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pittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Cristoforo Santanna (Marano Marchesato, 1735 – Rende, 1805) è stato un pittore italiano.
Nato a Marano Marchesato da una famiglia povera[1], Cristoforo Santanna fu un pittore di grandi capacità artistiche e dalla spiccata duttilità. Impiegato in numerosi lavori fu molto ricercato nel suo tempo, da famiglie nobili e personalità clericali. Produsse un gran numero di opere[2] custodite nei principali centri ecclesiastici e monastici calabresi e in particolar modo della provincia di Cosenza oltre che in alcune residenze ecclesiastiche di campagna.
Poco conosciuto in Italia, per la sua attività molto prolifica, divenne nel XVIII secolo piuttosto celebre in Calabria, tanto da essere considerato il maggiore pittore calabrese del suo tempo e fra i principali pittori calabresi di sempre.
Anche se nato nella vicina Marano Marchesato, Cristoforo Santanna sviluppò la sua passione grazie alla fede cristiana della famiglia che avvicinò il Santanna ad un'assidua frequentazione delle chiese di Rende, tanto da inculcare nel Santanna una passione per la pittura e soprattutto per la pittura cristiana. Le sue opere maggiori infatti, ritraggono episodi biblici, Santi, la Vergine Maria ed il Cristo, e tale peculiarità lo caratterizzò per tutta la sua vita. Non si conosce molto della vita del Santanna, ma le testimonianze lasciate attraverso le sue opere restituiscono stima al pittore, con doti e una propensione al lavoro tale da essere etichettato come il “fa presto”, poiché terminata un'opera gliene veniva commissionata immediatamente un'altra[3].
Il periodo nel quale visse il Santanna era caratterizzato da un paradosso piuttosto accentuato. L'arte della pittura viveva un periodo prospero, all'apice in Calabria e in tutto il Regno borbonico, arte largamente più diffusa della scultura che era in fase di declino. I temi sacri erano di gran lunga preferiti ai temi classici del paesaggio, particolarità che trovò ampio respiro nel periodo del barocco, specie del barocco napoletano, stile che tra il 1700 ed il 1800 coinvolse in larga diffusione tutti gli edifici religiosi della Calabria. Le più importanti famiglie nobiliari che governavano i centri calabresi, tra le quali i Ruffo e i Sanseverino, cominciavano ad apprezzare l'arte sacra della pittura, commissionando opere da donare alle chiese dei loro paesi, alimentando lo sviluppo della pittura, che fino ad allora era apparsa poco matura in Calabria. Inoltre la gerarchia cattolica calabrese divenne propensa all'arte sacra per adornare gli edifici religiosi, rendendo abituale la richiesta di affrescare le volte delle chiese.
Dallo stile chiaro e pulito, le sue principali qualità sono emerse ritraendo soggetti sacri. Pratica la scuola pittorica napoletana del primo ‘700[4] il Santanna sviluppò uno stile semplice, dettato anche dalla scarsa esigenza delle commissioni e delle richieste che le famiglie signorili facevano all'artista. Se questo da un lato ha privilegiato una facile richiesta dell'artista, da un lato ha penalizzato l'evolversi della tecnica, poiché non aveva nessuna possibilità di migliorare il proprio bagaglio tecnico e culturale. Anche l'arte figurativa del XVIII secolo, la mancanza di una personalità di riferimento e il materiale utilizzato, con tele di scarsa qualità, non aiutavano il Santanna, né tanto meno lo invogliavano a ricercare una maggiore raffinatezza artistica. Lo stile di Cristoforo Santana resta, secondo alcuni esperti, inconfondibile, grazie alle immagini rese aggraziate, con volti espressivi.
Cristoforo Santanna è dunque apprezzato, per la grande capacità di adattare il senso figurativo nei vari contesti nella quale operava. I centri urbani che possiedono opere del Santanna nel XVIII secolo sono piuttosto staccati dal resto d'Italia. Santanna operava dunque, in un areale geografico e culturale distante dalle grandi corti italiane ed europee. Il Santanna è riuscito però a costruirsi un linguaggio pittorico che riuscisse a comunicare il senso dei luoghi nel quale operava, un linguaggio popolare e intenso, capace di rispecchiare la storia della Calabria di quel periodo. L'apprezzamento verso Cristoforo Santanna, è documentato in un continuo interesse, prolificato negli ultimi decenni, ma anche nel ritrovamento di alcune opere al di fuori della Calabria. L'esatta produzione del Santanna, che ricordiamo copiosa oltre ogni immaginazione, attualmente non è rintracciabile, in quanto si pensa ancora che molte tele non scoperte siano custodite in chiese ed edifici di culto calabresi.
Le opere del Santanna si trovano nelle principali chiese delle provincie di Cosenza e di Crotone. I centri che custodiscono l'operato più significativo sono certamente quelli della presila cosentina.
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