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Prospettiva

Matteo Viviani

personaggio televisivo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Matteo Viviani (Seriate, 1º maggio 1974) è un personaggio televisivo italiano, noto principalmente come inviato per il programma Le Iene.

Carriera

Riepilogo
Prospettiva

Nato a Seriate (BG) da padre bergamasco e madre romana, la famiglia si stabilisce in Toscana, a Capolona, vicino Arezzo, dove Matteo ha studiato all'Istituto Statale d'Arte ricevendo quindi il diploma di maestro d'arte e la maturità d'arte applicata. Dopo gli studi ha iniziato a lavorare come modello per la moda e la pubblicità, attività intrapresa per oltre dieci anni, lavorando per Ferré, Exté, Cerruti e molti altri, e apparendo in svariate campagne pubblicitarie.

Viviani ha quindi iniziato a collaborare con il programma televisivo di Italia 1 Le Iene come inviato, ritagliandosi, di edizione in edizione, sempre più spazio. I servizi da lui curati ruotano spesso attorno al mondo giovanile, smascherando truffe e bufale provenienti dal mondo di Internet.

Dal 2016 al 2021 ha co-condotto il programma Le Iene.[1]

Controversie

Nel 2006 ha suscitato scalpore un suo servizio per Le Iene, in cui sottoponeva 50 deputati e 16 senatori al drug test, tamponando il loro sudore per accertare se fossero positivi all'uso di stupefacenti. I test evidenziarono che 16 tamponi erano positivi a droghe, tra cui cannabis e cocaina.[2] Nonostante non vi fosse un'associazione tra gli esiti dei test e le persone coinvolte, il caso suscitò molte polemiche, per via dei metodi ingannevoli usati per ottenere i campioni di sudore. Viviani e Davide Parenti (autore del servizio) furono accusati di violazione della privacy e condannati dalla Cassazione a 5 mesi e 10 giorni di reclusione, successivamente commutati in una multa.[3]

Nell'aprile 2010 Viviani realizza un'inchiesta su un prete omosessuale del Santuario di Caravaggio; nonostante il volto oscurato e la voce alterata, il prete venne facilmente riconosciuto, sospeso dall'incarico e allontanato. Nel novembre dello stesso anno il prete si suicidò gettandosi sotto a un treno.[4]

Nel 2017 realizza un servizio sulla presunta Blue Whale challange, una leggenda metropolitana in cui si dovrebbero affrontare 50 prove, di cui l'ultima sarebbe quella di suicidarsi. Il filmato viene tuttavia montato inserendo brevi video con giovani che si suicidano, ma per vicende estranee all'inchiesta. Viviani ha ammesso che i filmati non avevano alcun legame con la vicenda Blue Whale, di cui non esiste nemmeno prova dell'effettiva esistenza.[5]

Nel novembre 2022 Viviani realizza un servizio per un caso di catfishing che si era concluso col suicidio della persona ingannata da un altro uomo che aveva finto di essere una donna, e per questo condannato ad una semplice sanzione pecuniaria per sostituzione di persona. Nell'intervista al colpevole, il volto della persona viene oscurato, ma vengono mostrati numerosi particolari che permettono una sua rapida identificazione. Dopo 5 giorni la persona intervistata si è tolta la vita, scatenando molte polemiche sull'aggressività del giornalista e della mancata ponderazione delle conseguenze del filmato messo in onda.[6]

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Vita privata

Dal 2013 è sposato con Liudmila Radchenko[7] con cui ha avuto due figli, Eva e Nikita.
Nel 2025, con un post su Instagram, annuncia la separazione dalla moglie.[8]

Libri

Romanzi

  • 2015 - La crisalide nel fango, A. Mondadori

Note

Collegamenti esterni

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