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Dosso Dossi
pittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Dosso Dossi, pseudonimo di Giovanni Francesco di Niccolò Luteri (San Giovanni del Dosso oppure Tramuschio, 1486 circa – Ferrara, 1542), è stato un pittore italiano.

Fu il principale artista attivo alla corte ferrarese degli Este nel primo Cinquecento, l'epoca dell'Ariosto, delle cui evocazioni fantastiche fu un suggestivo interprete[1]. Alcuni dei suoi motivi mitologici furono ancora fonte di ispirazione per i pittori emiliani del primo Seicento come Annibale Carracci[1].
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva




I dati biografici sull'artista sono scarsi e la data il luogo di nascita esatti sono dibattuti dagli storici. Nella breve biografia compilata da Giorgio Vasari nel 1568, viene detto quasi contemporaneo di Ludovico Ariosto;[2] tuttavia successivi studi di Carlo Giovannini collocano la nascita tra il 1486 e il giugno 1487.[3] Si suppone inoltre che fosse figlio di Nicolò di Alberto di Costantino Luteri[4], di professione spenditore (economo) presso la corte estense dei duchi di Ferrara, e di Jacopina da Porto.[5] Originario del Trentino, Nicolò Luteri fu censito in un registro storico del 15 gennaio 1485 presso Tramuschio,[4] dove divenne proprietario di un podere nella località di Dosso della Scaffa (oggi chiamata San Giovanni del Dosso) e di alcuni terreni della Fossa delle Pietre[6] e di Villa Pentita in distretto di Mantova e vicariato di Quistello.[7] Il fatto che Nicolò abbia battezzato i propri figli con i nomi di Giovanni e Battista potrebbe essere collegato al fatto che il santo patrono di San Giovanni del Dosso è appunto san Giovanni Battista.[7] Peraltro, nel primo documento che attesta la presenza del pittore a Ferrara, egli venne chiamato Dosso della Mirandola.[8] Il fratello, altro pittore attivo alla corte ferrarese, venne comunemente chiamato Battista Dossi (Battista del Dosso), sicché nel XVIII secolo gli storici locali, credendo che Dossi fosse il cognome, iniziarono a chiamare anche il fratello maggiore come Dosso Dossi, forma scorretta poi rimasta nella storia dell'arte.[9].
Nella sua formazione Dosso non attinse direttamente alla prestigiosa scuola ferrarese del Quattrocento, ma vi fu influenzato solo dopo avere già imparato i segreti dei pittori veneti, in particolare Giorgione. A questi insegnamenti di base aggiunse poi rimandi alla cultura classica e a Raffaello, oltre a una propria attitudine narrativa ben sviluppata[10].
Nel 1510 si trovava a Mantova al servizio dei Gonzaga,[11] e nel 1514 fu nominato pittore di corte a Ferrara. In tale veste fu coinvolto nelle principali imprese decorative di Alfonso d'Este, quali i Camerini d'alabastro. A lui è infatti attribuita la coreografia generale dell'apparato decorativo, a cui parteciparono da Venezia anche Giovanni Bellini e Tiziano, nonché la realizzazione di alcuni dipinti, tra cui il Trionfo di Bacco in India per il quale Raffaello aveva fornito i disegni senza però riuscire a dipingerlo per l'improvvisa scomparsa. A Dosso spettarono anche le tele che ornavano i soffitti e molte decorazioni minori. Come è noto il complesso dei Camerini venne smantellato con la devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio nel 1598 e i dipinti vennero dispersi. Quelli di Dosso finirono infine in parte alla Galleria Estense di Modena[10]. Per questa città tra il 1518 e il 1521 realizzò una pala per l'altare di San Sebastiano nel duomo che gli era stata commissionata dalla Confraternita della Mensa Comune dei Preti.
Con frequenti viaggi (Firenze, Roma e soprattutto Venezia), Dosso si tenne sempre aggiornato alle ultime novità dei centri artistici nevralgici della penisola, avviando soprattutto un proficuo dialogo con Tiziano, da cui riprese la ricchezza cromatica e le ampie aperture paesaggistiche. Nonostante ciò nella sua arte non si registrano forti scarti stilistici tra le varie fasi, ma piuttosto l'uso di registri diversi a seconda del soggetto: monumentale per le pale d'altare, più fluido e ricco d'inventiva per i soggetti letterari e mitologici, che tuttora sono la parte della sua produzione più apprezzata dalla critica[1]. Per un periodo fu in contatto con Michelangelo, dipingendo massicci nudi virili.
Verso il 1530, per i Della Rovere, affrescò la Villa Imperiale di Pesaro. Nel 1531 Il Principe Vescovo di Trento Bernardo Cles richiese ad Alfonso d'Este l'attività del Dosso, che per oltre un anno attese alla decorazione ad affresco di una ventina di ambienti del Castello del Buonconsiglio, dove lavorò a fianco del Romanino[10].
Negli ultimi anni accentuò i contrasti del chiaroscuro e i rimandi simbolici nelle opere[10].
Ebbe come allievo Gabriele Capellini.
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Omaggi
A Dosso Dossi è intitolato il Liceo Artistico della città di Ferrara.
Opere principali
- Gige e Candaule, 1508-1510, olio su tela, 41×54 cm, Roma, Galleria Borghese
- Madonna col Bambino e santi, 1510 circa, olio su tavola, 49,5×73,5 cm, Napoli, Museo di Capodimonte
- Ninfa e satiro (o Angelica e Orlando furioso), 1510-1516 circa, olio su tela, 58×83 cm, Firenze, Galleria Palatina
- Col Garofalo Polittico Costabili, 1513-1523, olio su tavola, 960x577 cm, Ferrara, Pinacoteca, Palazzo dei Diamanti
- San Giorgio, 1513-1515 circa, olio su tavola, 70x61 cm, Los Angeles, Getty Museum
- Baccanale, 1514-1515, 109×162 cm, olio su tela, Roma, Museo nazionale di Castel Sant'Angelo
- Tre età dell'uomo, 1515 circa, olio su tela, 77,5×111,8 cm, New York, Metropolitan Museum
- Litigio, 1515-1516, olio su tavola a forma di rombo, 107×95 cm, Venezia, Fondazione Giorgio Cini
- Riposo durante la fuga in Egitto, 1515-1516 circa, tempera su tavola, 52×42,5 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
- Sibilla, 1516-1520, olio su tela, 68,5×64 cm, San Pietroburgo, Ermitage
- Compianto sul Cristo morto, 1517 circa, olio su tavola, 36,5×30,5 cm, Londra, National Gallery
- Ritratto d'uomo, 1518-1520, olio su tela, 95×77 cm, Parigi, Musée du Louvre
- Pala di San Sebastiano, 1518 - 1521, olio su tavola, Modena, Duomo di Modena
- Adorazione del Bambino, 1519 circa, olio su tavola, 50×32 cm, Roma, Galleria Borghese
- Enea e Acate sulla costa libica, 1520 circa, olio su tela, 58,7×87,6 cm, Washington, National Gallery of Art
- Discesa di Enea nei campi elisi, 1520 circa, olio su tela, 58,4×167,8 cm, Ottawa, National Gallery of Canada
- Melissa (o Circe), 1520 circa, olio su tela, 176×174 cm, Roma, Galleria Borghese
- Ritratto di Nicolò Leoniceno, 1521, olio su tela, 85×72 cm, Como, Pinacoteca di palazzo Volpi
- Santa Lucrezia, 1520 circa, olio su tavola, 53×41 cm, Washington, National Gallery of Art
- Viaggiatori in una foresta, 1520 circa, olio su tela, 46,2×45,4 cm, Besançon, Musée des Beaux-Arts et d'Archéologie
- Trionfo di Bacco in India, 1520-1524 circa, olio su tela, Bombay, collezione privata
- Giove pittore di farfalle, Mercurio e la Virtù, 1523-1524 circa, olio su tela, 111,3×150 cm, Cracovia, Castello di Wawel
- Pan e la ninfa, 1524 circa, olio su tela, 64×57 cm, Los Angeles, Getty Museum
- Due amanti, 1524 circa, olio su tavola, 55×75,5 cm, Londra, National Gallery
- Bacco, 1524 circa, olio su tela, 93×75 cm, collezione privata
- Apollo e Dafne, 1525 circa, olio su tela, 191×116 cm, Roma, Galleria Borghese
- Circe e i suoi amanti in un paesaggio, 1525 circa, 100,8×136 cm, olio su tela, Washington, National Gallery of Art
- Madonna col Bambino, 1525 circa, olio su tela, 35×28 cm, Roma, Galleria Borghese
- Martirio di santo Stefano, 1525 circa, olio su tela, 80×90 cm, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza
- Visitazione, 1525 circa, Lendinara (Rovigo), chiesa di San Biagio
- Santi Giovanni e Bartolomeo con donatori, 1527, olio su tavola, 248×162 cm, Roma, Galleria nazionale di arte antica
- Sacra Famiglia, 1527-1528 circa, olio su tela, 236×171 cm, Roma, Pinacoteca Capitolina
- Sacra Famiglia con sant'Anna, 1527-1528 circa, olio su tela, 169,7×172,7 cm, Hampton Court, Royal Collection
- Diana e Callisto, 1528 circa, olio su tela, 49×61 cm, Roma, Galleria Borghese
- Ritratto di guerriero, 1530 circa, olio su tela, 86×72 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
- Allegoria della Musica, 1530 circa, olio su tela, Firenze, Museo Horne
- San Giuliano, 1530-1535 circa, olio su tela, 84,5×73,2 cm, Hampton Court, Royal Collection
- Apparizione della Madonna col Bambino ai santi Giovanni Battista ed Evangelista, 1530-1540, olio su tavola trasferito su tela, 153×114 cm, Firenze, Uffizi
- Adorazione dei Magi, 1530-1542 circa, olio su tavola, 85,6×108,4 cm, Londra, National Gallery
- San Michele arcangelo combatte il demonio e Vergine Assunta tra gli angeli, 1533-1534, olio su tavola, 243x166 cm, Parma, Galleria nazionale
- Santi Cosma e Damiano con devoti, 1534-1542, olio su tela, 225×157 cm, Roma, Galleria Borghese
- Allegoria di Ercole, 1535 circa, olio su tela, 143×144 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
- Ercole e i pigmei, 1535 circa, olio su tela, 114×146,5 cm, Graz, Landesmuseum Joanneum
- Allegoria della Fortuna, 1535-1538 circa, olio su tela, 179×217 cm, Los Angeles, Getty Museum
- San Giovanni Battista, olio su tela, 73×56 cm, Firenze, Galleria Palatina
- Deposizione dalla croce, olio su tavola, 214×142, Forlì, Pinacoteca Civica
- Madonna col Bambino adorata dai santi Sebastiano e Rocco, olio su tela, 113×75,7 Budrio (BO), Pinacoteca civica
- Ritratto di donna, olio su tela, 82×67 cm, Chantilly, Museo Condé
- San Girolamo in un paesaggio, olio su tavola, 106×153 cm, Parigi, Musée du Louvre
Ciclo di affreschi nella villa Imperiale di Pesaro
- Volta e pareti della Sala delle Cariatidi
Ciclo di affreschi nel castello del Buonconsiglio di Trento
- Andito davanti alla cappella
- Stua della Famea
- Camera del Camin Nero
- Sala Grande
- Stua grande
- Biblioteca
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Note
Bibliografia
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