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Diatryma

genere di animali della famiglia Gastornithidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Diatryma
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Diatryma è un genere di uccelli estinti, appartenente ai gastornitiformi. Visse tra l'Eocene inferiore e l'Eocene medio (circa 55 - 45 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in America del Nord e in Europa.

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Descrizione

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Il genere Diatryma è noto per una grande quantità di resti fossili, ma i reperti più completi sono attribuibili esclusivamente alla specie tipo, Diatryma gigantea. Solitamente, i membri del genere Diatryma erano uccelli molto grandi, con enormi becchi e crani massicci, superficialmente simili agli "uccelli del terrore" sudamericani carnivori (forusracidi). La più grande specie conosciuta, Diatryma gigantea, potrebbe aver superato di poco i 2 metri di altezza massima e potrebbe aver pesato fino a 175 chilogrammi (Angst et al., 2014).

Cranio

Il cranio di D. gigantea era enorme rispetto al corpo ed eccezionalmente robusto. Il becco era estremamente alto e compresso (appiattito lateralmente). A differenza dei membri del genere affine Gastornis, il becco di D. gigantea era sprovvisto di scanalature e fosse caratteristiche dell'osso sottostante. Il margine del becco era dritto, senza un margine uncinato come quello che si trova nei forusracidi predatori. Le narici erano piccole e posizionate vicino alla parte anteriore degli occhi, circa a metà del cranio.

Un cranio in gran parte completo (noto con il numero di catalogo GMH XVIII-1178-1958) della specie Diatryma geiselensis è stato descritto nel 2024 dopo la sua scoperta nel 1958; i becchi superiori di D. geiselensis mostrano un possibile dimorfismo sessuale, e sono più larghi di quelli di D. gigantea e proporzionalmente più lunghi di quelli di Gastornis laurenti (Mayr et al., 2024).

Scheletro postcranico

Le vertebre erano corte e massicce, anche nella zona del collo. Quest'ultimo era relativamente corto, costituito da almeno 13 vertebre massicce. Anche il busto era relativamente corto. Le ali erano vestigiali, con le ossa superiori piccole e molto ridotte, simili in proporzione alle ali del casuario attuale (Matthew et al., 1917).

Il genere Diatryma differisce dall'affine Gastornis in alcuni dettagli dell'anatomia postcranica. In Diatryma lo scapolarcoracoide è dritto, senza nessuna curvatura mediolaterale o dorsoventrale; la parte centrale del coracoide è appiattita dorsalmente (mentre è curva in Gastornis) e perforata da un grande forame (che può essere omologo al forame sopracoracoideo); il tarsometarso è più robusto, con un indice di allungamento (il rapporto della lunghezza dell'osso rispetto alla larghezza mediolaterale dell'estremità prossimale) di meno di 2,8 (2,9‒3,8 nelle specie di Gastornis), le estremità prossimali e distali sono molto più larghe mediolateralmente rispetto alla parte centrale, la sezione mediana mostra una costrizione; la troclea del quarto metatarso è più allargata lateralmente e l'incisura intertrocleare laterale è più larga (Mayr et al., 2024).

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Classificazione

Riepilogo
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Diatryma è un uccello non volatore estinto le cui affinità con i principali gruppi viventi di uccelli sono tuttora discusse.

Diatryma e i suoi parenti più stretti sono classificati nella famiglia Gastornithidae, e sono stati a lungo considerati come membri dell'ordine dei Gruiformes. Tuttavia, il concetto tradizionale di Gruiformes si è dimostrato un raggruppamento innaturale. A partire dalla fine degli anni '80, con la prima analisi filogenetica delle relazioni tra gastornitidi, l'idea che questi uccelli fossero parenti stretti degli Anseriformes ha preso sempre più piede.[1] Uno studio del 2007 ha dimostrato che i gastornitidi erano un gruppo dalla ramificazione molto precoce degli Anseriformi, e formarono un sister taxon con tutti gli altri membri di questa stirpe.[2]

Riconoscendo la stretta relazione tra gastornitidi e anseriformi, alcuni ricercatori hanno classificano i gastornitidi all'interno del gruppo degli anseriformi stesso.[2] Altri limitano il nome Anseriformes solo al gruppo corona formata da tutte le specie moderne, ed etichettando il gruppo più numeroso tra cui parenti estinti degli anseriformi, come i gastornitidi, con il nome Anserimorphae.[3] I gastornithidi sono quindi a volte immessi nel proprio ordine, i Gastornithiformes.[4]

Di seguito è riportata una versione semplificata del cladogramma, degli studi di Agnolin et al. (2007):[3]

Anseriformes

Gastornithidae

Brontornis

Dromornithidae

Anseres

Anatoidea (anatre e oche)

Anseranatidae (oca gazza)

Anhimidae (animidi)

Thumb
Scheletro ricostruito di Diatryma geiselensis

Il genere Diatryma è stato a lungo confuso con il genere Gastornis, descritto in precedenza ma meno conosciuto.[senza fonte] La specie tipo, Diatryma gigantea, venne descritta per la prima volta da Edward Drinker Cope nel 1876, sulla base di un tarsometatarso prossimale e due troclee tarsometatarsali, provenienti da terreni risalenti all'Eocene inferiore del Nordamerica (Nuovo Messico).[senza fonte] Successivamente in America del Nord sono stati descritti numerosi altri ritrovamenti più completi, il più noto dei quali è uno scheletro quasi completo proveniente dal Wyoming e descritto come Diatryma steini nel 1917 (poi considerato ascrivibile alla specie tipo D. gigantea). Altri ritrovamenti includono una singola falange isolitamente robusta, rinvenuta in New Jersey e descritta inizialmente da Othniel Charles Marsh come Barornis regens, e soprattutto un'altra falange rinvenuta nell'isola di Ellesmere, nell'Artico canadese (West e Dawson, 1978; Stidham ed Eberle, 2016). I fossili descritti come Omorhamphus storchii da Sinclair nel 1928 e provenienti dall'Eocene inferiore del Wyoming sono probabilmente attribuibili a un esemplare giovane di D. gigantea, anche se di recente è stata posta in dubbio questa sinonimia (Louchart et al., 2021).

In Europa è ben conosciuta la specie D. geiselensis, nota soprattutto per fossili provenienti dall'Eocene inferiore/medio della valle del Geisel e del famoso giacimento di Messel in Germania, che rappresentano la più recente documentazione fossile accertata di uccelli gastornitiformi. Questa specie è nota anche da fossili dell'Eocene inferiore della London Clay (Inghilterra). Un tarsometatarso distale parziale dell'inizio dell'Eocene proveniente da Monthelon (Francia) è stato descritto come ?Diatryma sarasini da Schaub (1929); l'assegnazione a Diatryma è tuttora considerata incerta, ma le affinità dell'esemplare rispetto ai gastornitiformi sono indiscusse. La specie D. geiselensis fu in passato considerata un sinonimo di D. sarasini; tuttavia, alcuni ricercatori hanno dichiarato che non ci sono prove sufficienti per considerarle una singola specie, e che le due specie vanno tenute separate in attesa di un confronto più dettagliato tra tutti i gastornitidi.[5]

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Bibliografia

  • (EN) Cope, Edward Drinker (1876). "On a gigantic bird from the Eocene of New Mexico". Proceedings of the Academy of Natural Sciences of Philadelphia. 28 (2): 10–11.
  • (EN) Matthew W.D.; Granger W.; Stein W. (1917). "The skeleton of Diatryma, a gigantic bird from the Lower Eocene of Wyoming". Bulletin of the American Museum of Natural History. 37 (11): 307–354.
  • (EN) Louchart A, Bhullar BA, Riamon S, Field DJ (2021). "The True Identity of Putative Tooth Alveoli in a Cenozoic Crown Bird, the Gastornithid Omorhamphus". Frontiers in Earth Science. 9: Article 661699. Bibcode:2021FrEaS...9..333L. doi:10.3389/feart.2021.661699. S2CID 234487888.
  • (EN) Mayr, G.; Mourer-Chauviré, C.; Bourdon, E.; Stache, M. (2024). "Resurrecting the taxon Diatryma: A review of the giant flightless Eocene Gastornithiformes (Aves), with a report of the first skull of Diatryma geiselensis". Palaeontologia Electronica. 27 (3). 27.3.a57. doi:10.26879/1438

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