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Yakovlev AIR-12

aereo da competizione URSS Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Lo Yakovlev AIR-12 (in caratteri cirillici Яковлев АИР-12) fu un aereo da competizione monomotore monoplano ad ala bassa progettato dall'OKB 115 diretto da Aleksandr Sergeevič Jakovlev[N 1] e sviluppato in Unione Sovietica negli anni trenta.

Fatti in breve Descrizione, Tipo ...
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Storia del progetto

Riepilogo
Prospettiva

Intorno alla metà degli anni trenta Jakovlev decise di avviare lo sviluppo di un nuovo modello ad alta autonomia destinato a conquistare alcuni primati sulla distanza per la categoria. Il progetto, al quale venne assegnato la designazione AIR-12, venne ottimizzato per facilitare il raggiungimento di tale scopo, riducendo il più possibile la massa complessiva e l'area frontale del velivolo. Il risultato fu un monomotore biposto caratterizzato dalla velatura monoplana posizionata bassa, dalla fusoliera a due abitacoli separati, entrambi chiusi da tettucci, il primo, destinato al passeggero/navigatore, posizionato sopra l'ala, il secondo, posizionato dopo il bordo di uscita alare, destinato al pilota. Se necessario l'abitacolo anteriore poteva essere attrezzato per incorporare un serbatoio di combustibile addizionale.[2] Il motore, un radiale Shvetsov M-11 a cinque cilindri raffreddato ad aria da 100 CV (73,5 kW), era posizionato all'apice anteriore della fusoliera solo parzialmente carenato ma con le testate che fuoruscivano dalla struttura.[1]

Per migliorare ulteriormente la penetrazione aerodinamica venne adottato un carrello d'atterraggio con gli elementi anteriori retraibili con movimento verso l'interno, integrato posteriormente da un pattino d'appoggio ammortizzato.[1]

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Impiego operativo

Il 21 settembre successivo, durante i voli di prova, il pilota collaudatore Û.I.Piontkovskij riuscì a compiere un volo senza rifornimento sulla rotta Mosca - Kiev - Sebastopoli - Charkiv, di circa 2 000 km in 10 h e 45 min stabilendo un nuovo primato.[1]

Il 24 ottobre 1937 l'AIR-12, equipaggiato con un M-11E, versione più potente da 150 CV[1], ai comandi dell'equipaggio femminile composto dal pilota Valentina Stepanovna Grizodubova e dalla navigatrice Marina Michajlovna Raskova stabilì il record mondiale femminile di volo senza scalo percorrendo 1 445 km.[3]

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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