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Stefano Pavesi
compositore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Stefano Pavesi (Casaletto Vaprio, 22 gennaio 1779 – Crema, 28 luglio 1850) è stato un compositore italiano.

in un ritratto di Edgar Philippoteaux.
Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Studiò musica dapprima a Crema, vicino al paese natale, poi a Napoli, prima con Piccinni poi con Fedele Fenaroli al Conservatorio di Sant'Onofrio[1]. Era studente a Napoli nel gennaio del 1799, quando si verificarono gli eventi che portarono alla cacciata del re Ferdinando I delle Due Sicilie e alla nascita della Repubblica Napoletana.
Con il ritorno dei Borboni nel giugno del 1799, Pavesi fu espulso e deportato in Francia[2]. Andò a Marsiglia, quindi a Digione, dove, grazie a un maestro di musica di origini italiane che aveva conosciuto a Napoli, fu arruolato nella banda dell'esercito napoleonico come suonatore di serpentone. I musicisti erano per la maggior parte italiani; tra di loro vi erano dei cantanti, per i quali Pavesi compose delle melodie, come Oh inaspettato felice istante (per tenore e chitarra). Fu Pavesi a suggerire di dare concerti nelle città dove le truppe di volta in volta si trovavano[3].
Pavesi lasciò l'esercito nel 1800 dopo la battaglia di Marengo e rientrò in famiglia. Poi si trasferì a Venezia, dove il compositore Giuseppe Gazzaniga lo prese sotto la sua protezione e lo aiutò a rappresentare la sua prima opera, Un avvertimento ai gelosi, del 1803[4], che fu seguita da numerose altre. Chiamato a Milano nell'autunno del 1804, Pavesi tornò a Venezia nel 1805, dove ottenne il suo primo vero successo con Fingallo e Camala prima opera italiana ispirata dalle poesia osianica. Pavesi fece poi rappresentare opere a Napoli, Bologna, Bergamo, Torino e Milano, ma Venezia rimase sempre il centro della sua attività musicale.
Dopo la creazione del regno Lombardo-Veneto sotto la dominazione austriaca nel 1815, Pavesi tornò a Crema, dove condivise la posizione di maestro di cappella della cattedrale con Gazzaniga, prima di succedergli nel 1818; continuò comunque a trascorrere alcuni mesi all'anno a Venezia. Poi successe ad Antonio Salieri come direttore dell'Opera italiana a Vienna dal 1820 al 1826.
All'inizio della sua carriera, Pavesi scrisse opere buffe, di cui le più celebri sono La Fiera di Brindisi (1804) e, soprattutto, Ser Marcantonio (1810), che ebbe 54 spettacoli consecutivi al Teatro alla Scala di Milano, e che viene ricordata in particolare perché il libretto servì da ispirazione per quello del Don Pasquale di Gaetano Donizetti.

Compose anche opere di genere semiserio, come Il monastero, La giardiniera abruzzese, La gioventù di Cesare (1817) e Il trionfo delle belle (1809), che ispirò Matilde di Shabran di Gioachino Rossini. Alcuni libretti delle opere di Pavesi in seguito furono messi in musica anche da Rossini, in particolare quelli di Tancredi e Odoardo e Cristina.
Pavesi infine si orientò verso opere più serie e già contraddistinte da sensibilità romantica, come Ines di Almeida, Egilda di Provenza, Il solitario ed Eloidia, La donna bianca di Avenello, tratta da un libretto di Eugène Scribe a sua volta basato su un romanzo di Walter Scott, Gli Arabi nelle Gallie, dramma epico sugli scontri tra franchi e arabi intorno al 1700 .
Tra le opere più importanti vanno segnalate una versione della storia di Cenerentola, Agatina (1814 al Teatro alla Scala di Milano, con Filippo Galli (basso)), che mescola un ritmo comico frenetico con il sentimentalismo dell'epoca, e Fenella, ossia La muta di Portici (1831), basata sullo stesso soggetto de La muta di Portici di Daniel Auber, ma più scura e più drammatica, che fa presagire alcune caratteristiche di Giuseppe Verdi.
Alcune sue opere furono composte su libretto di Giuseppe Maria Foppa.
Morì il 28 luglio 1850 a Crema; riposa nel cimitero maggiore della città lombarda.
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Composizioni
Riepilogo
Prospettiva
Opere liriche
Scrisse 66 opere liriche.
Altro
Oltre alle opere, Pavesi compose messe e altra musica liturgica, un oratorio, almeno cinque cantate, alcune sinfonie e sei sonate per clavicembalo
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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