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Cadro
quartiere di Lugano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cadro è un quartiere di 2 678 abitanti del comune svizzero di Lugano, nel Canton Ticino (distretto di Lugano).
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Geografia fisica
Riepilogo
Prospettiva
Il quartiere di Cadro occupa il versante occidentale del Monte Boglia e il fondovalle del medio corso del fiume Cassarate, nella parte nord-orientale del territorio comunale di Lugano. L'altitudine varia dai circa 330 m s.l.m. del fondovalle fino a oltre 600 m sui pendii boscati ai piedi del Boglia; la superficie è pari a circa 4,45 km², con un territorio composto da nucleo storico compatto, aree residenziali recenti e ampi tratti di bosco ceduo e castagneti che risalgono i versanti verso l'Alpe Bolla.[1]
Il paesaggio è segnato dall'incisione valliva del Cassarate e da una fitta rete di riali laterali stagionali che scendono dal Boglia e dalla balconata di Brè-Aldesago, generando conoidi e terrazzi alluvionali utilizzati storicamente per prati e coltivi. Il nucleo si sviluppa su un lieve terrazzo morfologico sopra l'alveo attuale, con tessuto edilizio in pietra a corti, portici e vicoli stretti, affiancato da espansioni residenziali novecentesche verso la piana di Pregassona e lungo l'asse viario per Valcolla.[2]
La posizione alle falde del Boglia conferisce al quartiere un microclima leggermente più fresco rispetto al centro lacustre, con inversioni termiche invernali nel fondovalle e buona ventilazione estiva lungo i versanti. La copertura forestale continua del pendio, interrotta da radure e antichi terrazzamenti, svolge un ruolo di protezione idrogeologica e di corridoio ecologico fra il massiccio del Boglia, i Denti della Vecchia e la conca del Ceresio. Sentieri segnalati collegano il nucleo con l'Alpe Bolla e le creste del Boglia, costituendo l'accesso più diretto alle dorsali di confine fra Ticino e Lombardia.[3]
Sotto il profilo amministrativo e infrastrutturale, Cadro è connesso al resto della città dall'asse di valle del Cassarate e dalla rete dei Trasporti Pubblici Luganesi; il limite territoriale verso nord e nord-est risale la linea di cresta del Boglia, mentre a sud-ovest il confine segue per tratti l'alveo del Cassarate in direzione di Viganello e Pregassona. La struttura insediativa a ventaglio sul versante e sul piede di pendio riflette l'adattamento storico agli spazi morfologicamente più favorevoli e alla disponibilità idrica garantita da sorgenti e rogge di versante.[4]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Cadro è citato per la prima volta in epoca longobarda. Prima del 1599, Cadro dipendeva dalla parrocchia di Sonvico. Nel 1911 la ferrovia Lugano-Cadro-Dino rese più facili e rapidi i collegati con il centro della città, rafforzando i legami con Lugano[1].

Già comune autonomo, dal quale nel 1801 furono scorporate le frazioni unite di Davesco-Soragno, divenute anch'esse comune autonomo[1], e che si estendeva per 4,45 km², il 14 aprile 2013 è stato incorporato a Lugano assieme agli altri comuni soppressi di Bogno, Carona, Certara, Cimadera, Sonvico e Valcolla.[5] L'incorporazione è stata decisa con votazione popolare nel 2012.[6][7]
Simboli
Lo stemma dell'ex comune di Cadro, adottato nel 1953, è blasonato come segue: d'azzurro, al castello d'argento aperto e finestrato di nero, fondato su un monte di verde e sormontato da una croce latina d'oro.
La torre rappresenta un presidio medievale ricordato dalla tradizione locale; il monte verde richiama la collocazione geografica ai piedi del Monte Boglia, mentre la croce dorata allude alla tradizione cristiana e ai legami storici con la diocesi di Como. I colori araldici, azzurro e argento, sono frequentemente associati agli emblemi dei centri dell'area luganese.[8][9][10]
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Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa parrocchiale di Sant'Agata, documentata dal 1366 e classificata come monumento storico nazionale. L'edificio, di origine medievale, presenta una pianta a navata unica con affreschi quattrocenteschi attribuiti alla scuola lombarda e successivi interventi barocchi. All'interno si conservano un altare maggiore ligneo intagliato e un ciclo di affreschi raffigurante scene della vita della santa titolare.[1][11][12]
- Oratorio di San Rocco, eretto nel 1630, con facciata sobria e campanile a vela. L'interno, a navata unica, conserva un altare barocco e decorazioni pittoriche votive attribuite a botteghe locali attive nel XVII secolo.[13][14]
Architetture civili e luoghi storici
- Nucleo storico di Cadro, caratterizzato da case in muratura di pietra e portali in granito, con cortili interni e decorazioni pittoriche murali risalenti al XVII-XVIII secolo.[15]
- Ex casa patriziale, sede storica dell'amministrazione comunale fino all'aggregazione a Lugano nel 2013, oggi utilizzata per attività culturali e incontri di quartiere.[16]
Aree naturali e sentieri
- Parco comunale di Cadro, area verde attrezzata per attività ricreative e passeggiate, situata lungo il corso del fiume Cassarate.[17]
- Sentiero Cadro-Dino, percorso escursionistico panoramico che collega il quartiere con la Val Colla e la ferrovia Lugano-Cadro-Dino, oggi trasformata in itinerario pedonale e ciclabile.[18]
Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[19]

Infrastrutture e trasporti
Il quartiere fu servito dalla ferrovia Lugano-Cadro-Dino fino agli anni 70, ad oggi gode di collegamenti tramite bus forniti dalle Autolinee Regionali Luganesi (ARL).
Amministrazione
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del quartiere. L'ufficio patriziale, rieletto il 26 aprile 2009, è presieduto da Tiziano Frigerio. Il patriziato Ferré era una vecchia comunanza sciolta con rogito del 2 aprile 1835.[20][21]
Sport
A Cadro lo skater-hockey è praticato presso il Centro Cadro Panoramica, dotato di pista e infrastrutture per il pattinaggio in linea e per le discipline affini; l'impianto ospita regolarmente allenamenti e tornei a carattere regionale, in particolare nel periodo di avvio della stagione primaverile.[22][23]
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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