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Claudio Sala

allenatore di calcio e calciatore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Claudio Sala
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Claudio Sala (Macherio, 8 settembre 1947) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

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Caratteristiche tecniche

Giocatore

Praticamente ambidestro, dribblava su entrambe le fasce laterali e calciava cross molto precisi con entrambi i piedi. Nella sua carriera ha agito in diverse posizioni, tra cui quelle di trequartista e di ala destra.[senza fonte][2]

Carriera

Riepilogo
Prospettiva

Giocatore

Club

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Sala capitano del Torino nella stagione 1974-1975

Cresciuto nel Monza, fa il suo esordio con la prima squadra, in Serie C, nella stagione 1965-1966, e la stagione successiva ottiene la promozione con i brianzoli in Serie B. Il Napoli lo acquista per 125 milioni di lire[3], lasciandolo in prestito ancora un anno in Lombardia: qui gioca un anno tra i cadetti. Arriva dunque a Napoli nel 1968.

Esordisce in Serie A con la maglia azzurra il successivo 29 settembre in Napoli-Verona (1-1), sostituendo a gara iniziata Harald Nielsen. L'allenatore Giuseppe Chiappella lo schiera più volte fra i titolari, utilizzandolo prima come jolly d'attacco, e affidandogli poi il ruolo di fantasista e la maglia numero 10, dopo l'addio al calcio di Omar Sívori a metà campionato.[senza fonte] Il bottino finale di Sala con il club campano sarà di 23 presenze e 2 reti in campionato, 4 presenze e 1 rete (gol vittoria al Leeds Utd campione in carica) in Coppa delle Fiere, 4 presenze e 1 rete in Coppa delle Alpi, e 2 presenze senza reti in Coppa Italia.[4]

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Sala al Genoa nel 1981

Dopo un anno, infatti, il Napoli lo cede al Torino per la somma di 470 milioni.[5] Con i piemontesi vince la Coppa Italia 1970-1971, quindi nel 1975 il nuovo mister granata, Luigi Radice, lo schiera sulla fascia destra, come tornante[6]. A fine annata vince lo scudetto, il primo per il club dalla tragedia di Superga, e per un solo punto in classifica non sfiora il bis tricolore l'anno successivo, in cui partecipa alla Coppa dei Campioni, in cui segna 2 gol che ne fanno il migliore marcatore granata in questa competizione. Fondamentali, in questi anni, sono i suoi assist per i gemelli del gol Paolo Pulici e Francesco Graziani.

Nel 1980, a 33 anni, e dopo undici stagioni a Torino che ne fanno tuttora il quarto come numero di presenze nella storia granata[6], si trasferisce in Serie B al Genoa. Coi rossoblù ottiene la promozione in Serie A, dove giocherà l'ultima gara della carriera nel 1982. In massima serie totalizza 323 partite e 27 gol.

Nazionale

Con la maglia della nazionale italiana ha disputato 18 partite,[7] partecipando al campionato del mondo 1978 in Argentina chiuso dagli azzurri al quarto posto.

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Statistiche

Presenze e reti nei club

Ulteriori informazioni Stagione, Squadra ...

Cronologia presenze e reti in nazionale

Ulteriori informazioni Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia, Data ...

Statistiche da allenatore

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Palmarès

Giocatore

Club

Monza: 1966-1967 (Girone A)
Torino: 1970-1971
Torino: 1975-1976

Individuale

1976, 1977

Riconoscimenti

Il Genoa lo ha inserito nella sua Hall of Fame[9]; decisione analoga stabilita anche dal Monza.[10]

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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