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Nus

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Nus (pron. fr. AFI: [nys] ascolta) è un comune italiano di 2 918 abitanti[1] della Valle d'Aosta.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi NUS.
Dati rapidi Nus comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

Territorio

Nus si trova nella valle centrale della Dora Baltea, a circa 12 chilometri a est di Aosta.

Sopra il paese, sulla destra orografica della Dora, si estende il Vallone di Saint-Barthélemy, che si incunea tra la Valpelline e la Valtournenche. Il punto di massima elevazione è la Becca de Luseney a 3504 metri.

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Nus-Saint-Barthélemy.

Nel capoluogo situato a circa 500 metri di altitudine il clima è caratterizzato inverni freddi con precipitazioni sovente nevose, ma può capitare che alcuni giorni siano mitigati dal favonio. Le estati solitamente sono calde e ventose. Le precipitazioni sono presenti tutto l'anno, ma si concentrano in primavera e autunno. Salendo verso le frazioni più elevate il clima diventa di tipo alpino con inverni molto freddi e nevosi ed estati fresche.

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Origini del nome

Contrariamente alle regole di pronuncia della lingua francese standard, la "s" finale del toponimo Nus si pronuncia.

Il toponimo latino è Nucetum[5]; Nus deriva dal latino nonus, in quanto Nus si trova Ad nonum ab Augusta lapidem[6], a nove miglia romane da Augusta Prætoria Salassorum (l'odierna Aosta) lungo la Via consolare delle Gallie.

Storia

Riepilogo
Prospettiva

La presenza di insediamenti già in epoca romana sono stati confermati dal ritrovamento di monete, laterizi e altri oggetti presso il castello di Pilato, chiamato così secondo una leggenda, per cui il procuratore romano Ponzio Pilato soggiornò in questo castello mentre si recava a Vienne, in Gallia, dove era stato esiliato da Caligola.

Il periodo medievale fu caratterizzato dal dominio della famiglia dei Signori di Nus, che esercitarono la loro autorità sul territorio dal XI al XVI secolo. A loro appartennero il castello del borgo e la fortezza all'imbocco del vallone di Saint-Barthélemy. Ancora oggi, le figure dei signori di Nus sono le principali nella sfilata del carnevale locale.

Da Nus, in epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.

In epoca fascista, il comune incluse quello di Fénis.

Simboli

Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 26 gennaio 1987.[7]

«Partito di rosso e di nero, a sei rose d'argento, tre e tre, alternate a sei gigli d'oro, tre e tre, tutti ordinati in fascia, le rose e i gigli centrali posti sulla partizione. Ornamenti esteriori da Comune.»

Rose e gigli sono ripresi dal blasone dei nobili de Nus, baroni di Nus e signori di Rhins, dove lo sfondo era interamente rosso[8], mentre in quello del comune è partito di rosso e di nero, a simboleggiare le due comunità parrocchiali di Saint-Hilaire e di Saint-Barthélemy.

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture militari

Architetture religiose

  • La chiesa di Sant’Ilario (1153)
  • La chiesa di Saint-Barthélemy
  • Il campanile della Chiesa parrocchiale del XVI secolo
  • Nell'alto vallone di Saint-Barthélemy si trova il santuario di Cunéy, meta di pellegrinaggio già nell'antichità, dedicato alla Madonna delle Nevi, ogni 5 agosto.
  • La cappella di San Giovanni al borgo, già attestata nel 1236

Architetture civili

Siti archeologici

Aree naturali

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Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[11]

Lingue e dialetti

Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano.

Cultura

Musei

L'Osservatorio astronomico

Presso il villaggio di Lignan, nel vallone di Saint-Barthélemy, si trova l'Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d'Aosta con un planetario. Nel 2020 è stato il primo Osservatorio Astronomico italiano ad ottenere la certificazione Starlight Stellar Park, rilasciata dalla Fundación Starlight[14].

Cucina

Una pasticceria di Nus produce i baci di Nus, dei biscotti la cui ricetta deriva dal troillet, un biscotto che nasce dal residuo della torchiatura delle noci quando si fa l'olio, con l'aggiunta di burro e cioccolato fondente sul modello dei baci di dama piemontesi[15].

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Infrastrutture e trasporti

Autolinee

Nus è collegato con il resto della valle centrale tramite l'autolinea Aosta - Pont-Saint-Martin operata dalla SAVDA. È presente anche l'autolinea Aosta - Saint-Barthélemy che collega l'omonimo vallone a monte del capoluogo con il capoluogo regionale. Entrambe le autolinee vengono effettuate con cadenza giornaliera.

Ferrovie

Il paese ha una propria stazione ferroviaria a poche centinaia di metri dal centro. La stazione si trova sulla ferrovia Aosta-Chivasso.

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Economia

Come in molti comuni valdostani anche nel comune di Nus si produce energia idroelettrica. La centrale omonima sfrutta le acque dei torrenti Saint-Barthélemy, Chaléby e Comba d'Èche. La centrale idroelettrica di Quart, sempre sul territorio comunale a dispetto del nome, sfrutta le acque della Dora Baltea e del torrente Buthier. Entrambi gli impianti sono in gestione alla CVA.[16]

Amministrazione

Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Mont-Émilius.

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...

Gemellaggi

Sport

Pallavolo

La squadra del paese è il Fenusma Volley, che milita in Prima Divisione Valle d'Aosta. La squadra racchiude sotto un unico titolo sportivo le municipalità di Fénis - presso la cui palestra comunale gioca le partite casalinghe - Nus e Saint-Marcel.

Sport invernali

Sci nordico

Nei pressi della frazione Porliod è presente una stazione sciistica con circa 30 km di piste. Nella parte finale delle piste da fondo e del percorso in ciaspole, è presente il Rifugio Magià.

Sport tradizionali

In questo comune si gioca a palet e a tsan, caratteristici sport tradizionali valdostani.[18]

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Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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