Via Giuoco del Pallone
via del nucleo urbanistico medievale di Ferrara Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Via Giuoco del Pallone, a Ferrara, inizia dall'incrocio con via Carlo Mayr e arriva sino a via delle Scienze, vicino alla biblioteca comunale Ariostea.[1]
Via Giuoco del Pallone | |
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Via Giuoco del Pallone all'incrocio con via delle Volte | |
Nomi precedenti | Strada di Santa Maria delle Bocche Strada di San Clemente |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Città | Ferrara |
Informazioni generali | |
Tipo | strada urbana |
Collegamenti | |
Inizio | via Carlo Mayr |
Fine | via delle Scienze |
Mappa | |
In questa via si trovano le case Ariosti (o Ariosto[2]), unite tra loro da un volto su vicolo del Granchio.
In una di queste, di proprietà di Brunoro Ariosto, zio del poeta, abitò lo stesso Ludovico Ariosto, e nell'altra il capitano Nicolò, padre del poeta.
Nella via era presente sin dal IX secolo la chiesa, demolita nel 1754, dedicata a Santa Maria delle Bocche, costruita su una fossa della città antica. Fino al 1476, il giorno di san Giorgio, era tradizione che le ragazze si affrontassero in una gara di corsa che partiva dalla chiesa di Santa Maria delle Bocche ed arrivava alle porte di via Gusmaria.
Sempre su questa via a lungo vi è stato l'ingresso principale di palazzo Paradiso, che fu anche sede dello Studium e in seguito Biblioteca comunale Ariostea.[1]
Viene dedicata al giuoco del pallone perché usata dai giovani a tale scopo sulla pubblica via o in spazi vicini. Si hanno notizie di giochi della palla o del pallone sin dal 1571 nel cortile di palazzo Paradiso, che fu sede dell'Università e poi della biblioteca comunale. In quel periodo si giocava pure a pallamaglio, più pericolosa come pratica, sino a quando questi giochi vennero vietati ovunque in città tranne che nella via degli Angeli o in piazza Nuova. Anticamente venne chiamata "strada di Santa Maria delle Bocche" dal nome della chiesa che vi sorgeva, sino al XVIII secolo. Un altro nome col quale fu conosciuta è "strada di San Clemente", perché nella via si trovava un'altra chiesa poi distrutta, la chiesa parrocchiale di San Clemente.[1]
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