Umanità Nova
quotidiano (poi periodico) anarchico / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Umanità Nova è un giornale anarchico, fondato nel febbraio del 1920 da Errico Malatesta. Fu fondato a Milano e poi trasferito a Roma in seguito all'incendio della tipografia e della redazione ad opera dei fascisti. Periodico italiano dell'anarchismo sociale, dei movimenti libertari, antiautoritari, anticlericali, del mondo del lavoro e sindacalismo di base, azione diretta, lotte sul territorio, spazi sociali e percorsi autogestionari.
Umanità Nova | |
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Stato | Italia |
Lingua | italiano |
Periodicità | settimanale |
Genere | rivista politica |
Formato | cartaceo e web |
Fondatore | Errico Malatesta |
Fondazione | 1920 |
ISSN | 0391-8009 (WC · ACNP) |
Sito web | www.umanitanova.org/ |
Nella notte tra il 23 e il 24 marzo 1921 la redazione venne data alle fiamme da una squadra fascista, quale immediata rappresaglia alla strage del Diana, avvenuta poche ore prima.
Esce in edizione quotidiana sino al 1922, anno in cui viene chiuso dal regime fascista. In alcune zone d'Italia la sua diffusione superava quella dell'Avanti!. In una lettera di Anna Kuliscioff a Filippo Turati, la prima sovrastima la diffusione del giornale a 100 000 copie, mentre nello stesso periodo la tiratura dell'Avanti! era di 70 000 copie.[1]
Alla caduta del regime, nel 1945, la pubblicazione del giornale riprende, questa volta in forma di settimanale. Attualmente Umanità Nova è organo della Federazione Anarchica Italiana.
Tra i suoi collaboratori si ricordano Errico Malatesta e Antonio Cieri (fondatori), Gigi Damiani, Camillo Berneri, Armando Borghi e Carlo Frigerio.