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Arcidiocesi di Torino

arcidiocesi della Chiesa cattolica in Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Arcidiocesi di Torino
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L'arcidiocesi di Torino (in latino Archidioecesis Taurinensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Piemonte. Nel 2023 contava 1.942.420 battezzati su 2.025.553 abitanti. È retta dall'arcivescovo cardinale Roberto Repole.

Fatti in breve Regione ecclesiastica, Arcivescovo metropolita ...
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Santi patroni

Patroni dell'arcidiocesi sono San Giovanni Battista e Maria Santissima Consolatrice.

Territorio

Riepilogo
Prospettiva

L'arcidiocesi comprende buona parte della città metropolitana di Torino (137 comuni), nonché 15 comuni in provincia di Cuneo e 6 comuni in provincia di Asti.

L'arcidiocesi confina a nord con la diocesi di Ivrea, ad est con la diocesi di Casale Monferrato, la diocesi di Asti e la diocesi di Alba, a sud con la diocesi di Cuneo-Fossano, ad ovest con la diocesi di Susa, la diocesi di Pinerolo, la diocesi di Saluzzo e l'arcidiocesi di Chambery, quest'ultima in territorio francese.

Sede arcivescovile è la città di Torino, dove si trova la cattedrale di San Giovanni Battista. Nell'arcidiocesi sorgono 4 basiliche minori: a Torino la basilica del Corpus Domini, il santuario della Consolata e il santuario di Maria Ausiliatrice, e a Colle Don Bosco la basilica di San Giovanni Bosco.

Parrocchie

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie dell'arcidiocesi di Torino.

Il territorio è suddiviso in 60 zone pastorali che raggruppano le 346 parrocchie.

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica di Torino comprende le seguenti suffraganee:

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Storia

Riepilogo
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Sulle origini del cristianesimo in Torino non abbondano gli elementi storicamente documentati. Si possono probabilmente riconoscere i santi Avventore, Ottavio e Solutore (vissuti nel III secolo) come i protomartiri torinesi o almeno quelli di cui ci è noto il nome, già venerati al tempo di san Massimo. Le comunità cristiane dell'attuale Italia nord-occidentale si organizzarono in chiese (ossia in diocesi), con a capo un vescovo, prevalentemente in epoca costantiniana.

Secondo la tradizione, il primo vescovo di Torino è san Massimo (conosciuto anche come Massimo I): non si hanno notizie di altri vescovi prima di lui; Massimo I morì tra il 408 ed il 423. Si ricorda un altro vescovo di nome Massimo, il primo documentato storicamente, che partecipò a due sinodi, a Milano nel 451 e a Roma nel 465.

Originariamente la diocesi di Torino si estendeva alle valli della Moriana, di Susa e di Lanzo, che sul finire del VI secolo passarono sotto la giurisdizione del vescovo di Saint-Jean de Maurienne. Nel 1033 la diocesi di Torino riacquistò le valli di Susa e di Lanzo.

Durante il Medioevo al capitolo della cattedrale spettava l'elezione del vescovo, ma a partire dal XIV secolo la Santa Sede esercitò la sua influenza nell'elezione. Nel 1300 Bonifacio VIII annullò l'elezione di Tommaso di Savoia (figlio cadetto di Tommaso III di Savoia, fondatore del ramo sabaudo poi detto dei Savoia-Acaia) fatta dal capitolo e impose sulla cattedra torinese Teodisio Revelli. Nel 1411 i diritti dei canonici erano già estinti e Giovanni XXII eleggeva Aimone da Romagnano, senza concedere al capitolo di avanzare una proposta.[2]

Il 6 giugno 1453 le cronache riportano il famoso miracolo del Corpus Domini, che è all'origine della basilica omonima. Secondo le cronache del tempo un'ostia presente in un ostensorio rubato si sarebbe levata rimanendo sospesa in aria, sopra molti spettatori. Sopraggiunto il vescovo, l'ostia rimase sospesa, finché si posò su un calice. Le specie eucaristiche incorrotte si sarebbero conservate ancora oltre l'erezione della basilica (1521), finché da Roma fu ordinato di consumarle sacramentalmente.

Per tutto il medioevo restò suffraganea dell'arcidiocesi di Milano fino a quando il 21 maggio 1515 papa Leone X con la bolla Cum illius la elevò al rango di arcidiocesi metropolitana, dandole con l'altra bolla dello stesso giorno Hodie ex certis come diocesi suffraganee quella di Mondovì e quella di Ivrea.

Nel 1578 l'antica reliquia della Sacra Sindone fu trasferita da Chambéry a Torino.

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Il Santuario della Consolata a Torino

Il 15 aprile 1592 l'arcidiocesi cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Fossano.

Dal 1º al 3 maggio 1729 si tenne il primo sinodo diocesano, presieduto dall'arcivescovo Francesco Arborio Gattinara.[3]

Nel XVIII secolo acquistò grande importanza soprattutto per merito dei vescovi Francesco Luserna Rorengo di Rorà, Giambattista Roero di Pralormo, che celebrò il secondo sinodo diocesano il 20 e 21 aprile 1755[3], e Vittorio Maria Baldassare Gaetano Costa d'Arignano.

Il 23 dicembre 1748 e il 3 agosto 1772 cedette altre porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente delle diocesi di Pinerolo e di Susa.

In occasione del riordino delle diocesi piemontesi voluto da Napoleone Bonaparte, furono soppresse 9 diocesi della regione, tra cui anche quella di Susa, come stabilito dal breve Gravissimis causis di papa Pio VII del 1º giugno 1803, il cui territorio fu unito a quello di Torino.[4] La sede di Susa fu ristabilita il 17 luglio 1817 con la bolla Beati Petri dello stesso Pio VII, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi torinese.[5]

Nel XIX secolo l'arcidiocesi di Torino si popola di numerose figure di santi: san Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza; san Giovanni Bosco fondatore dei Salesiani; san Leonardo Murialdo, fondatore della Congregazione di San Giuseppe; san Giuseppe Cafasso, il rincuoratore degli impiccati al Rondò della forca; santa Maria Domenica Mazzarello; san Domenico Savio; il beato Francesco Faà di Bruno; seguiti poi dal beato Giuseppe Allamano, nipote di san Giuseppe Cafasso, fondatore dei Missionari e Missionarie della Consolata, e dal beato Piergiorgio Frassati.

Dal 2 al 6 settembre 1894 si svolse a Torino il secondo congresso eucaristico nazionale, celebrato dall'arcivescovo Davide Riccardi con il concorso di circa cinquanta vescovi.

Nel 1947 ha ceduto porzioni del suo territorio alla diocesi di Gap (oggi diocesi di Gap-Embrun) e alla diocesi di Saint-Jean de Maurienne.

Dal 6 al 13 settembre 1953 Torino ospitò il XIV congresso eucaristico nazionale.

Il 13 ottobre 1961, con la lettera apostolica Quam Ecclesia, papa Giovanni XXIII ha proclamato la Beata Maria Vergine della Consolazione patrona principale dell'arcidiocesi.[6]

Dal 1983 l'arcivescovo ha l'incarico, da parte del Papa, di custode della Sindone.

Dal 19 febbraio 2022 è unita in persona episcopi alla diocesi di Susa.

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Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

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Prelati oriundi dell'arcidiocesi

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Santi e beati legati all'arcidiocesi

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Statistiche

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L'arcidiocesi nel 2023 su una popolazione di 2.025.553 persone contava 1.942.420 battezzati, corrispondenti al 95,9% del totale.

Ulteriori informazioni anno, popolazione ...
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Istituti religiosi

Riepilogo
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L'elenco delle realtà di vita consacrata presenti in diocesi (dall'annuario diocesano 2007-2008).[49]

Istituti religiosi maschili
Istituti religiosi femminili
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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