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Monarchia asburgica

termine storiografico per definire gli Stati governati in unione personale dagli Asburgo d'Austria (1282-1804), in seguito riuniti negli Imperi austriaco (1804-1867) e austro-ungarico (1867-1918) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Monarchia asburgica
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Monarchia asburgica è un termine storiografico convenzionale per designare l'insieme degli Stati governati dal ramo austriaco della Casa d'Asburgo e poi dalla Casa d'Asburgo-Lorena, sia interni che esterni al Sacro Romano Impero. Diversamente dalla corona imperiale - assegnata tramite elezione e cinta quasi ininterrottamente dagli Asburgo tra il 1438 e la fine dell'Impero nel 1806 - la sovranità sugli Stati che componevano la monarchia asburgica si trasmetteva per via ereditaria. In italiano spesso ci si riferisce a tale unione personale di Stati utilizzando la sineddoche Austria, poiché l'Arciducato d'Austria e la sua capitale Vienna ne rappresentavano il centro politico.

Fatti in breve Dati amministrativi, Nome completo ...
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Descrizione

La monarchia si sviluppò dalle terre ereditarie degli Asburgo (per lo più le moderne Austria e Slovenia), accumulate dal 1278. Di un vero e proprio impero asburgico si può parlare dal sedicesimo secolo, quando Carlo V d'Asburgo, arciduca d'Austria e Imperatore, ereditò Paesi Bassi e Spagna, mentre suo fratello minore l'arciduca Ferdinando, fu poi eletto re di Boemia e di Ungheria a seguito della morte di Luigi II, il re di questi due Paesi, caduto in battaglia contro i turchi alla battaglia di Mohács.

Da quel momento la monarchia crebbe fino al livello in cui poteva governare su larga parte dell'Europa centrale, costituendo così uno dei più lampanti esempi di monarchia composita, costituita da territori tra loro non contigui territorialmente. Nel 1804 l'imperatore Francesco II, presagendo il prossimo scioglimento del Sacro Romano Impero, per non perdere il titolo di imperatore fuse gli Stati della monarchia asburgica nell'Impero austriaco, che nel 1867 si trasformò nell'Impero austro-ungarico, caduto nel 1919.

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Origini

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Rovescio di una medaglia argentea coniata nel 1882 per il secentenario della monarchia asburgica

La casa d'Asburgo prese il nome dal suo dominio originario, il castello di Habsburg nell'attuale Svizzera: nel 1279 essa ottenne il dominio sul ducato d'Austria, parte del Regno di Germania nel Sacro Romano Impero. Rodolfo I d'Asburgo, re di Germania, assegnò il ducato ai suoi figli nella dieta di Augusta del 1282: da quel momento la dinastia fu anche nota come casa d'Austria. Tra il 1438 e il 1806, con poche eccezioni, l'esponente della dinastia regnante in Austria fu eletto imperatore del Sacro Romano Impero.

La dinastia acquisì ulteriore importanza grazie alla politica matrimoniale perseguita da Massimiliano I (1493-1519): egli sposò Maria di Borgogna, acquisendo così i Paesi Bassi borgognoni; loro figlio Filippo sposò Giovanna di Castiglia. Il figlio di Filippo e Giovanna, Carlo, ereditò i Paesi Bassi borgognoni nel 1506, il trono di Spagna nel 1516 e l'Arciducato d'Austria nel 1519, anno in cui fu eletto imperatore come Carlo V succedendo al nonno paterno Massimiliano.

L'impero asburgico era a questo punto così vasto che Carlo dovette compiere lunghi viaggi all'interno dei suoi domini e nominare reggenti per i vari reami, come sua moglie Isabella del Portogallo in Spagna e sua zia Margherita d'Austria nei Paesi Bassi. Alla dieta di Worms del 1521, Carlo nominò suo fratello minore Ferdinando arciduca d'Austria e reggente delle terre ereditarie austriache. Nel 1526 inoltre Ferdinando fu eletto re di Boemia e Ungheria a causa della morte di suo cognato Luigi II d'Ungheria e Boemia alla battaglia di Mohács contro gli Ottomani.

Nel 1556 Carlo V decise di abdicare e dividere i suoi domini: cedette a Ferdinando l'Austria e la corona imperiale (ratificando quanto deciso già nell'elezione imperiale del 1531), mentre lasciò al proprio figlio Filippo i domini spagnoli. Questo ramo della famiglia, gli Asburgo di Spagna, si estinse nel 1700.

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Compendio

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Tra XVII e XVIII secolo, si diffuse il termine latino monarchia austriaca per designare l'insieme dei territori asburgici.

Terminologia

  • Monarchia asburgica (in tedesco Habsburgermonarchie): era il nome non ufficiale, ma molto diffuso, dei vari Stati governati in unione personale dagli Asburgo d'Austria, entità priva di statuto unitario e di nome ufficiale finché esistette il Sacro Romano Impero;
  • Impero austriaco (in tedesco Kaisertum Österreich): dalla fine del Sacro Romano Impero nel 1804 fino al Compromesso del 1867;
  • Monarchia austro-ungarica (in tedesco Österreichisch-Ungarische Monarchie): dal Compromesso del 1867 fino alla fine dell'impero nel 1918;
  • Terre della corona (in tedesco Kronländer, 1849-1918), nome collettivo per indicare l'insieme delle terre costituenti gli Imperi austriaco (1849-1867) e austro-ungarico (1867-1918).

Nomi di alcuni territori interni alla Monarchia asburgica:

  • Terre austriache (in tedesco Österreichische Länder), ovvero le terre dell'Arciducato d'Austria che andarono a formare la Repubblica austriaca in seguito all'abdicazione dell'ultimo imperatore, Carlo I d'Austria (12 novembre 1918);
  • Terre ereditarie (in tedesco Erblande o Erbländer), ovvero i territori originari austriaci degli Asburgo, più la Carniola, dunque con l'esclusione delle acquisizioni successive ai primi anni del XVI secolo.

Territori

Anche se i territori governati dagli Asburgo cambiarono nel corso dei secoli, il nucleo principale consistette sempre di tre blocchi territoriali (dei quali solo i primi due ricadenti all'interno dei confini del Sacro Romano Impero).

  • Le Terre ereditarie, corrispondenti alla gran parte delle attuali Austria e Slovenia, oltre a porzioni delle attuali Italia e Germania:[1]
Ulteriori informazioni Macro-regione, Stato ...
Ulteriori informazioni Stato, Capitale ...
Ulteriori informazioni Stato, Capitale ...

Nel corso della storia furono sotto il dominio austriaco anche queste terre, esterne ai tre blocchi precedenti:

Ulteriori informazioni Stato, Capitale ...

Caratteristiche

I vari possedimenti degli Asburgo non formarono mai una singola entità statale, perché ogni provincia fu governata secondo le sue particolari consuetudini. Fino alla metà del XVII secolo non tutte le province erano governate dalla stessa persona, ma membri più giovani della famiglia avevano il potere in alcune porzioni delle terre ereditarie che venivano considerate come appannaggio personale. Con Maria Teresa ci furono tentativi di centralizzazione e specialmente con il figlio Giuseppe II nella metà del XVIII secolo; molte di queste teorie furono però poi rigettate a causa della resistenza popolare originata dalle riforme radicali di Giuseppe. Una politica di centralizzazione non fu mai tuttavia abbandonata, anche durante il periodo rivoluzionario e nel periodo di Metternich che seguì.

Dopo le grandi rivoluzioni del 1848 nel 1849 ebbe inizio un tentativo di centralizzazione ancora maggiore. Per la prima volta i ministri cercarono di trasformare la monarchia in uno Stato centralizzato governato da Vienna. Il Regno d'Ungheria in particolare cessò di esistere come entità separata e fu diviso in una serie di distretti. Dopo la sconfitta asburgica nelle guerre del 1859 e 1866 questa politica fu abbandonata e, dopo anni di sperimentazione nei primi anni sessanta del XIX secolo, fu raggiunto il famoso Ausgleich (o "compromesso" del 1867), con il quale fu istituita la doppia monarchia dell'Austria-Ungheria. In questo sistema fu conferita la sovranità e un Parlamento al Regno d'Ungheria, che rimaneva legato all'Austria solo con l'unione personale e con la politica di unione militare e politica. Nonostante le terre asburgiche non ungheresi ricevettero il loro Parlamento centrale (il Reichsrat , o "Consiglio imperiale") e i ministri, il loro nome ufficiale – Il regno e le terre rappresentate nel Consiglio imperiale – mostra che non raggiunsero mai uno status di Stato unitario. Quando la Bosnia e l'Erzegovina furono annesse (dopo un lungo periodo di occupazione e amministrazione), non furono incorporate in nessuna delle due metà della monarchia, ma furono governate dal Ministero delle finanze congiunto.

L'Austria-Ungheria cadde sotto il peso dei molti problemi etnici non risolti che scoppiarono con la sconfitta nella prima guerra mondiale. Negli accordi di pace che seguirono furono ceduti alla Romania e all'Italia molti territori austriaci e furono create le nuove repubbliche di Austria (composta dai territori tedeschi delle terre ereditarie) e di Ungheria (composta dal nucleo magiaro del vecchio regno); le terre rimanenti furono spartite tra i nuovi Stati della Polonia, Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (in seguito Jugoslavia) e Cecoslovacchia.

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Territori asburgici esterni alla Monarchia asburgica

La "Monarchia asburgica" come finora delineata nell'articolo non deve essere confusa con altri territori da essa distinti, su cui in varie epoche regnarono altri rami della casa d'Asburgo.

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Capi della monarchia asburgica dal 1556 al 1919

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Organizzazione della politica preunitaria (1559-1804)

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Lo stesso argomento in dettaglio: Organizzazione politica della Monarchia Asburgica.

Fino al 1804, anno della nascita dell'Impero austriaco, i territori dello Stato Asburgico furono sempre formalmente indipendenti, anche se de facto la monarchia fu gestita come uno stato federale. Al vertice dello Stato vi era l'Imperatore, che riconosceva come autorità superiore solo e solamente quella divina. L'Imperatore aveva come potere la nomina, seppur su proposta, di tutti i funzionari dello stato, e il licenziamento dei funzionari stessi, oltre che il potere di veto su qualsiasi legge.

In ognuno degli stati dell'Impero era presente un Governatore, affiancato da un Consiglio Supremo guidato dal Ministro Plenipotenziario.

Fin dall'inizio del XVII secolo la Monarchia possedeva un governo centrale, con sede a Vienna. Il governo centrale era diviso in sei Consigli Imperiali:

Nel 1720 venne creato un nuovo organo più grande, il Consiglio di Stato, raggruppante tutti i membri dei precedenti consigli e con a capo il Ministro degli Esteri, ora noto come Ministro di Stato e degli Esteri, mentre il Consiglio degli Affari Esteri passò sotto la giurisdizione di un Viceministro.

Il nuovo organo doveva discutere ed approvare le decisioni dei singoli consigli.

Il primo Ministro di Stato e degli Esteri Zinzendorf fondò inoltre il Consiglio Privato (o segreto), con il compito di consigliare l'Imperatore nell'esercizio del suo diritto di veto. Il Consiglio fu il vero direttore della politica austriaca per tutto il Settecento.[frutto di ricerca originale, consultare la più accurata Organizzazione politica della Monarchia asburgica]

Per l'organizzazione successiva consultare Impero austriaco e Impero austro-ungarico.

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Note

Voci correlate

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