Regia Marina
marina militare del Regno d'Italia (1861-1946) / Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La Regia Marina fu l'arma navale del Regno d'Italia fino al 18 giugno 1946 quando, con la proclamazione della Repubblica, assunse la nuova denominazione di Marina Militare[4].
Regia Marina | |
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![]() | |
Descrizione generale | |
Attiva | 17 marzo 1861[1] - 18 giugno 1946 |
Nazione | ![]() |
Servizio | Forza armata |
Tipo | Marina militare |
Dimensione | 210.000 uomini (1940) 295.000 uomini (1943) |
Stato Maggiore | Palazzo Marina, Roma |
Patrono | Santa Barbara |
Battaglie/guerre | Guerra austro-prussiana Prima guerra mondiale Battaglia di Lissa Battaglia di Kunfida Battaglia del Canale d'Otranto (1917) Beffa di Buccari Impresa di Premuda Impresa di Pola Guerra d'Etiopia Guerra civile spagnola Invasione dell'Albania Seconda guerra mondiale |
Parte di | |
Forze armate italiane | |
Comandanti | |
Degni di nota | Paolo Thaon di Revel Benedetto Brin Luigi Amedeo di Savoia-Aosta Domenico Cavagnari Inigo Campioni Emanuele Campagnoli Raffaele de Courten |
Simboli | |
Bandiere | |
Stemma | ![]() dal 25 aprile 1941 (esclusivamente de iure)[2][3] |
fonti citate nel corpo del testo | |
Voci su marine militari presenti su Wikipedia |
Con la caduta di Gaeta il 15 febbraio 1861, la fine del Regno delle Due Sicilie sancì l'unione della Real Marina Sarda alla Marina borbonica, che contribuì al suo potenziamento[5]. Il 17 marzo successivo, con la proclamazione del Regno da parte del Parlamento di Torino, nacque la Regia Marina e l'assertore più convinto della necessità per il Regno d'Italia di dotarsi di una forza navale potente che amalgamasse le competenze delle marine preunitarie, Camillo Benso, conte di Cavour (allora Presidente del Consiglio), non mancò di ribadire il proprio impegno di fare dell'Italia una nazione di spiccato carattere marittimo[6]:
«Voglio delle navi tali da servire in tutto il Mediterraneo, capaci di portare le più potenti artiglierie, di possedere la massima velocità, di contenere una grande quantità di combustibile […] consacrerò tutte le mie forze […] affinché l'organizzazione della nostra Marina Militare risponda alle esigenze del Paese[5]» |
(Camillo Benso Conte di Cavour) |
L'impegno di Cavour portò ad un notevole sviluppo della flotta, che si interruppe con la battaglia di Lissa; perché la Regia Marina tornasse a dotarsi di navi moderne ci vollero dieci anni, con lo sviluppo della classe Duilio. Grazie ad ingegneri navali come Cuniberti e Masdea vennero prodotte classi di navi interessanti, ma sempre in numero limitato a causa delle necessità di bilancio del paese.
La guerra italo-turca fu il primo vero banco di prova per la nuova flotta, schierando in linea praticamente le stesse navi poi impegnate nella prima guerra mondiale, durante la quale, tuttavia, non vi fu mai alcuna vera e propria "battaglia navale" con la flotta austro-ungarica.
Le scelte operate tra le due guerre condizionarono infine pesantemente le strategie e le capacità operative della Regia Marina nella seconda guerra mondiale, durante la quale, pur battendosi validamente, subì una serie di sconfitte senza riuscire ad impedire il sostanziale predominio della Royal Navy nel Mar Mediterraneo.