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Polygaloides chamaebuxus

specie di pianta Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Polygaloides chamaebuxus
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Il camebosso (Polygaloides chamaebuxus (L.) O.Schwarz) è un basso arbusto ornamentale, molto ramificato e cespuglioso appartenente alla famiglia delle Polygalacee[1].

Dati rapidi Come leggere il tassoboxCamebosso, Classificazione APG IV ...
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Etimologia

l'epiteto specifico deriva dal latino “buxutus” = bosso e al greco “chamai” = terra , in riferimento al portamento strisciante della pianta.

Descrizione

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Descrizione delle parti della pianta

La forma biologica della pianta è camefita fruticosa (Ch suffr/NP) : ossia piante con fusti legnosi solo alla base e generalmente di piccole dimensioni. “NP” (nano fanerofite) individua un particolare tipo di piante legnose con gemme perennanti poste tra pochi centimetri e un metro dal suolo.

Fusto

Il fusto è composto da molti rami lignificati prostrati e ascendenti la cui dimensione può arrivare fino a 30 – 40 cm.

Foglie

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Foglie alterne oblunghe e lanceolate

Le foglie sono sempreverdi, glabre disposte in modo alterno, molto ravvicinate di forma strettamente ovata, oblunghe o lanceolate. Inoltre sono subsessili, coriacee, quasi cuoiose, con margine intero. Sono generalmente arrotondate all'apice, oppure in alcune varianti lievemente mucronate e comunque sono prive di stipole alla base del picciolo. L'aspetto e il colore è verde lucente. Dimensione: lunghezza 15 – 30 mm; larghezza 5 – 10 mm.

Infiorescenza

I fiori possono essere solitari o appaiati e sono disposti all'ascella delle foglie superiori in un breve racemo terminale.

Fiori

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Fiore zigomorfo con vistose ali vessilifere

I fiori sono zigomorfi, ermafroditi, pentameri, gamosepali, pentaciclici (ossia a 5 verticilli), brevemente peduncolati (5 mm).

  • Calice: il calice è petaloideo ed è formato da 5 sepali. Di questi, 3 sono piccoli ed esterni, uno dei quali ha uno sperone; gli altri 2 sono interni e formano delle grandi ali ripiegate verso l'alto, oblunghe, a volte ravvicinate, e sempre patenti (questi sono organi vessilliferi come nelle corolle papilionacee). Lunghezza dei sepali: 3 – 5 mm; mentre le ali possono raggiungere i 11 – 13 mm.
  • Corolla: la corolla è tubulosa con un lembo formato da 3 lobi (tre petali abortiti). Il lobo inferiore (si chiama carena) è concavo, intero o appena lobato a sua volta; i due lobi superiori sono ovali e comunque conniventi sulla carena. Sono normalmente concresciuti alla base nel tubo corallino e liberi nella parte superiore. Dimensioni del cilindro corallino: 10 – 15 mm.

L'aspetto più comune del fiore è quello con ali bianche e carena gialla (o arancio) e tubo bianco; ma si possono avere varianti anche con ali rosso - carminio (o rosa) e carena rossa sfumata di giallo.

Frutti

Il frutto è una capsula obovata (cuoriforme) e compressa di lato e margini alati. Dimensioni 8 x 7 mm.

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Distribuzione e habitat

È una specie endemica delle zone montane dell'Europa centrale e meridionale ( Orof. S-Europ.). Oltre che sulle Alpi e sull'Appennino, si può trovare sui Carpazi e Balcani (zone nord-occidentali).
In Italia si può trovare sui pendii rocciosi, luoghi erbosi aridi, nel sottobosco di conifere (più facilmente nelle parti terminali del bosco), nei pascoli asciutti e nelle boscaglie assieme ai rododendri e mughi. Preferisce il terreno di tipo calcare.
La Poligala falso-bosso è facile trovarla assieme ad altre due piante comuni dei nostri boschi: l'Uva ursina e il Mirtillo.
Nell'Italia meridionale è rara e nelle isole è assente.
Altitudine: da 300 a 2400 m s.l.m..

Tassonomia

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Il sistema Cronquist assegna la famiglia delle Polygalaceae all'ordine Polygalales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine Fabales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella a destra). Il genere Polygala è molto ampio. Alcuni autori ne assegnano fino a 500 specie, infatti questo genere include piante, arbusti perenni, erbacee e alberi.

Varietà

La pianta ha la capacità di adattarsi a diversi tipi di aree ecologiche. Questi adattamenti diversi generano molte varianti non sempre ancora studiate a fondo. È da rilevare inoltre che i vari colori della corolla e del calice non determinano diversità tassonomiche.

  • Polygala chamaebuxus L. var. grandiflora Gaudin: i fiori sono più grandi e le ali generalmente sono purpuree. Vive nelle Prealpi Venete e forse sull'Appennino (secondo il Fiori).
  • Polygala myrtifolia L.: i rami sono più eretti; le foglie lanceolate e acute e più lunghe (3 – 5 cm); il colore dei fiori è purpureo e l'infiorescenza è più densa e i fiori stessi sono più grandi (le ali raggiungono i 20 mm). Se non è spontanea viene coltivata per ornamento.
  • Polygala rupestris Pourret.: la pianta è più grande (dimensioni del fusto: 50 cm); le foglie sono strette; i fiori sono più piccoli (ali di 5 – 8 mm). Si trova in Liguria.

La nostra pianta può essere inoltre confusa con la specie Arctostaphylos uva-ursi (L.) Sprengel (Uva ursina) o con la specie Vaccinium vitis-idaea L. (Mirtillo rosso) in quanto oltre a vivere nello stesso ambiente hanno le foglie quasi identiche.

Specie affini

  • Polygala vayredae Costa (1877): si differenzia per avere le foglie lineari o lineari – lanceolate. Si trova esclusivamente nei Pirenei orientali.
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Usi

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Dalla pianta si possono ricavare alcune sostante resinose e salicilato di metile.

Farmacia

Ha proprietà espettoranti e diuretiche. È mediamente depurativa. Si usa in sciroppo o decotti.

Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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