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Raffaele Giudice

generale italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Raffaele Giudice
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Raffaele Giudice (Palermo, 31 ottobre 1915Roma, 29 agosto 1994) è stato un generale italiano, Comandante generale della Guardia di Finanza dal 1974 al 1978.

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Biografia

Riepilogo
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Raffaele Giudice è nato a Palermo il 31 ottobre 1915. Frequenta l'Accademia militare di Modena fino al 1935, quando divenne sottotenente di fanteria. Partecipa come ufficiale di fanteria alla seconda guerra mondiale e viene insignito della medaglia d'argento e della croce al valor militare[1].

Ha partecipato, dal 1939 al 1943, alle operazioni di guerra in Albania e in Africa Settentrionale.

Ha frequentato la Scuola di Guerra e la XV Sessione del Centro Alti Studi Militari. Nel 1959 è comandante dell'8º Reggimento bersaglieri e nel 1960 Capo di Stato Maggiore del Comando Regione Militare della Sicilia. Nel 1963 è comandante della Brigata corazzata "Centauro" e nel 1969 della Divisione corazzata "Centauro". Promosso generale di corpo d'armata nel 1971, nel 1973 è comandante della Regione militare Sicilia[2].

Il 31 luglio 1974 viene nominato comandante generale della Guardia di Finanza[3], fino al 20 novembre 1978, quando è collocato in pensione.

Procedimenti giudiziari

A fine 1979 viene emessa comunicazione giudiziaria nei suoi confronti per il cosiddetto "scandalo dei petroli". Giudice viene condannato il 30 aprile 1987 dal Tribunale di Torino, in primo grado, a 3 anni e 10 mesi. In Appello la sua posizione è stralciata[4].

Nel 1981 il suo nome appare nella lista degli appartenenti alla P2[5]. Muore all'ospedale militare Celio di Roma[6][7].

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Onorificenze

Onorificenze straniere

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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