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Andrea Sacchi

pittore italiano (1599-1661) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Andrea Sacchi
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Andrea Sacchi (Roma, 30 novembre 1599[2]Roma, 21 giugno 1661) è stato un pittore italiano.

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Allegoria della Divina Sapienza, 1629-33, Palazzo Barberini
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Carlo Maratta, Ritratto di Andrea Sacchi, 1661 circa, Olio su tela, 67 x 50 cm., Madrid, Museo del Prado. Questo ritratto fu dipinto come complemento al Ritratto di Francesco Albani, eseguito nel 1635 dallo stesso Andrea Sacchi e anch'esso al Museo del Prado. Entrambi questi ritratti, originariamente nella collezione di Carlo Maratta, entrarono in quella di Filippo V di Spagna nel 1722.[1]
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Biografia

Riepilogo
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Andrea Sacchi, Morte di sant'Anna , 1640-49, Roma, San Carlo ai Catinari

Andrea Sacchi era figlio di Benedetto, pittore mediocre, e grazie al biografo Giovanni Pietro Bellori sappiamo che il giovane Andrea entrò dapprima nella bottega di Cavalier d'Arpino e poi in quella di Francesco Albani, di cui fu l'ultimo allievo.

Nel 1621 si trasferì a Roma[3], dove trascorse la maggior parte della sua vita. Nella città eterna, assieme a Pietro da Cortona, fu attivo nella cerchia di Cassiano dal Pozzo e del cardinale Antonio Barberini.

Collaborò con Guido Reni e Pietro da Cortona a illustrare il Flora, seu De florum cultura di Giovanni Battista Ferrari, incise da Johann Friedrich Greuter e Claude Mellan.

Fu contrapposto a Pietro da Cortona come rappresentante del gusto e della tradizione aulica dei Carracci, in particolare di Annibale.

Alcune sue composizioni religiose sono giustamente considerate tra le più nobili del Seicento romano. Tra queste, le sue opere di maggior rilievo sono Il miracolo del corporale (1626) e la Visione di san Romualdo (1631), entrambe conservate presso la Pinacoteca Vaticana.

La sua opera più nota è probabilmente l'affresco raffigurante l'Allegoria della Divina Sapienza (1629-1632) che decora la volta di un ambiente del piano nobile di Palazzo Barberini. La composizione glorifica le virtù di Urbano VIII Barberini anche attraverso complesse tematiche astrologiche ed astronomiche che probabilmente hanno tangenze con gli studi e le scoperte di Galileo Galilei.

Tra altre le sue fatiche, si può fare particolare menzione della Morte di sant'Anna per la chiesa di San Carlo ai Catinari (in loco), che riscosse l'apprezzamento addirittura di Diego Velázquez, che la vide durante il suo secondo soggiorno a Roma.

Andrea Sacchi morì nel 1661, lasciando per testamento che gli si erigesse un monumento funebre in San Giovanni in Laterano, realizzato con busto da Paolo Naldini ed epitaffio dettato dal suo biografo Bellori.[4]

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Opere

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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