Irredentismo jugoslavo
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Con il termine irredentismo jugoslavo si intende un insieme di ideologie politiche che sostenevano un'unione integrale di tutti i popoli slavi meridionali sotto la guida della Jugoslavia, con eventuale incorporazione di territori abitati anche da minoranze slave o che in passato avevano ospitato determinate componenti slave, come la Carinzia, il Friuli-Venezia Giulia o la Macedonia greca.[1] Questo insieme di ideologie nasce in seno al Regno di Jugoslavia a partire dal ventesimo secolo, con diverse proposte di unione fra Bulgaria e Jugoslavia e con la fallita occupazione della Carinzia da parte di truppe yugoslave e successivo Plebiscito 1920, per poi evolversi in epoca titina, quando, alla fine della Seconda guerra mondiale, Tito cercherà di inglobare all'interno della Repubblica Socialista di Jugoslavia anche territori adiacenti appartenenti alla Grecia, all'Italia ed all'Austria.[2]