1666-67.
- Palazzo Gio Francesco Balbi, ritratti Cattaneo della Volta
- Palazzo Balbi Senarega, la galleria di Valerio Castello
Note
Bibliografia
Altri progetti
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