Fu battezzato Giuseppe Felice Romano. Primo dei dodici figli di Angelo Maria e di Geronima Viacava, Felice Romani nasce a Genova il 31 gennaio 1788 da una famiglia benestante che, per vari dissesti finanziari, dovrà trasferirsi a Moneglia. Iniziati dapprima gli studi di Giurisprudenza a Pisa, abbandona presto l'indirizzo preso per iscriversi a Lettere all'Università degli Studi di Genova dove ha come maestro il grecista don Giuseppe Solari (1737-1814). Conseguita la laurea insegna come supplente incaricato presso la stessa università ma, in seguito, non vuole accettare la nomina alla cattedra per dimostrare la sua solidarietà al Solari che era stato rimosso dall'incarico.[1]
Nel 1813, al ritorno da un lungo viaggio per l'Europa, debutta a Genova come librettista con La rosa bianca e la rosa rossa per la musica di Simone Mayr. In seguito al grande successo ottenuto con Medea a Corinto scritta sempre per Mayr, viene ingaggiato, dall'allora impresario della Scala di MilanoBenedetto Ricci, per la produzione di sei libretti nuovi all'anno. Si trasferisce pertanto nel 1813 a Milano, pur continuando a rimanere legato all'ambiente culturale genovese e a scrivere sulla "Gazzetta di Genova", dove nel 1810 aveva esordito come poeta. A partire dal 1834 fu direttore della Gazzetta ufficiale piemontese, incarico che mantenne fino al 1849.
Particolarmente fortunato e artisticamente felice fu il sodalizio con Bellini, che dalla penna di Romani ricevette i libretti di sette delle sue dieci opere e che in più occasioni espresse la propria ammirazione per i versi del poeta genovese, che considerò il più grande tra i librettisti del suo tempo.
Scrisse novanta libretti, la gran parte dei quali musicata da più compositori. Di Romani, comunque, ci restano anche diversi racconti e svariate poesie, oltre che adattamenti e traduzioni italiani di versi del Settecento e del primo Ottocento, raccolti dalla moglie Emilia Branca nel volume Novelle e racconti.
Per ciascun libretto sono indicati i compositori che l'hanno musicato, la data della prima esecuzione ed eventualmente il nuovo titolo.
A volte le riedizioni comportarono delle modifiche al libretto.
Bianca di Belmonte ( la prima rappresentazione si tenne al Teatro del Fondo a Napoli nel 1833.)