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Val Colla
quartiere di Lugano e valle svizzera Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La Val Colla è una valle e quartiere del comune svizzero di Lugano, nel Canton Ticino (distretto di Lugano).
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Geografia fisica
Riepilogo
Prospettiva

Il quartiere della Val Colla è situato nella parte nord-orientale della città di Lugano e rappresenta una delle aree più estese, elevate e naturalisticamente ricche del territorio comunale. Con una superficie di circa 21,7 km² e una popolazione di poco superiore ai 1.200 abitanti, la Val Colla occupa l'intero bacino superiore del fiume Cassarate, delimitato a nord dal Monte Gazzirola (2.116 m s.l.m.) e a sud dal Monte Caval Drossa (1.634 m). Si estende fino al confine italo-svizzero, dove si trova il Passo di San Lucio, importante valico alpino che collega la valle con la Val Rezzo in Lombardia.[1]
Il paesaggio della Val Colla è dominato da un ambiente alpino e prealpino di notevole valore ecologico. La valle è attraversata da una fitta rete di corsi d’acqua che alimentano il Cassarate e ospita numerose sorgenti e torbiere di alta quota. Le aree forestali coprono oltre i due terzi del territorio e sono costituite principalmente da faggete, betuleti e boschi misti di abete e larice. Al di sopra dei 1.500 metri si trovano ampi pascoli d’alpe, un tempo utilizzati per la transumanza stagionale e oggi in parte recuperati per la produzione di formaggi d’alpe.[2]
Dal punto di vista geologico, la valle appartiene al settore sudalpino delle Prealpi Luganesi e presenta affioramenti di dolomia, calcari compatti e marne, alternati a depositi glaciali e morenici di origine quaternaria. Queste formazioni testimoniano la modellazione del paesaggio da parte dei ghiacciai del Cassarate, attivi fino a circa 15.000 anni fa. La Val Colla è oggi riconosciuta come un’area di interesse geomorfologico e naturalistico cantonale, inserita nella rete di protezione dei paesaggi naturali del Canton Ticino.[3]
La valle è popolata da una ricca fauna alpina: nei boschi vivono cervi, caprioli, cinghiali, volpi e tassi, mentre le zone di alta quota ospitano camosci, marmotte e una varietà di rapaci come l’aquila reale e il gipeto. Particolarmente interessante è la presenza di anfibi e rettili protetti, tra cui la salamandra pezzata e il ramarro occidentale. La varietà floristica comprende oltre 700 specie censite, tra cui orchidee spontanee e piante rare come la pinguicola alpina e la genziana blu.[4]
Il tessuto insediativo del quartiere è formato da piccoli nuclei rurali – Bogno, Certara, Cimadera, Colla, Insone, Piandera, Scareglia e Signôra – che sorgono lungo i versanti della valle o su terrazze panoramiche. Questi villaggi, sorti nel Medioevo come comunità agricole e pastorali, mantengono ancora oggi una forte identità territoriale e linguistica. La tradizionale architettura in pietra, con tetti in piode e portali scolpiti, è affiancata da edifici restaurati e abitazioni di villeggiatura, segno di un rinnovato interesse per la valle da parte del turismo escursionistico e residenziale.[5]
La Val Colla offre un'estesa rete di sentieri escursionistici che collegano i vari villaggi e conducono alle cime circostanti, come il Monte Bar, il Monte Boglia e il Monte Gazzirola. Il percorso più noto è quello che conduce al Passo di San Lucio, dove sorge la Chiesa di San Lucio del XVI secolo, tradizionale meta di pellegrinaggi da entrambe le valli. Ogni anno vi si tiene la celebrazione della "Festa di San Lucio", durante la quale allevatori e pastori italiani e ticinesi si incontrano per rinnovare l’antico voto di fratellanza alpina.[6]
Dal punto di vista ecologico e turistico, la Val Colla rappresenta oggi un importante corridoio naturale e culturale per il territorio luganese. I suoi paesaggi protetti, la biodiversità e la rete di rifugi alpini come la Capanna Pairolo e la Capanna Monte Bar la rendono una delle mete escursionistiche più apprezzate del Canton Ticino.[7]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
La Val Colla, oggi quartiere della Città di Lugano, occupa l'alta valle del Cassarate, tra i versanti del Monte Bar e del Monte Boglia, fino al confine con l'Italia. La presenza umana nel territorio è attestata fin dal Medioevo, con piccoli nuclei agricoli dediti all'allevamento, alla pastorizia e alla coltivazione dei castagneti. L'area fece parte del baliaggio di Lugano sotto la Confederazione svizzera dal XVI secolo fino al 1798, mantenendo una struttura comunitaria basata su vicinanze e consorterie rurali.[8][9]
Nel XIX secolo la valle contava numerosi comuni autonomi, tra cui Colla, Insone, Piandera, Scareglia, Signôra, Cimadera, Certara e Bogno. L'economia, ancora basata sull'agricoltura di montagna, era integrata dall'emigrazione stagionale verso la Lombardia, la Francia e l'America Latina, fenomeno che contribuì al progressivo spopolamento dei villaggi.[10]
Nel 1956 il Cantone Ticino promosse una prima riorganizzazione amministrativa, fondendo i comuni di Colla, Insone, Curtina, Cozzo, Piandera, Scareglia e Signôra nel nuovo Comune di Valcolla, con sede a Colla. L'aggregazione mirava a garantire una migliore gestione delle risorse e dei servizi pubblici, mantenendo tuttavia un forte radicamento territoriale. Bogno, Cimadera e Certara rimasero autonomi fino al 2013.[11]
Il 20 novembre 2011 la popolazione locale approvò in votazione popolare la fusione con Lugano, poi ratificata dal Consiglio di Stato e divenuta effettiva il 14 aprile 2013. In quella data i comuni di Valcolla, Bogno, Cimadera e Certara furono integrati nella Città di Lugano, formando l'attuale quartiere di Val Colla.[12][13]
Dopo l'aggregazione, la valle è divenuta una delle aree di maggiore estensione territoriale del Comune di Lugano, con un paesaggio prevalentemente montano, boschi di castagno e una rete di insediamenti diffusi. Il quartiere conserva una forte identità rurale e un patrimonio culturale legato all'architettura in pietra, alle cappelle votive e agli antichi alpeggi. Oggi la Val Colla è valorizzata per il suo ruolo naturalistico e turistico, con numerosi itinerari escursionistici verso il Monte Bar, il Passo San Lucio e il Monte Gazzirola.[14][15]
Simboli
Lo stemma del soppresso Comune di Valcolla, approvato nel 1957, è blasonato come d'azzurro, alla fascia ondata d'argento, accompagnata in capo da tre stelle d'oro ordinate in fascia e in punta da un monte di tre cime di verde. La fascia ondata rappresenta il fiume Cassarate, che percorre l'intera valle, mentre le tre stelle simboleggiano i principali villaggi storici di Colla, Scareglia e Piandera. Il monte tripartito evoca l'ambiente alpestre e la conformazione geografica del territorio.
Dopo l'aggregazione del 2013, lo stemma non ha più valore ufficiale, ma continua a essere utilizzato come simbolo identitario e storico del quartiere. Gli emblemi dei comuni antecedenti alla fusione – Colla, Bogno, Certara, Cimadera e altri – sono conservati e documentati presso l'Archivio di Stato del Cantone Ticino e negli archivi comunali della Città di Lugano.[16][17]
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Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[5]:
Abitanti censiti[18]

Lingue e dialetti
In tutta la valle si parla prevalentemente il dialetto ticinese e la lingua ufficiale è l'italiano. Un tempo i magnani della valle avevano sviluppato un proprio gergo, il rügin[5], basato grammaticalmente sul locale dialetto ma con dei termini incomprensibili per chi non era del posto (per esempio ra rebáiza significava "la polenta"). L'esprimersi in questo gergo permetteva loro di custodire e trasmettere i segreti dell'attività solo ai propri concittadini. Nel passato il magnano era la principale attività degli abitanti della valle e i magnani della Val Colla si spostavano in tutto il Nord Italia per svolgere la loro attività di ramai, stagnini e riparatori di pentole[5].
Cultura
L'Archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla, che ha sede a Roveredo, conserva immagini e filmati della zona.
Economia
La popolazione è composta in gran parte lavoratori pendolari verso il centro della città; in loco ci sono attività legate all'allevamento del bestiame.[5]
Amministrazione
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del quartiere. L'ufficio patriziale, rieletto il 26 aprile 2009, è presieduto da Joseph Moresi.
L'antica comunanza Corticiasca-Valcolla è confluita nella comunanza Capriasca-Lugano dal 14 aprile 2013.
Sport
Nel quartiere è attiva una squadra amatoriale di unihockey ed è possibile praticare sci di fondo, mountain bike ed escursionismo.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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