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Hamanasu
traghetto della Shin Nihonkai Ferry Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'Hamanasu (はまなす) è un traghetto appartenente alla compagnia di navigazione giapponese Shin Nihonkai Ferry.
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Caratteristiche
Il traghetto, progettato per ridurre di circa nove ore la durata delle traversare tra Maizuru ed Otaru, è lungo circa 225 metri e largo 26 e, con una stazza lorda di 16 897 tonnellate, è in grado di trasportare un massimo di 746 passeggeri, ospitabili in 100 cabine, e 65 auto, in aggiunta a 158 rimorchi. Spinto da quattro motori diesel Wärtsilä, generanti una potenza massima di 42 800 kW, è inoltre in grado di raggiungere una velocità massima di 30,5 nodi, raggiungibile grazie all'utilizzo del sistema di propulsione ibrido a pod CRP sviluppato nei primi anni 2000 dalla Mitsubishi Heavy Industries. Per questa sua innovativa propulsione, nel 2004, all'entrata in servizio, venne insignito con il premio di "Miglior traghetto dell'anno".[1]
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Servizio
Riepilogo
Prospettiva
Il traghetto, primo di una serie di due unità gemelle, nonché il traghetto di grandi dimensioni più veloce del Giappone insieme al gemello, venne varato il gennaio nei cantieri navali Mitsubishi Heavy Industries di Nagasaki con il nome di Hamanasu (はまなす) e consegnato il 25 giugno seguente alla giapponese Shin Nihonkai Ferry, per la quale prese servizio il 1º luglio insieme al gemello Akashia nei collegamenti tra Maizuru ed Otaru[2] in sostituzione dei gemelli Ferry Akashia e Ferry Lavender, contestualmente ceduti in Grecia.
Nel 2012 è stato sottoposto ad alcuni lavori di ristrutturazione, durante i quali la capacità passeggeri è stata ridotta da 820 a 746. Tornato in servizio, il traghetto, vista l'entrata in servizio dei nuovi gemelli Suzuran e Suisen, ha iniziato ad operare saltuariamente anche nei collegamenti tra Tsuruga e Tomakomai.[3]
Il 17 ottobre 2025, in vista dell'entrata in servizio del nuovo Keyaki, ha effettuato la sua ultima partenza da Otaru, con destinazione i cantiere di Habu, dove verrà preparato al noleggio al Ministero della Difesa giapponese[4], seguendo le sorti del Suzuran, che furono le medesime all'uscita dalla flotta nel 2016.
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Navi gemelle
Note
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