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Concordia (divinità)

divinità della mitologia romana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Concordia (divinità)
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La Concordia è una figura della mitologia romana, era lo spirito dell'armonia della comunità (corrisponde a Armonia nella mitologia greca).

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Concordia (Museo nazionale del Bardo, Tunisi). Al rovescio Lucio Emilio Paolo il vincitore di Pidna, con Perseo di Macedonia ed i figli. La concordia probabilmente si riferisce alla sconfitta di Catilina, alla battaglia di Pistoia.

Veniva rappresentata come una matrona in posizione seduta che reggeva un ramo d'olivo e la Cornucopia. A volte, è raffigurata fra due membri della famiglia Imperiale in carica nell'atto di stringere loro la mano.

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Storia

Riepilogo
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Nel 367 a.C. le fu dedicato un tempio, nel Foro Romano dal console Marco Furio Camillo dopo l'approvazione delle Leges Liciniae Sextiae. Un altro altare a lei consacrato si ergeva su una delle vette del Campidoglio. Quest'ultimo era stato costruito da Lucio Manlio nel 216 a.C., per ricordare la fine di una ribellione delle truppe nella Gallia Cisalpina.

Il tempio fu restaurato da Lucio Opimio nel 121 a.C.. Sappiamo che Augusto ordinò nell'11 a.C. di collocare una statua in onore della Concordia a Roma.[1]

Nel 10 d.C. l'imperatore Tiberio le dedicò il tempio nuovamente restaurato con l'epiteto di Concordia Augusta, nome che da quel momento le rimase per sempre.

(latino)
«Dedicavit et Concordiae aedem, item Pollucis et Castoris suo fratrisque nomine de manubiis.»
(italiano)
«Con il ricavato del bottino di guerra restaurò il tempio dedicato alla Concordia, così come fece per quello di Castore e Polluce, a nome proprio e di suo fratello.»

In epoca imperiale fu istituito il culto della Concordia Augusta, istituzione molto importante per la dinastia regnante. Numerose furono le iscrizioni alla stessa dedicate, per ingraziare la dea ai membri della famiglia imperiale.[2]

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In arte e monetazione

Riepilogo
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Lo stesso argomento in dettaglio: Monetazione imperiale romana e Arte romana.

La dea Concordia era rappresentata seduta, con indosso un lungo mantello e tenendo in mano una patera (coppa sacrificale), una cornucopia (simbolo della prosperità), o un caduceo (simbolo della pace). Era spesso mostrata tra due altre figure, normalmente posta in mezzo a due membri della famiglia reale, tenendo le loro mani. Era associata ad un paio di dee, come la Pax e la Salus oppure la Securitas e la Fortuna. Gli ultimi due concetti (sicurezza e fortuna) potevano essere rappresentati anche con Ercole o Mercurio.[3] Notevole fu la produzione della dea Concordia anche nella monetazione imperiale romana, come ad esempio tra i due Augusti Marco Aurelio e Lucio Vero o tra gli eserciti.

Ulteriori informazioni Rappresentazioni monetali imperiali romane, Immagine ...

Curiosità

La rappresentazione su una moneta della Gens Aemilia (denario di Lucio Emilio Lepido Paolo) della dea Concordia è stata ripresa da Laura Cretara per il diritto delle 1000 lire del 1970 "Roma Capitale"

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Italia, 1000 lire "Roma capitale", 1970. Diritto (Laura Cretara: immagine della dea Concordia in un cerchio, ripresa dal disegno di un denario romano della Gens Aemilia. Rovescio (Guerrino Mattia Monassi): riproduzione della pavimentazione della Piazza del Campidoglio di Michelangelo, con sotto il valore e il marchio di zecca. Composizione: argento (.835). Peso: 14.6 g. Diametro:31.4 mm. Spessore: 2.4 mm.
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Note

Bibliografia

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Altri progetti

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