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Prospettiva
Enrico Catuzzi
allenatore di calcio e calciatore italiano (1946-2006) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Enrico Catuzzi (Parma, 23 settembre 1946 – Fidenza, 28 novembre 2006[1]) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano.
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Biografia
Sposato con Silvana Marziali, artista teatrale, ha avuto una figlia, Martina (1987), divenuta nota come attrice e stand-up comedian[2].
È scomparso improvvisamente nel 2006, a 60 anni, a causa di infarto, dopo aver accusato un malore al termine di una cena tra amici[1][3].
Caratteristiche tecniche
Allenatore
Ricordata la sua zona totale, che fece applicare al Bari in Serie B nella stagione 1981-1982, il cui gioco è considerato spettacolare; venne definito "laboratorio calcistico degli anni 2000"[4]. Alle sue squadre, schierate di preferenza con il 4-3-3[5], richiedeva precisi sincronismi di gioco, che spiegava spesso alla lavagna[6].
Carriera
Riepilogo
Prospettiva
Giocatore
Esordisce a 19 anni nella Scafatese, in Serie C, e in seguito milita nel Napoli[7] (dove non è mai impiegato) e nel Perugia, con cui debutta in Serie B nel campionato 1969-1970. Dopo un'altra stagione in Umbria, passa al Savona (Serie C) e in seguito è costretto ad abbandonare la carriera ad alti livelli per via di un infortunio[5]. Chiude l'attività agonistica nel Fiorenzuola, nel campionato di Promozione Lombardia 1972-1973[8][9].
Allenatore
Inizia la carriera di allenatore nel 1975, allenando le giovanili del Parma[10]. Nel 1977-1978 affianca Zdeněk Zeman come assistente di Fernando Veneranda al Palermo, occupandosi anche delle giovanili[11]. Nel 1978-1979 Catuzzi passa ad allenare il Bari come secondo di Santececca e anche la formazione Primavera[12] guidando e salvando la prima squadra nelle ultime giornate. Nel 1979-1980 allena solo la Primavera vincendo il girone meridionale e partecipa alle finali nazionali[13][14]. Nel 1980-1981 allena la Primavera vincendo la coppa italia battendo in finale il Milan di Alberico Evani e Andrea Icardi[15].
Prima del trionfo e primo trofeo del Bari in Coppa Italia Primavera,torna ad allenare la prima squadra nel 1980-1981 salvando dalla retrocessione il Bari, dopo esser subentrato ad Antonio Renna[15]. Nella stagione successiva il presidente Antonio Matarrese gli diede fiducia e Catuzzi decise di puntare sui ragazzi della Primavera. Nacque così il Bari dei Baresi: un gruppo di ventenni quasi tutti autoctoni che sfiorò la Serie A[15][16].Oltre ai giovani calciatori baresi gli artefici dell'ottimo campionato furono il centravanti Iorio,l'ala destra Carmelo Bagnato, Acerbis, il regista Valerio Majo e il terzino barese Frappampina. Quel Bari è ricordato per il gioco espresso come il più bello di sempre. A Bari lanciò molti calciatori della "Primavera" avuti con sé negli anni precedenti, tra cui Nicola Caricola, Michele Armenise, Luigi De Rosa, Onofrio Loseto, Giorgio De Trizio[16]schierati titolari. L'anno successivo con la stessa formazione, ad eccezione di Angelo Frappampina ingaggiato dal Bologna e Maurizio Iorio ceduto alla Roma, fu esonerato con la squadra all'ultimo posto della classifica, che poi guidata da Luigi Radice retrocesse in Serie C1[15].
Lasciato il Bari, dopo un'esperienza a Varese[3], viene ingaggiato dal Pescara[6][17], dove porta con sé alcuni ex calciatori avuti a Bari, Luigi De Rosa, Antonio Elia Acerbis, Franco Baldini, Giuseppe De Martino, Danilo Ronzani che insieme a Giancarlo Tacchi e Giorgio Roselli sono i protagonisti nel suo primo anno sulla panchina del Pescara che termina con il settimo posto in campionato facendo un calcio bello e divertente. Nella stagione 1985-1986 retrocesse in Serie C all'ultima giornata di campionato per poi venire ripescato a causa del fallimento del Palermo; questa fu una stagione molto travagliata per la vicenda del calcioscommesse che coinvolse numerose squadre e tesserati di quel torneo ed anche, seppur non direttamente, il Pescara. All'inizio della stagione 1986-1987 è di nuovo alla guida del Bari dove per due anni consecutivi gli sfugge la promozione alla penultima giornata. Successivamente vaga per l'Italia con scarsa fortuna. Nella stagione 1988-1989 è al Piacenza, dove viene esonerato poco prima di Natale[18]; dopo una stagione di pausa[17], siede sulla panchina del Mantova per sole quattro giornate[17]. In seguito allena le giovanili della Lazio[17] per finire poi in Serie C alla guida della Vis Pesaro e del Leffe[17], dove viene chiamato nel marzo 1994[19] conquistando la salvezza e facendosi pagare in base ai punti conquistati[10].
Nell'annata 1994-1995 Giuseppe Pavone lo chiama a guidare il Foggia in Serie A per sostituire Zdeněk Zeman[17]. La squadra alla fine del girone d'andata si trova a lottare per la zona UEFA, ma nel girone di ritorno accusa una brusca flessione di rendimento retrocedendo a fine stagione in Serie B[20][21]. Catuzzi allenerà in seguito anche Pistoiese in C1 (esonerato a ottobre[22]), ma poi riassunto, è bravo a salvare la squadra ai playout, Como (tra ottobre e dicembre 1997[23][24]) ed Acireale.
Nel giugno 2000 riceve la chiamata da parte del Cska Sofia. Nonostante gli ottimi risultati (la squadra era seconda in campionato e nei quarti della coppa nazionale), nel dicembre dello stesso anno presenterà le dimissioni, a causa di contrasti con la dirigenza sul suo futuro contrattuale[10]. Il 3 marzo 2001 viene richiamato dal Cska Sofia alla guida della squadra[25], con la quale concluderà il campionato al secondo posto staccato di sette punti dal Levski Sofia.
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Palmarès
Allenatore
Competizioni giovanili
- Bari: 1980-1981
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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