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Lingua vietnamita
lingua austroasiatica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La lingua vietnamita (nome nativo: tiếng Việt o Việt ngữ 越語) è una lingua austroasiatica facente parte del gruppo delle lingue mon khmer, parlata, come idioma nazionale, in Vietnam. Al 2022, è parlato da 85,3 milioni di parlanti totali[1].

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Distribuzione geografica
È la madrelingua dell'86% circa della popolazione vietnamita e di circa altri tre milioni di vietnamiti che vivono all'estero. È anche usata come seconda lingua da molte minoranze etniche originarie del Vietnam che vivono in altri paesi. In totale, i parlanti L2 sono un milione.
Essendo i vietnamiti il maggiore gruppo etnico del Vietnam, essi costituiscono la maggior parte dei parlanti. La lingua è però parlata anche dalle minoranze linguistiche presenti in Vietnam, e in alcune aree di oltremare dove vi sono alcune comunità di immigrati vietnamiti, come negli Stati Uniti, dove vi sono più di un milione di parlanti ed è la 7ª lingua più parlata (ma è la 3ª in Texas, la 4ª in Arkansas e Louisiana e la 5ª in California)[2]. In Australia è la 6ª lingua più parlata.
Secondo i dati di Ethnologue, il vietnamita è parlato da un certo numero di persone anche in Cambogia, Canada, Cina, Costa d'Avorio, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Belgio, Slovacchia, Polonia, Laos, Martinica, Paesi Bassi, Nuova Caledonia, Norvegia, Filippine, Russia, Senegal, Taiwan, Thailandia, Regno Unito e Vanuatu[3].
Lingua ufficiale
Il vietnamita è lingua ufficiale del Vietnam[4]
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Dialetti e lingue derivate
Riepilogo
Prospettiva

settentrionale
centrale
meridionale
Tradizionalmente il vietnamita è diviso in tre aree dialettali principali:
- vietnamita settentrionale, che comprende le zone di Hanoi, Haiphong e altre;
- vietnamita centrale, le cui aree principali sono Huế e Quảng Nam;
- vietnamita meridionale (Ho Chi Minh, Mekong), il più vicino alla lingua standard a causa del tardo insediamento dei parlanti (XV secolo).
A questi va aggiunto il vietnamita centro-settentrionale, che secondo Michel Fergus e Nguyễn Tài Cẩn ha caratteristiche separate dal vietnamita centrale. Questo, rispetto agli altri, è molto più conservativo e presenta caratteristiche arcaiche (gruppi di consonanti, vocali senza dittongo) che sono andate perse nella lingua moderna.
I dialetti differiscono principalmente dal punto di vista fonetico, e in misura minore nel lessico e nella grammatica. Quelli centro-settentrionali e settentrionali hanno un lessico sostanzialmente diverso rispetto ai dialetti meridionali e centrali, e risultano quindi meno mutualmente intelligibili tra loro.
Segue un esempio di varianti regionali riguardanti le singole parole:
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Classificazione
Riepilogo
Prospettiva
Dal punto di vista filogenetico il vietnamita fa parte della famiglia delle lingue austroasiatiche, della quale è la lingua con il maggior numero di parlanti.
«Inizialmente, dato che il vietnamita ha i toni e condivide gran parte del lessico con il cinese, si è creduto essere stato strettamente imparentato con questa lingua. In seguito è stato scoperto che i toni del vietnamita sono un fenomeno piuttosto recente[5] e il lessico simile al cinese è stato acquisito dal cinese della dinastia Han nel periodo in cui vivevano nello stesso territorio con i vietnamiti; questi due aspetti, quindi, non hanno nulla a che fare con l'origine del vietnamita. Più tardi il vietnamita è stato classificato nella famiglia delle lingue Kam-Tai del Daic assieme allo Zhuang (e il Nung e il Tay nel nord del Vietnam) e al Thai, dopo aver rimosso le influenze superficiali con il cinese. Ciononostante, anche gli aspetti comuni col Daic sono stati acquisiti dallo Zhuang dopo essere diventati vicini nel corso della loro storia, e non erano gli aspetti originari del vietnamita. Infine, il vietnamita è stato classificato nel gruppo linguistico delle lingue austroasiatiche, sottogruppo mon-khmer, ramo viet-muong, dopo aver fatto molti studi. La popolazione più diffusa in Vietnam sono i Kinh. Dal punto di vista linguistico la loro lingua appartiene alla famiglia delle lingue Mon-Khmer, ma non vi è nessuna parola originaria.»
Henri Maspero sosteneva che la lingua vietnamita derivasse dalla lingua thai, e il reverendo Henri Souvignet che appartenesse alla famiglia delle lingue indo-malay. Haudricourt rifiutò la tesi di Maspero e giunse alla conclusione che il vietnamita appartenesse effettivamente al gruppo delle lingue austroasiatiche. Tuttavia, nessuna di queste teorie può spiegare l'esatta origine della lingua vietnamita. In ogni caso rimane per certo che il vietnamita non sia una lingua "pura", ma il risultato di una mescolanza di diverse lingue, sia antiche che moderne, che si fusero in seguito ai contatti tra i vietnamiti e gli stranieri.
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Storia
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Prospettiva
Mentre il vietnamita parlato è diffuso tra gli abitanti da millenni, quello scritto non è diventato la lingua ufficiale del Vietnam fino al XX secolo. Fino al XIII secolo il sistema di scrittura utilizzato era lo stesso della lingua cinese. Dal XIII secolo in poi si utilizzò il Chữ nôm, un sistema di scrittura che consiste nell'aggiunta di elementi fonetici alla scrittura cinese per rappresentare meglio i toni della lingua vietnamita. Questo sistema di scrittura si rivelò molto più efficiente di quello usato in precedenza, e venne largamente usato nel XVII secolo e XVIII secolo per la poesia e la letteratura, nonché per scopi amministrativi. Ancora più efficiente si è rivelato essere il sistema creato dal padre gesuita Alexandre de Rhodes, che scrisse il vietnamita con l'alfabeto latino, anch'esso adattato tramite opportuni segni diacritici[6]; è il sistema usato oggi e riconosciuto ufficialmente. L'adozione dell'alfabeto latino, anche se presenta il vantaggio di rendere la lingua facilmente leggibile, comporta per i vietnamiti una notevole difficoltà d'accesso alle loro fonti storiche, che sono scritte con ideogrammi cinesi. Durante il colonialismo francese, la lingua francese sostituì il cinese in ambito amministrativo. Alla fine del colonialismo il vietnamita diventò la lingua ufficiale del Vietnam, che viene usata oggi nelle scuole, nelle università e negli affari ufficiali.
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Fonetica e alfabeto con diacritici
Riepilogo
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Introduzione generica
Vocali
Come molte altre lingue del sud-est asiatico, il vietnamita ha diverse vocali. Quelle anteriori, centrali e aperte (i, ê, e, ư, â, ơ, ă, a) non sono arrotondate, mentre quelle posteriori (u, ô, o) sono arrotondate. Vi sono anche diversi dittonghi e trittonghi.
Consonanti
L'occlusiva velare sorda (la nostra C dura) è trascritta con k, c e q ma tutte e tre le lettere rappresentano lo stesso fonema. Tutti i dialetti usano la stessa scrittura, ma la pronuncia delle consonanti può variare da un dialetto all'altro.
Pronuncia
La modulazione tonale viene indicata con un diacritico sopra (o sotto, in un caso) le vocali. In dittonghi e trittonghi, il tono si modula principalmente sulla lettera che ha il diacritico. I toni sono sei e sono qui spiegati prendendo come punto di partenza la pronuncia meridionale di Saigon/Ho Chi Minh City (questa varietà è più conservativa in suoni e più precisa nella differenziazione delle lettere. Assomiglia cioè di più al Vietnamita Medio ed è utile quando si fanno studi sulla pronuncia sino-vietnamita antica, legata perlopiù al Primo Cinese Medio e al chu' Nom). Se la vocale ha già un diacritico, quello tonale si accavalla in cima. Innanzitutto, senza forzare la voce, bisogna dividere la propria tessitura vocale in tre registri: acuto, medio, grave. Dopodiché:
- se non si trova nessun segno, è un tono piatto nel registro medio e assomiglia al primo tono del putonghua, traslato nel registro medio (ex. "ba". Una delle lingue tonali più famose al mondo è il cinese standard, insieme a uno dei suoi dialetti più prestigiosi e conservativi, il cantonese);
- se c'è l'accento acuto è un tono crescente dal registro medio a quello acuto, come il secondo tono nel putonghua (ex. "bá");
- se c'è uno svolazzo piegato sopra la vocale, dal registro medio si scende e risale sempre nel registro medio (ex. "bả"), quasi a ricordare una versione monca del terzo tono del putonghua e il suo diacritico ruotato;
- se c'è un accento grave, è un tono decrescente che dal registro medio si scende al grave (ex. "bà"), quasi a ricordare una versione monca del quarto tono del putonghua;
- se c'è un punto sotto la vocale, è un tono crescente cupo dal registro grave al registro medio (ex. "bạ"), che si può immaginare come una traslazione del secondo tono del putonghua in un registro più basso; il punto messo in basso sembra suggerire di partire da un'intonazione bassa.
- L'ultimo tono è il più interessante perché, nella pronuncia curata, coinvolge il colpo di glottide/stacco glottale/glottal stop, in cui si serra la valvola che si ha in gola e si emette un colpetto di tosse che lo spezza in due parti: è il tono crescente glottalizzato. Per la precisione, quando si vede una tilde sopra la vocale, si intona la vocale grossomodo nel registro medio, dopodiché si interrompe il flusso di voce serrando la glottide e, nello stesso momento in cui si emette il colpo di glottide, la vocale è subito pronunciata e intonata nel registro acuto (ex. "bã" ˦ˀ˥. Il trattino orizzontale indica l'altezza/registro). L'andamento a zig-zag della tilde indica come sia spezzato in due parti.
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Grammatica
Come molte lingue austroasiatiche il vietnamita è una lingua isolante. Non esistono casi né distinzioni tra genere, numero o tempo. La sintassi è Soggetto Verbo Oggetto come in italiano. Il vietnamita ha un classificatore di sostantivi e il verbo seriale.
Alcune frasi esempio:
Mai | là | sinh viên. |
Mai | essere | studente |
"Mai è uno studente". |
Giáp | rất | cao. |
Giap | molto | alto |
"Giap è molto alto". |
Người | đó | là | anh | nó. |
persona | quella | essere | fratello | lui |
"Quella persona è suo fratello". |
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Vocabolario
Riepilogo
Prospettiva

Gran parte del lessico vietnamita è costituito da prestiti linguistici dalla lingua cinese, e originariamente usava lo stesso sistema di scrittura (anche se in formato modificato per adattarne la pronuncia).
Il vietnamita è anche influenzato dalla lingua francese che, a causa del governo coloniale francese, ha influenzato la lingua sia sul piano lessicale che su quello ortografico: oggi infatti il vietnamita si scrive con l'alfabeto latino, seppur modificato con l'aggiunta di segni diacritici per indicare i toni e i fonemi particolari.
Poiché il Vietnam ebbe legami con la Cina per lunghi periodi, gran parte del lessico vietnamita che riguarda la scienza e la politica deriva dal cinese. Più del 60% del lessico vietnamita ha radici dal cinese, anche se molte parole derivano dal vietnamita originario unito ai prestiti cinesi. È possibile distinguere una parola vietnamita originaria da un prestito cinese se può essere raddoppiata e se il suo significato non cambia anche se cambia il tono.
A causa del colonialismo francese anche il francese ha influenzato molto il lessico vietnamita, ad esempio cà phê (da café). Al giorno d'oggi si sono aggiunte anche parole della cultura occidentale spesso derivate dall'inglese, come TV (scritta tivi). Vi sono anche diversi calchi linguistici, come phần mềm (software, letteralmente "parte soffice").
Numeri vietnamiti nativi (con controparte in cinese moderno)
1. một 一
2. hai 二
3. ba 三
4. bốn 四
5. năm 五
6. sáu 六
7. bảy 七
8. tám 八
9. chín 九
10. mười 十
100. một trăm 百
1.000. một ngàn 万
1.000.000. một triệu 亿
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Note
Voci correlate
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