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Prolates

genere di pesci Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Prolates
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Prolates è un genere estinto di pesci ossei perciformi, vissuto tra il Paleocene superiore e l’Eocene inferiore in Europa occidentale.

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Descrizione

Prolates era un piccolo perciforme con corpo coperto da scaglie ctenoidi e una formula vertebrale composta da 24 vertebre, di cui 10 addominali e 14 caudali, carattere considerato primitivo nei Percoidei. La pinna dorsale era unica e continua, con nove spine seguite da dieci raggi molli, configurazione condivisa con altri generi paleogenici affini come Rhenanoperca e Proserranus.

Il cranio di Prolates presenta un premascellare unico, carattere documentato anche in Rhenanoperca e Indiaichthys. Mancava della terza spina opercolare, tipica dei Serranidae, e questo ha reso complessa la sua collocazione sistematica.[1][2]

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Classificazione

La specie tipo è Prolates heberti, descritta da Priem nel 1898 sulla base di fossili precedentemente descritti come Pseudolates heberti da Gervais; i fossili sono stati ritrovati nei depositi di Mont Aimé presso Châlons-sur-Marne, in Francia, e rappresenta uno dei più antichi perciformi noti.[3][4] I fossili, numerosi e ben conservati, provengono dalla Formazione di Mont Aimé Vertus, un ambiente marino poco profondo risalente al Paleocene superiore. Una seconda specie, Prolates dormaalensis, è stata descritta da Casier nel 1967 nei depositi del Landeniano (Eocene inferiore) di Dormaal in Belgio.[5]

Patterson (1964) incluse il genere tra i Serranidae,[6] ma le sue caratteristiche mostrano affinità anche con generi enigmatici come Nardoichthys.

Prolates condivide con †Nardoichthys un numero simile di vertebre (11 + 14) e la forma generale del corpo e della pinna dorsale, ma se ne distingue per il diverso scheletro caudale e per la morfologia delle pinne.[7] Insieme a generi come †Proserranus, †Jimtylerius, †Indiaichthys e †Rhenanoperca, mostra caratteristiche primitive dei percoidi, tra cui la presenza di squame ctenoidi e la formula vertebrale 10 + 14.[8]

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Bibliografia

  • Priem, M.F. (1898). Sur la faune ichthyologique des assises Montiennes du Bassin de Paris et en particulier sur Pseudolates heberti Gervais sp. Bulletin de la Société géologique de France, 3e série, XXVI: 399–412.
  • Priem, F. 1908. Étude des Poissons Fossiles du Bassin Parisien. Annales de Paléontologie, 1-144.
  • Patterson, C. (1964). A review of Mesozoic acanthopterygian fishes, with special reference to those of the English Chalk. Philosophical Transactions of the Royal Society of London B, 247: 213–482.
  • Casier, E. (1967). Le Landénien de Dormaal (Brabant) et sa faune ichthyologique. Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique, Mémoires, 156: 1–66.
  • Sorbini, L., & Bannikov, A.F. (1991). The Cretaceous Fishes of Nardò, 2. An enigmatic spiny-rayed Fish. Bollettino della Società Paleontologica Italiana, 30 (2): 239–249.
  • Alvarado-Ortega, J., Cuevas-García, M., Melgarejo-Damián, M.P., Cantalice, K.M., Alaniz-Galván, A., Solano-Templos, G., & Than-Marchese, B.A. (2015). Paleocene fishes from Palenque, Chiapas, southeastern Mexico. Palaeontologia Electronica, 18.2.39A: 1–22. https://doi.org/10.26879/536
  • Friedman, Matt & Andrews, James & Saad, Hadeel & El-Sayed, Sanaa. (2023). The Cretaceous–Paleogene transition in spiny-rayed fishes: surveying “Patterson’s Gap” in the acanthomorph skeletal record. Geologica Belgica. 26. 1–23. 10.20341/gb.2023.002.

Note

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