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Coppa del Mondo di rugby femminile 2017

8ª Coppa del Mondo di rugby a 15 femminile Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Coppa del Mondo di rugby femminile 2017
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La Coppa del Mondo di rugby femminile 2017 (in inglese 2017 Women's Rugby World Cup) fu l'8ª edizione della Coppa del Mondo di rugby, massima competizione internazionale di rugby a 15 femminile organizzata da World Rugby.

Fatti in breve Coppa del Mondo di rugby femminile 2017 2017 Women’s Rugby World Cup, Competizione ...

Si tenne nell'isola d'Irlanda dal 9 al 26 agosto 2017 e fu vinta dalla Nuova Zelanda, che si aggiudicò il torneo per la quinta volta battendo in finale a Belfast le campionesse uscenti dell'Inghilterra[1], che nell'edizione precedente avevano interrotto la striscia di 4 vittorie consecutive delle Black Ferns.

Il torneo fu ospitato dalla federazione irlandese e interessò due Paesi, la Repubblica d'Irlanda e il Regno Unito, che ha sovranità sull'Irlanda del Nord. Dublino, nel territorio della Repubblica, ospitò le fasi a gironi mentre Belfast, in Irlanda del Nord, fu sede dei play-off. Ognuna delle due città contribuì alla logistica della manifestazione con due stadi.

La competizione si svolse a 3 anni di distanza dalla precedente, quella del 2014[2], nel quadro di una riorganizzazione della cadenza dei tornei voluta da World Rugby; in particolare, la coppa femminile andava sfalsata di due anni rispetto a quella maschile ed entrambe cadono a un anno di distanza, prima o dopo, del torneo olimpico; quella femminile cade, inoltre, un anno prima della Coppa del Mondo Seven[2]; la successiva coppa femminile fu quindi programmata per il 2021, anche se la sopraggiunta pandemia di COVID-19 che sconvolse tutti i calendari sportivi del mondo ne provocò il rinvio al 2022.

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L'organizzazione

A marzo 2015 la federazione rugbistica irlandese pose la sua candidatura a ospitare l'evento. Non essendovi altri contendenti, World Rugby le assegnò l'organizzazione nel maggio 2015[2].

Le città furono due, Dublino e Belfast, e le sedi indicate furono 4, due delle quali nella capitale dell'Éire (entrambi dell'University College Dublin, il Billings Park e l Bowl) e altrettanti in quella dell'Irlanda del Nord (Ravenhill Stadium, l'impianto più capiente della manifestazione e destinato a ospitare semifinali e finale, e il Queen's University Belfast)[2].

Tutta la fase a gironi si svolse nell'Éire mentre quella a eliminazione diretta in Irlanda del Nord.

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Impianti

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Squadre qualificate

Riepilogo
Prospettiva

Delle dodici squadre del torneo, sette erano qualificate automaticamente in virtù del piazzamento ottenuto nella Coppa del Mondo di rugby femminile 2014 in Francia: si trattava dell'Inghilterra campione uscente, del Canada finalista, di Irlanda e Francia semifinaliste sconfitte, Nuova Zelanda e Stati Uniti, rispettivamente quinte e seste, e Australia, vincitrice della finale del settimo posto[3]. Gli altri cinque posti furono determinati da:

  • migliori due della classifica avulsa combinata dei Sei Nazioni 2015 e 2016 tra Galles, Italia e Scozia[3];
  • spareggio in gara doppia tra la vincitrice del campionato europeo 2016 e la terza della classifica avulsa di cui al punto precedente[3];
  • migliori due classificate di un torneo a 4 squadre comprendente Sudafrica, la vincitrice del campionato oceaniano e le migliori due del campionato asiatico 2016[3].

Per quanto riguarda la zona europea, le due migliori classificate dal torneo del Sei Nazioni risultarono essere nell'ordine Italia (che vinse tutti gli scontri diretti contro le altre pretendenti alla qualificazione[4]) e Galles; la Scozia andò allo spareggio contro la Spagna campione d'Europa e fu sconfitta nel doppio confronto, lasciando quindi via libera alle iberiche per la qualificazione[5][6].

Riguardo alla zona extraeuropea, il Sudafrica non partecipò alle qualificazioni, che videro contrapporsi le due migliori del campionato asiatico, Giappone e Hong Kong, e la campione oceaniana Figi; le migliori due risultarono le asiatiche, che quindi si qualificarono[7].

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Formula

Riepilogo
Prospettiva

Le 12 squadre furono ripartite in 3 gruppi da 4 squadre ciascuna; in ciascun gruppo le quattro squadre si affrontarono con il meccanismo del girone all'italiana e classifica stilata secondo il sistema dell'Emisfero Sud (4 punti a vittoria, 2 a pareggio, 0 a sconfitta più il bonus sconfitta di un punto per scarti in gara inferiori o uguali a 7 punti, e altro eventuale bonus di un punto per la squadra che realizzi 4 o più mete in un incontro)[8].

In base al piazzamento nel proprio girone, fu assegnato a ciascuna delle 12 squadre un seeding da 1 a 12 che avrebbe determinato a quale delle semifinali avrebbe acceduto:

  • alle tre migliori prime in ordine di punteggio decrescente e a seguire la miglior seconda furono assegnati i seeding da 1 a 4 e accedettero alle semifinali per il titolo mondiale;
  • alle altre due seconde e alle due migliori terze fu assegnato il seeding da 5 a 8 e disputarono le semifinali per i posti dal quinto all'ottavo;
  • alla peggiore terza e alle tre ultime di ciascun girone fu assegnato il seeding da 9 a 12 e disputarono le semifinali per i posti dal nono al dodicesimo.

Tutte le gare di play-off erano a eliminazione diretta con eventuali tempi supplementari e spareggio ai calci liberi[8]

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Gironi

Il sorteggio per la definizione dei gironi ebbe luogo a Belfast il 9 novembre 2016 quando era ancora ignoto il nome di tre partecipanti sui cinque posti in gara[9]. A tale data, infatti, solo Italia e Galles avevano concluso il percorso di qualificazione[9], per cui le tre squadre mancanti furono sostituite da tre marcaposto, Europa 3 (nel girone B), Asia/Oceania 1 (nel girone C) e Asia/Oceania 2 (nel girone A), posizioni che poi furono occupate, rispettivamente, da Spagna, Giappone e Hong Kong.

L'evento durante il quale si tenne il sorteggio fu presieduto dal capo di World Rugby Bill Beaumont con la collaborazione delle ex rugbiste Fiona Coghlan (Irlanda) e Maggie Alphonsi (Inghilterra) e dalla pentatleta olimpionica britannica Mary Peters[9].

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Fase a gironi

Girone A

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Girone B

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Girone C

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Classifica combinata e seeding

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Fase a play-off

Finali 9º-12º posto

Semifinali Finale 9º posto
      
Italia (bandiera) Italia 22
Giappone (bandiera) Giappone 0
Italia (bandiera) Italia 20
Spagna (bandiera) Spagna 15
Spagna (bandiera) Spagna 31
Hong Kong (bandiera) Hong Kong 7 Finale 11º posto
Giappone (bandiera) Giappone 44
Hong Kong (bandiera) Hong Kong 5


Semifinali

Belfast
22 agosto 2017, ore 12 UTC+1
Semifinale 1 9º-12º posto
Italia Italia (bandiera)22  0
referto
Giappone (bandiera) GiapponeQueen’s University
Arbitro: Hong Kong (bandiera) Tim Baker

Belfast
22 agosto 2017, ore 14:30 UTC+1
Semifinale 2 9º-12º posto
Spagna Spagna (bandiera)31  7
referto
Hong Kong (bandiera) Hong KongQueen’s University
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Sara Cox

Finale per l’11º posto

Belfast
26 agosto 2017, ore 12 UTC+1
Giappone Giappone (bandiera)44  5
referto
Hong Kong (bandiera) Hong KongQueen’s University
Arbitro: Sudafrica (bandiera) Aimee Barrett-Theron

Finale per il 9º posto

Belfast
26 agosto 2017, ore 14:30 UTC+1
Italia Italia (bandiera)20  15
(d.t.s.)
referto
Spagna (bandiera) SpagnaQueen’s University
Arbitro: Irlanda (bandiera) Séan Gallagher

Finali 5º-8º posto

Semifinali Finale 5º posto
      
Irlanda (bandiera) Irlanda 24
Australia (bandiera) Australia 36
Australia (bandiera) Australia 12
Canada (bandiera) Canada 43
Canada (bandiera) Canada 52
Galles (bandiera) Galles 0 Finale 7º posto
Irlanda (bandiera) Irlanda 17
Galles (bandiera) Galles 27


Semifinali

Belfast
22 agosto 2017, ore 14 UTC+1
Semifinale 1 5º-8º posto
Irlanda Irlanda (bandiera)24  36
referto
Australia (bandiera) AustraliaQueen’s University
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Ian Tempest

Belfast
22 agosto 2017, ore 17 UTC+1
Semifinale 1 5º-8º posto
Canada Canada (bandiera)52  0
referto
Galles (bandiera) GallesQueen’s University
Arbitro: Sudafrica (bandiera) Aimee Barrett-Theron

Finale per il 7º posto

Belfast
26 agosto 2017, ore 14 UTC+1
Irlanda Irlanda (bandiera)17  27
referto
Australia (bandiera) AustraliaRavenhill
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Claire Hodnett

Finale per il 5º posto

Belfast
26 agosto 2017, ore 17 UTC+1
Australia Australia (bandiera)12  43
referto
Canada (bandiera) CanadaQueen’s University
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Sara Cox

Finali 1º-4º posto

Semifinali Finale
      
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda 45
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 12
Inghilterra (bandiera) Inghilterra 32
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda 41
Inghilterra (bandiera) Inghilterra 20
Francia (bandiera) Francia 3 Finale 3º posto
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 23
Francia (bandiera) Francia 31


Semifinali

Belfast
22 agosto 2017, ore 17 UTC+1
Semifinale 1
Nuova Zelanda Nuova Zelanda (bandiera)45  12
referto
Stati Uniti (bandiera) Stati UnitiRavenhill
Arbitro: Spagna (bandiera) Alhambra Nievas

Belfast
22 agosto 2017, ore 19:45 UTC+1
Semifinale 2
Inghilterra Inghilterra (bandiera)20  3
referto
Francia (bandiera) FranciaRavenhill
Arbitro: Australia (bandiera) Graham Cooper

Finale per il 3º posto

Belfast
26 agosto 2017, ore 17 UTC+1
Francia Francia (bandiera)31  23
referto
Stati Uniti (bandiera) Stati UnitiRavenhill
Arbitro: Hong Kong (bandiera) Tim Baker

Finale

Belfast
26 agosto 2017, ore 19:45 UTC+1
Inghilterra Inghilterra (bandiera)32  41
referto
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova ZelandaRavenhill (17115 spett.)
Arbitro: Irlanda (bandiera) Joy Neville

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Classifica finale

Ulteriori informazioni Squadra ...

Statistiche

Riepilogo
Prospettiva
Thumb
Portia Woodman, miglior realizzatrice del torneo

L'edizione 2017 della Coppa del Mondo femminile batté diversi record relativi a tale competizione. Il torneo registrò la maggiore affluenza di pubblico mai riscontrata, con 45 412 spettatori, circa 1 500 di media a gara[10]; di essi, 17115 furono quelli presenti alla finale di Belfast[10].

La semifinale FranciaInghilterra registrò un'audience televisiva record (per un incontro di Coppa del Mondo femminile) di 3 200 000 spettatori su France 2[10] e 2 650 000 spettatori, ovvero una cifra pari a circa la metà dell'audience della finale maschile del 2015, videro sul canale britannico ITV la finale tra Inghilterra e Nuova Zelanda[10].

A livello tecnico-sportivo, fu la quinta vittoria della Nuova Zelanda in otto edizioni, che rafforzò il primato della Black Ferns nella competizione; l'unica altra plurivincitrice del torneo è l'Inghilterra, campione uscente all'inizio della competizione e già vincitrice della Coppa del Mondo di rugby femminile 1994; gli Stati Uniti vantano un solo titolo, quello dell'esordio della competizione nel 1991, ufficializzato a posteriori dall'International Rugby Board.

La finale tra Inghilterra e Nuova Zelanda vide marcare 11 mete, vale a dire una in più della somma di tutte quelle realizzate nelle tre precedenti finali in cui le due citate contendenti si erano affrontate[11].

La neozelandese Portia Woodman fu sia la migliore marcatrice di mete (13) che di punti (65)[11].

Per quanto riguarda invece la presenza dell'Italia, si trattò del ritorno nella competizione dopo 15 anni. A livello statistico le giocatrici azzurre riportarono la loro prima vittoria assoluta nel torneo (il 22-0 al Giappone) e chiusero al nono posto battendo la Spagna nella relativa finale; fu l'unico incontro nella fase a eliminazione terminato ai tempi supplementari[12] e valse la conquista, da parte delle italiane, della loro miglior posizione nella storia della rassegna mondiale.

Grazie al loro piazzamento finale, le prime sette classificate del torneo (Nuova Zelanda, Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Canada, Australia e Galles) hanno guadagnato l'automatica qualificazione alla Coppa del Mondo di rugby femminile 2021.

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Note

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