La giraffa reticolata (Giraffa reticulata (de Winton, 1889)[3]), anche nota come giraffa somala, è una specie di Giraffa originaria del Corno d'Africa.[4] Si differenzia dalle altre specie di giraffa per il suo mantello, che consiste in grandi macchie poligonali (o quadrate), a forma di blocco, che si estendono sulle zampe inferiori, sulla coda e sul muso. Queste prominenti macchie rosso fegato mostrano anche molto meno bianco tra di loro, rispetto ad altre specie di giraffa.[5] Con un'altezza massima di 6 metri, la giraffa reticolata è la specie più grande di giraffa e l'animale terrestre più alto in generale.[6][7] Mentre la giraffa reticolata può ancora essere trovata in parti del suo areale storico, come aree della Somalia e dell'Etiopia, la roccaforte della specie è principalmente in Kenya.[4] In natura esistono circa 8.500 individui,[4] uniti a quelli presenti in in cattività, nel 2024 ci sono 15.785 individui in tutto il mondo.[4]
Le giraffe reticolate possono incrociarsi con altre specie di giraffe in cattività o se entrano in contatto con altre specie di giraffe selvatiche, come la giraffa Masai (G. tippelskirchii).
Insieme alla giraffa Masai sopra menzionata, così come la giraffa di Rothschild (G. c. rothschildi), la giraffa reticolata è tra le specie di giraffa più comuni ospitate nei giardini zoologici.[8][9]
Descrizione
Il manto della giraffa reticolata è caratterizzato da grandi macchie poligonali di color fegato separate tra di loro da una rete di linee bianco brillanti. Il nome "reticolata" deriva dalla disposizione regolare delle macchie, che sembrano per l'appunto un reticolo. Queste macchie possono talvolta essere di colore rosso intenso e ricoprire in qualche caso perfino le zampe.
Distribuzione e habitat
Originaria della Somalia, è presente anche in Kenya settentrionale ed in Etiopia meridionale. Storicamente, le giraffe reticolate si sono diffuse ampiamente in tutta l'Africa nord-orientale. I loro habitat prediletti sono la savana, il bosco, la golena e la foresta pluviale.
Tassonomia
Da agosto 2025, la IUCN riconosce quattro specie di giraffa:[10] la giraffa settentrionale, la giraffa reticolata, la giraffa Masai e la giraffa meridionale. Tutte le giraffe viventi furono originariamente classificate come un'unica specie da Carlo Linneo nel 1758. La giraffa reticolata venne descritta e nominata, come Giraffa reticulata, dallo zoologo britannico William Edward de Winton nel 1899.
Classificato nell'infraordine Pecora, il parente più prossimo delle giraffe è l'okapi (Okapia johnstoni) dell'Africa centrale; entrambe le specie possiedono una lunga lingua nera prensile per brucare il fogliame, e ossiconi (le escrescenze ossee simili a corna sulla fronte dell'animale). Un antenato comune tra giraffe e okapi è emerso circa 11,5 milioni di anni fa. Il parente più prossimo vivente sia delle giraffe che degli okapi al di fuori dell'Africa è l'antilocapra (Antilocapra americana) della famiglia Antilocapridae, di cui è l'unica specie esistente. Inoltre, i cervi (Cervidi) sono lontanamente imparentati con giraffe, okapi e antilocapra, poiché sono anch'essi classificati nell'infraordine Pecora.
Biologia
Le giraffe reticolate possono incrociarsi con altre sottospecie di giraffe in cattività, sebbene i presunti incroci tra diverse sottospecie in natura sia stato escluso, in quanto le giraffe selvatiche tendono ad accoppiarsi solamente all'interno della propria sottospecie. Comunemente alle altre sottospecie, durante la stagione degli accoppiamenti i maschi combattono per il territorio e per il diritto di accoppiarsi con le femmine, colpendo violentemente l'avversario con la testa e con il collo. Questo comportamento, noto come "necking", definisce la gerarchia sociale dei maschi del branco e l'accesso alle femmine in estro.[11] Assume sia le caratteristiche di combattimento, che talvolta possono essere fatali, che di interazione erotica ed in alcuni casi può concludersi con un rapporto omosessuale, pratica sessuale osservata spesso tra i maschi di giraffa.[12][13]
Conservazione
Al fine di preservare le restanti 9.000 giraffe reticolate si sono formate diverse organizzazioni di conservazione. Una di queste organizzazioni è l'iniziativa "Twiga Walinzi" (che significa Giraffe Guards) di San Diego Zoo Global. Il loro lavoro include l'assunzione e la formazione di keniani locali per monitorare 120 telecamere traccianti nel Kenya settentrionale (Loisaba Conservancy e Namunyak Wildlife Conservancy). Questi guardiani sono addestrati a monitorare le giraffe selvatiche e altri animali selvatici anche attraverso telecamere disposte sul territorio, e dotati di un database contenente foto e informazioni relative alle singole giraffe, così da poterle identificare, monitorarle singolarmente e da poter avvisare i ranger in caso di bracconaggio o di piccoli di giraffa rimasti orfani.
Negli zoo
Insieme alla giraffa di Rothschild, la giraffa reticolata è la sottospecie di giraffa più comune negli zoo. Si dice che il Cheyenne Mountain Zoo a Colorado Springs, in Colorado, abbia la più grande mandria di giraffe reticolate di tutto il Nord America.[14] Talvolta, in cattività le giraffe reticolate e quelle di Rothschild venivano alloggiate insieme e fatte accoppiare, poiché si pensava che le sottospecie di giraffa si incrociassero in natura. Tuttavia, una nuova ricerca condotta nel 2016 ha scoperto che le popolazioni di giraffe raramente si incontrano e non si incrociano in natura.
Pochi zoo hanno mandrie distinte di giraffe di Rothschild o reticolate. Il Zoo Safari Park di San Diego[15], lo zoo del Bronx[16] e lo zoo di Chester[17] hanno mandrie di giraffe di Rothschild, mentre il Cheyenne Mountain Zoo[14], Busch Gardens Tampa[18], The Maryland Zoo[19], Henry Doorly Zoo di Omaha[20], e il Binder Park Zoo hanno tutti mandrie di giraffe rigorosamente reticolate. Tuttavia, alcuni zoo incrociano le giraffe di Rothschild e le reticolate.
Note
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Collegamenti esterni
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