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Barrafranca

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Barrafranca (IPA: [ˈbarraˈfraŋka]), è un comune italiano di 11 455 abitanti[1] del libero consorzio comunale di Enna in Sicilia.

Fatti in breve Barrafranca comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

È situata su un territorio collinare a sud-ovest del capoluogo, sul versante sud-ovest dei monti Erei, fra i fiumi Tardara e Braemi. Ha un'estensione di circa 53,64 km² e un'elevazione dal livello marino di 448 m.

Nella carta topografica edita dall'I.G.M. ricade tra le tavolette Barrafranca 268 III SE e Monte Navone 268 II SO.

Storia

Riepilogo
Prospettiva

Barrafranca risale probabilmente all'antica Ἲβλα Ἡεραῖα (o Galeota o Galatina), poi romanizzata con il nome di Callonania.[senza fonte] In epoca normanna l'abitato si chiamò Convicino e divenne feudo della famiglia Barresi, intorno al 1330. Duecento anni dopo, nel 1529, Convicino assunse l'attuale nome di Barrafranca. Il nome del comune, molto probabilmente, deriva in parte da quello del suo fondatore, il Marchese Matteo III Barresi,che propizio' la costruzione delle prime case del comune e in parte (franca) dal fatto che questa città fu dallo stesso Marchese Barresi, per i nuovi abitanti, qui arrivati, esonerata dal pagamento dei tributi fiscali. In seguito, grazie a un clima di pace e di libertà garantita ai cittadini, Barrafranca incominciò un periodo di costante aumento della popolazione residente, sia per l'ottima accessibilità del paese, sia per l'ampia possibilità di trovare un lavoro nelle miniere di sale. Il paese cominciò a espandersi attorno al castello dei Barresi, estendendosi prima a ovest verso il quartiere Sopra Canale poi verso le terre del monastero a est e successivamente a nord.

Simboli

Il primo stemma ufficiale di Barrafranca, anche se non approvato dal Governo, fu ideato dal signor Santo Scarpulla, mastro muratore, alla fine degli anni venti quando fu restaurata la facciata del Palazzo Municipale. Esso era costituito da: Scudo ovale, celeste, all'aquila al naturale, poggiata su una fascia di verde caricata dalla scritta in nero "Barrafranca", e una torre bianca, merlata alla guelfa, poggiata a sinistra sulla fascia sotto l'ala dell'aquila; corona marchionale e scritta in oro.

Il 10 febbraio 1953 il consiglio comunale adotta un nuovo stemma costituito da uno scudo inquartato[senza fonte], sormontato dalla corona argentea dei Comuni e circondato in basso da due fronde d'albero, una di ulivo e una di alloro, tenute insieme da un nastro tricolore. L'11 settembre 1996[4], il presidente della Repubblica firma il decreto di approvazione del nuovo stemma comunale che il 10 ottobre viene trascritto nel Registro Araldico dell'Archivio Centrale dello Stato e il 25 dello stesso mese nel Registro dell'Ufficio Araldico. Lo stemma è così rappresentato:

«partito: nel primo, di azzurro, all'aquila con il volo abbassato, d'oro, afferrante la lista svolazzante, dello stesso, caricata del motto, in lettere maiuscole, OLIM CONVICINUM, essa aquila sormontata dalla corona marchionale d'oro; nel secondo, d'oro, alla torre di rosso, mattonata di nero, chiusa dello stesso, finestrata di due in fascia, di nero, merlata alla guelfa di quattro, fondata sulla pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Onorificenze

Medaglia di bronzo al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«La cittadina durante il secondo conflitto mondiale subì i bombardamenti aerei, prima americani e poi tedeschi, che provocarono numerosi morti e feriti e la distruzione quasi totale delle abitazioni. La popolazione sopportò gli avvenimenti bellici con coraggiosa determinazione e generosa solidarietà, prodigandosi in aiuto dei superstiti. Chiaro esempio di spirito di sacrificio ed elette virtù civiche. Luglio 1943 - Barrafranca (EN)»
 17 aprile 2012.[5]
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Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Thumb
La Chiesa Madre di Barrafranca
  • Chiesa Madre del 1728. Edificata sulla preesistente chiesa di San Sebastiano, ha stucchi dei fratelli Signorelli. Importante la statuetta del Santissimo Crocefisso, una acquasantiera con lo stemma dei Barresi. Tele: la Madonna della Purificazione di Filippo Paladini, la Mercede e la Consolata.
  • Chiesa Maria SS. dell'Itria del XV secolo. All'interno è custodita l'Annunziata di Mattia Preti, l'antica tela della Madonna dell'Odigitria e il simulacro ligneo della Nostra Signora del sacro Cuore di Gesù (festa ultima domenica di Settembre).
  • Chiesa Sacro Cuore, in stile moderno.
  • Chiesa San Giovanni
  • Chiesa Madre della Divina Grazia. Costruita intorno al 1650, vanta un portale in pietra intagliata e un quadro di vaste proporzioni raffigurante Maria Santissima delle Grazie. All'interno è custodito anche il venerabile simulacro della Madonna, Madre della Divina Grazia (festa ultima domenica di Agosto).
  • Monastero delle Benedettine e chiesa di San Benedetto del tardo barocco siciliano. Ha un altare ligneo scolpito, incorniciato da colonne a tortiglione.
  • Chiesa Maria SS. della Stella. Antecedente al 1598, è la chiesa più antica di Barrafranca. All'interno sono custoditi i quadri raffiguranti San Isidoro agricola di Pietro D'Asaro e Sant'Alessandro di Francesco Vaccaro. Bello anche il Cristo Deposto ovvero il "Signore dell'Urna", realizzato in cartapesta. La figura di Cristo è in scala naturale, con il collo e gli arti inferiori piegati, di lunghezza pari a 1,40 m. Il corpo è posto in posizione tale da essere facilmente adagiato all'interno dell'urna per un allestimento in Chiesa, e per essere trasportato in processione. La Chiesa ospita i santi patroni del paese: Sant'Alessandro e la tela di Maria SS. della Stella, festeggiati rispettivamente il 3 maggio e l'8 settembre.
  • Chiesa di San Francesco. Anteriore al 1694, all'interno ospita le statue dell'Immacolata e di San Pasquale Baylon. L'altare maggiore è realizzato in legno scolpito e intarsiato.
  • Chiesa Santa Famiglia di Nazareth, in stile moderno, edificata nei primi anni ottanta e ristrutturata nel 2007.

Musei

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Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Geografia antropica

Quartieri

  • Canale, Costa, Convento, Madunnuzza, Grazia, Itria, Madonna (Batìa), Sirbia, Pineta, Poggio, Punta Terra, Centrale, Serra, Villaggio UNNRA, Canalicchio, Canalicchio Vecchio, Gurretta, Portella d'Argento, Zotta, Sitica, Sotto-serra, Faraci, San Gisippuzzu,Timba.

Economia

L'economia è prevalentemente agricola (con produzione di ortaggi (particolarmente apprezzate le cipolle), frumento, mandorle, olio d'oliva, uva, agrumi) con allevamenti. Sono presenti cinque frantoi ed uno stabilimento di lavorazione della mandorle (quest'ultimo non più operativo). È sviluppato anche l'artigianato (lavorazione del marmo e consimili, ceramica, ferro e alluminio, legno, cornici in gesso, statue in cementizio ecc.), il comparto sartoriale e il commercio. Sono presenti miniere di zolfo (ormai in disuso) e farine fossili.

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Amministrazione

Riepilogo
Prospettiva

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...
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Sport

Ha sede nel Comune la società di calcio A.S.D. Barrese, che partecipa al campionato di prima categoria 2024-2025.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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