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Modigliana

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Modigliana (Muǧä́na o Mudǧä́na in romagnolo[4]) è un comune italiano di 4 304 abitanti[1] della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Uno dei comuni storici della Romagna toscana, fino al 1923 ha fatto parte della provincia di Firenze.

Fatti in breve Modigliana comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

Territorio

Circondata dalle colline dell'Appennino Tosco-Romagnolo, il territorio di Modigliana è uno dei maggiori centri della valle del Tramazzo[5]. È attraversata dai torrenti Ibola, Acerreta e Tramazzo che confluiscono formando il Marzeno, che si riversa nel Lamone presso Faenza.

Origini del nome

Il toponimo deriva da (Castrum) Mutilum, ossia ‘mozzato, spezzato’, col suffisso aggettivale -ānus; in questo caso coinciderebbe con un derivato da antroponimi latini Mutilus o Mutillius/Mutilius.[6][7]

Storia

Riepilogo
Prospettiva

La città sorge nella località ove, secondo il Muratori, si trovava il romano Castrum mutilum menzionato da Tito Livio. È ricordata fin dal secolo IX nei documenti come facente parte dell'esarcato di Ravenna. Fu sede del più importante ramo dei conti Guidi da quando Tegrimo I Guidi sposò nel X secolo la contessa Ingelrada, figlia di Martino duca di Ravenna, ovvero feudatario dell'imperatore.

Nel 1271, con la mediazione del podestà e del capitano del popolo di Forlì, rispettivamente Brandalisio e Filippo di Paolo Ligapasseri, i conti Guidi sottoscrissero i patti con la comunità di Modigliana, riconoscendo così ufficialmente la nascita del Comune. Nella primavera del 1377 si affrancò dal dominio comitale (durato complessivamente quattro secoli) Successivamente, la città entrò sotto l'influenza della Repubblica di Firenze: dipese dapprima dalla signoria fiorentina e dal granducato di Toscana poi[8].

Entrata a far parte del distretto di Firenze, godette a lungo di una posizione privilegiata nei riguardi della dominante. Dal 1510 fu podesteria indipendente, dal 1772 sede di vicariato. È significativo il fatto che in questo periodo furono fondate importanti istituzioni locali: nel 1660 nacque la prestigiosa Accademia letteraria degli Incamminati (tuttora esistente), nel 1722 lo Spedale dei poveri di Cristo e nel 1738 il Monte pio. In particolare il Monte fu l'unico istituto creditizio di questo genere presente nella Romagna toscana, insieme a quello di Premilcuore[8].

Durante l'occupazione francese Modigliana fu una sede di sottoprefettura nel dipartimento dell'Arno. Il ruolo di città capoluogo passò poi a Rocca San Casciano con la Restaurazione. Nel 1838 fu dichiarata «Città nobile» e pochi anni dopo, nel 1850, divenne sede di una propria diocesi[9].

Con l'unità d'Italia (1861) fu inserita nel Circondario di Rocca San Casciano, parte della Provincia di Firenze. Nel 1923 l'intero circondario passò alla Provincia di Forlì, di cui Modigliana fa tuttora parte.

Simboli

Lo stemma di Modigliana è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 30 maggio 1940.[10]

«D'azzurro, con due torri di ineguale altezza, congiunte da una cortina di mura, movente dal fianco sinistro dello scudo e poste sul piano, pure naturale, in riva di un fiume, sulla corrente del quale sta scritto a lettere maiuscole di nero il nome Marzeno. Capo d’azzurro, alla fascia di rosso, colle iniziali d'argento S.P.Q.M. Ornamenti esteriori da Città.[11]»

Il castello compare già nello stemma in uso nel XVI secolo; l'iscrizione, a imitazione della sigla romana SPQR, è un'aggiunta moderna.[12]

Onorificenze

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Capo del Governo[10]»
 30 maggio 1940

Modigliana città nobile, proclamata tale dall'augusto regnante Leopoldo II con motuproprio del 29 giugno 1838

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Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Concattedrale di Santo Stefano
  • Chiesa di San Bernardo. Fu costruita tra il 1645 e il 1673. L'interno è a navata unica, con cappelle laterali. Notevole è il quarto altare a sinistra con l'Annunciazione, molto simile a quella dipinta a Fiesole dal Beato Angelico.
  • Chiesa di San Domenico. All'interno è conservata la "campana di San Savino". Risalente al 1169, è ritenuta la più antica campana della Romagna[13].
  • Chiesa di San Pietro in Tossino, con affreschi del Trecento, attribuiti al Maestro di Tossino, probabilmente il forlivese Guglielmo degli Organi, secondo Anna Tambini[14].
  • Convento dei Cappuccini

Architetture militari

  • Rocca dei Conti Guidi (detta «Roccaccia»);
  • La Tribuna (piazza don Minzoni): l'ingresso principale all'antica Rocca. È sormontata da un'edicola contenente la statua della Madonna con Bambino, con torrione circolare e due campanili. Realizzata nel XVI secolo, è la porta che immette anche nell'antico borgo murato.

Architetture civili

Palazzo Pretorio

È la sede della Pinacoteca "Silvestro Lega" e dell'Archivio storico comunale.
Risalente al Trecento, si trova nell'omonima piazza al centro del borgo, e fu prima il palazzo dei Conti Guidi (1377) e poi sede del Podestà e Pretore fiorentino, inviato dalla città di Firenze ogni anno per l'amministrazione del paese. Gli stemmi e le iscrizioni presenti sulla parte esterna testimoniano proprio la successione nel tempo dei vari Potestà. L'architettura è quella tipica dei palazzi trecenteschi fiorentini, con paramenti in sasso a vista e muri dallo spessore imponente: in evidenza, il soffitto ad archi al pian terreno e i pavimenti a quadrelli in cotto. In seguito ai terremoti, il palazzo fu abbassato, e l'aspetto originario risulta mutato nell'arco del tempo, la parte centrale risultava infatti, una volta più alta di un piano e presentava la tipica merlatura. Nel 1896 furono murate le aperture e aggiunte due ali, le finestre oggi tamponate sono ancora riconoscibili. L'ingresso principale era in via Vaiani, ed oggi corrisponde alla Pinacoteca[15].

Altri manufatti
  • Ponte di San Donato (o «Ponte della Signora»). Il ponte, che attraversa il torrente Acerreta, fu fatto costruire nella seconda metà del XVIII secolo dalla famiglia Casalini sulle rovine di un antico ponte andato distrutto in seguito alla disastrosa fiumana del 1640. Prende il nome di San Donato dalla piccola chiesa fatta edificare da San Pier Damiani nell'XI secolo. Si chiama “della Signora” perché si racconta che una nobile della famiglia Casalini lo percorra a cavallo ogni giorno al tramonto per osservare le sue proprietà. Un giorno però l'animale scivolò cadendo nel vuoto. Cavallo e cavaliere persero la vita in quel tragico volo.
  • Casa di don Giovanni Verità
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Galleria d'immagini

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 354 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Cultura

Riepilogo
Prospettiva

I principali luoghi di cultura di Modigliana sono il Museo civico e la Pinacoteca.

Pinacoteca

La Pinacoteca, dedicata a Silvestro Lega, si articola in quattro fondamentali nuclei : i quadri del pittore (con ritratti di Garibaldi, Mazzini, Don Giovanni Verità); le opere provenienti dal premio Lega; quadri acquisiti dal Comune di Modigliana, e la donazione, risalente al 1959, di Michele Campana di un altro gruppo di quadri.

Dal nucleo centrale dedicato al Lega si diramano altre presenze artistiche, che pur appartenendo a periodi e correnti diverse, trovano un dialogo comune. Pertanto il nucleo della donazione Campana, rivela un interesse particolare alla tradizione impressionista, all'interno di un'arte figurativa di connotazione prettamente toscana ed emiliano-romagnola, con artisti come Annibale Gatti, Gino Barbieri, Domenico Baccarini, Armando Spadini etc.

Nelle opere provenienti dal Premio Lega, si documentano i movimenti di avanguardia degli anni cinquanta e sessanta, Astrattismo, Arte Ottica, Espressionismo astratto, con Alviani, Pozzati e Plinio Mesciulam.

L'ultima sezione presenta quadri donati o acquisiti dal Comune, tra cui il ritratto de “I nuotatori” di Francesco Nonni[17].

Cucina locale

Modigliana è conosciuta per il «Mandorlato al cioccolato»[18], dolce tipico riconosciuto nel 2010 come prodotto agroalimentare tradizionale[19].

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Economia

Industria

Nel comune ha sede la Alpi S.p.A, società produttrice di prodotti in legname per costruzioni e mobilifici.

Vi ha sede anche la AUREL società produttrice di moduli elettronici wireless.

Amministrazione

Cronologia sindaci

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...

Note

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Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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