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Il Carrier, Personnel Half-Track M3, conosciuto anche come M3 Half Track o Half-Track, era un mezzo blindato per trasporto truppe (APC) prodotto negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale.
M3 Half-Track | |
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M3 in esercitazione a Fort Knox | |
Descrizione | |
Tipo | veicolo trasporto truppe semicingolato |
Equipaggio | 3+10 |
Costruttore | Autocar Company Diamond T White Motor Company |
Esemplari | 50.000 |
Dimensioni e peso | |
Lunghezza | 6,18 m |
Larghezza | 2,22 m |
Altezza | 2,26 m |
Peso | 9,299 t |
Propulsione e tecnica | |
Motore | White 160AX alimentato a benzina |
Potenza | 147 hp |
Rapporto peso/potenza | 15,8 hp/t |
Trazione | semicingolato |
Sospensioni | ruote: balestre semi-ellittiche cingoli: VVSS |
Prestazioni | |
Velocità | 72 km/h |
Autonomia | 320 km |
Armamento e corazzatura | |
Armamento primario | 1 × mitragliatrice pesante Browning M2 da 12,7 mm |
Armamento secondario | 2 × mitragliatrici medie Browning M1919 da 7,62 mm |
Corazzatura frontale | 19 mm |
Corazzatura laterale | 15 mm |
Corazzatura posteriore | 8 mm |
Corazzatura superiore | 8 mm |
Afvdb.50megs.com | |
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L'U.S. Army Ordnance Department valutò per la prima volta la configurazione semicingolata provando alcuni veicoli Kégresse, realizzati in Francia negli anni venti. La White Motor Company realizzò un prototipo di un veicolo semicingolato utilizzando il telaio e la carrozzeria della sua M3 Scout Car, indicato inizialmente come T7. Da questo prototipo in seguito sarebbe stato realizzato l'M2 Half-track.
L'M3 Half-Track era la versione ampliata dell'M2, mezzo del quale riprendeva sia la configurazione che l'aspetto generale. La variazione di capacità veniva dal fatto che l'M2 era stato concepito essenzialmente per il traino di artiglierie leggere, mentre l'M3 era nato come trasporto truppe. La principale differenza con il precedente trattore d'artiglieria era rappresentata dal telaio che era stato allungato permettendo di ospitare 10 soldati equipaggiati.
La produzione dell'M3, nelle diverse versioni, supererà i 50.000 esemplari. Gli M3 saranno utilizzati principalmente dalle forze armate statunitensi. Ne verrà realizzata anche una versione dedicata agli alleati designata M5. Il veicolo verrà migliorato costantemente e tra il 1942 e il 1943 verranno montati sia un nuovo motore che una nuova trasmissione. Anche le capacità di carico del mezzo verranno incrementate.
Il semicingolato M3 aveva la carrozzeria blindata, con spessori di circa 6 mm, aumentati a 12,7 mm nei pannelli per i finestrini dell'abitacolo e le portiere. Il tutto era imbullonato sul telaio, simile a quello di un normale autocarro. Lo scafo aveva cielo aperto, ma alcuni veicoli (per esempio alcuni di quelli usati come ambulanza o come posto comando) ebbero un tetto corazzato rialzato. Anteriormente, il radiatore del motore era protetto da 4 lastre a persiana, che si chiudevano in caso di necessità, preferendo il surriscaldamento ai danni di armi e schegge. Nei primi veicoli un rullo ammortizzato difendeva il cofano dagli effetti di entrate violente in trincee o fossati, ma successivamente venne sostituito da un verricello.
I cingoli erano di tipo particolare, con una struttura in acciaio rivestita di gomma e larghi circa 320 mm, sistemati su 4 ruote da 105x305 mm Le ruote anteriori erano '24 tele', 8.2x20. Il motore, un White 160AX a 6 cilindri, era dotato di regolatore di giri. La velocità massima era 72 km/h. Il cambio era meccanico, sempre in presa, con 4 marce avanti e 1 retromarcia, gli alberi di trasmissione erano dotati di giunti cardanici. I freni, infine, erano idraulici con servofreno, mentre quello di stazionamento era a disco con comando meccanico.
Il particolare che distingueva notevolmente i semicingolati statunitensi da quelli tedeschi (es. Sd.Kfz. 251) era il fatto che, mentre i semicingolati tedeschi avevano solo la trazione sui cingoli ed usavano le ruote solo per la direzione, i semingolati statunitensi (sia le varie versioni M3, sia gli M2) avevano la trazione sulle ruote inseribile, permettendo una maggiore guidabilità su terreni fangosi.
L'armamento base era la mitragliatrice da 12,7 mm M2 su supporto a piedistallo M42, ma generalmente l'equipaggio portava anche altri mezzi offensivi, come 1-2 mitragliatrici leggere Browning M1919 da 7,62 mm o un bazooka da 60 mm con 6 razzi, e soprattutto 24 mine M1 controcarro disponibili in rastrelliere, oltre alle dotazioni della squadra di fanteria trasportata ossia 1 moschetto automatico (330 colpi), 12 fucili M1 Garand (2000 colpi), e 48 bombe a mano.
Furono condotte diverse prove per verificare la possibilità di montare un cannone Bofors 40 mm L/50 sullo scafo dell'M3, per realizzare così dei semoventi antiaerei da 40 mm. I problemi principali incontrati nello sviluppo di questi mezzi erano rappresentati dalla potenza del rinculo dell'arma o dal peso dell'affusto del cannone. Le prove furono interrotte quando venne adottato l'M19 Multiple Gun Motor Carriage. Vennero comunque realizzati diversi prototipi:
Nel corso della seconda guerra mondiale i semicingolati di tutti i tipi (M2, M3, M5 ed M9) furono utilizzati principalmente sui teatri di guerra mediterraneo (MTO) ed europeo (ETO) da parte sia degli statunitensi sia dai britannici. Il primo utilizzo avvenne in occasione dell'Operazione Torch, cioè lo sbarco in Algeria e Marocco nel novembre 1942. In tale occasione, dato che non era chiaro l'atteggiamento che avrebbero tenuto le truppe francesi, considerando che dall'episodio di Mers el-Kebir erano trascorsi solo poco più di 2 anni, su tutti i semicingolati (sia statunitensi che britannici) erano dipinte grosse bandiere americane. I semicingolati successivamente accompagnarono l'avanzata anglo-americana sia in Africa sia in Italia.
Sul ETO i semicingolati comparvero fin dal primo giorno, sbarcati direttamente sulle spiagge della Normandia dai LCT, fino alle ultime battaglie nelle città tedesche. Sul ETO operarono anche 1431 semicingolati delle divisioni corazzate della France Libre[1].
Sul fronte russo operarono 1158 semicingolati[2] forniti all'Unione Sovietica e sempre molto apprezzati dalle fanterie sovietiche.
Dopo la Seconda guerra mondiale il concetto di semicingolato come trasporto truppe fu abbandonato a favore del trasporto truppe totalmente cingolato, quindi gli M3 vennero in gran parte rilasciati a nazioni alleate degli Stati Uniti (praticamente a tutte le nazioni della NATO più Giappone e Pakistan), ma la nazione che li utilizzò più ampiamente e "scientificamente" fu Israele. In questa nazione i primi semicingolati (principalmente M5 ed M9 di provenienza europea[3]) comparvero fin dalla Guerra di indipendenza del 1948, acquistati e trasferiti di contrabbando nei territori già controllati da insediamenti ebraici. Sembra che questi veicoli fossero "mimetizzati" con pittura rossa o arancione per farli passare come veicoli per uso agricolo. Dopo la guerra del 1948 il maggior fornitore di semicingolati fu l'Italia che, smilitarizzando i suoi semicingolati, ne fornì circa 150 ad Israele, che arrivò ad averne circa 200 un anno dopo la fine dei combattimenti. In Israele tutti i semicingolati erano indicati come "M3", aggiungendo solo la sigla "IHC" agli M9. In Israele gli M3 servirono fino alla Guerra dello Yom Kippur, subendo diverse modifiche alcune delle quali effettuate direttamente sul campo, quindi documentate in modo discontinuo. Un programma di modernizzazione successivo a quella guerra relegò i semicingolati solo a compiti specializzati (comando e controllo, difesa contraerei, veicoli di servizio per il genio), lasciando il ruolo di veicolo trasporto truppe agli M113.
Gli Half Track israeliani sono designanti M3 e, a volte, M3/M9.
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