insieme di miti e credenze della religione etrusca Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nella civiltà etrusca, a partire dall'VII secolo a.C. (fase orientalizzante, caratterizzata dal contatto con i coloni greci) le divinità, che fino a quel momento erano concepite come semplici entità dalla forma vaga ed imprecisa, assumono un aspetto antropomorfo. Si assiste, così, alla nascita di un pantheon etrusco, costituito per lo più da divinità mutuate dalla mitologia greca, ma affiancate anche da qualche divinità indigena, ovvero nazionale, come quella di Voltumna, che non trova nessuna corrispondenza tra gli dèi dell'Olimpo.
Quando gli Etruschi furono sottomessi al dominio di Roma, questa ne assorbì anche la mitologia. Molte delle divinità elencate di seguito, infatti, si sono integrate nella mitologia romana.
Aplu o Apulu: dio etrusco della malattia, delle arti mediche, del tuono e del fulmine, patrono della divinazione e del Sole, aveva anche caratteristiche infere, paragonabile al dio greco Apollo.
Artume: dea della notte, della luna, della morte, della natura, delle foreste e della fertilità, fondatrice di Arezzo identificabile con la dea greca Artemide o con la dea romana Diana.
Atunis: era figlio dell'unione incestuosa tra Cinira, re di Cipro, e sua figlia Mirra. È il simbolo della bellezza maschile. Corrisponde alla figura mitologica greca di Adone.
Cautha: era la dea del sole, dell'alba e degli inizi. Assimilabile al dio greco Elio.
Charun o Charontes: era una divinità sotterranea identificabile con la figura mitologica greco-romana di Caronte.
Evan: è la dea che personifica l'immortalità, fa parte delle Lasa.
Februus: dio della morte e della purificazione. Questa divinità è presente anche nella mitologia romana con il nome di Febris.
Feronia: dea protettrice dei boschi e delle messi. Presente anche nella mitologia romana come dea della fertilità.
Fufluns: dio della vendemmia, del vino, della felicità, della salute e della crescita in tutte le cose. Assimilabile al dio greco Dioniso e al dio romano Bacco. Figlio di Semia, dea della terra.
Hercle: figlio di Uni e Tinia, protettore dei pastori, figura di culto legata alle sorgenti d'acqua. Assimilabile al semidio greco Herakles e a quello romano Ercole.
Horta: era la divinità dell'agricoltura. Assimilabile alla dea romana Cerere.
Laran: assimilabile al dio greco della guerra Ares e al dio romano Marte.
Lasa: divinità alate protettrici delle arti e delle virtù paragonabili alle Muse.
Losna: divinità della luna, anche associata con il mare e le maree. Presenta analogie con la dea greca Leucotea.
Mae: divinità assimilabile alla dea greca Maia ed alla dea romana omonima Maia.
Mania: dee della morte e della follia. Presente anche nella mitologia romana e greca Erinni.
Mantus o Manth: dio dell'oltretomba e degli inferi.
Maris: dio della guerra. Assimilabile al dio greco Ares e al dio romano Marte.
Menrva o Menerva: dea della strategia, della saggezza, della guerra, dell'arte, della scuola e del commercio. Assimilabile alla dea greca Atena e alla dea romana Minerva.
Nethuns: fu, inizialmente, la divinità dei pozzi. In seguito divenne il dio delle acque e del mare. Assimilabile al dio greco Poseidone e al dio romano Nettuno.
Northia: divinità del fato e della sorte. Suo attributo è un grande chiodo. All'inizio del nuovo anno un chiodo veniva infisso in un muro del suo santuario. Questo rito è considerato da alcuni rito per la fertilità, da altri di espiazione, e da altri ancora un rito simboleggiante semplicemente la fine dell'anno passato.
Vi è poi Utuzte, un viaggiatore e colonizzatore, che in epoca tarda fu associato ad Ulisse/Odisseo, ma che probabilmente era una sorta di eroe legato alla fase arcaica di viaggi e colonizzazioni etrusche nel basso Tirreno e nell'esplorazione di nuove terre tra il IX e l'VIII secolo a.C.[1]