Andrea Palladio
architetto, teorico dell'architettura e scenografo italiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro della Gondola (Padova, 30 novembre 1508 – Maser, 19 agosto 1580), è stato un architetto, teorico dell'architettura e scenografo italiano del Rinascimento, cittadino della Repubblica di Venezia. Influenzato dall'architettura greco-romana, anzitutto da Vitruvio, è considerato una delle personalità più influenti nella storia dell'architettura occidentale[3].

Fu l'architetto più importante della Repubblica Veneta, nel cui territorio progettò numerose ville che lo resero famoso[4], oltre a chiese e palazzi, questi ultimi prevalentemente a Vicenza, dove si formò e visse. Pubblicò il trattato I quattro libri dell'architettura (1570) attraverso il quale i suoi modelli hanno avuto una profonda influenza sull'architettura occidentale; l'imitazione del suo stile diede origine ad un movimento destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo, che si richiama ai principi dell'antichità classica. La città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto sono uno dei patrimoni dell'umanità UNESCO.
Di lui, durante la sua permanenza a Vicenza, Goethe disse:
«C'è davvero alcunché di divino nei suoi progetti, né meno della forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzione trae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza.» |
(Goethe nel suo diario di viaggio in Italia[5]) |