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Saski Baskonia

squadra di pallacanestro di Vitoria Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Saski Baskonia
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Il Saski Baskonia S.A.D. è un club spagnolo di pallacanestro con sede nella città di Vitoria-Gasteiz, nella comunità dei Paesi Baschi.

Dati rapidi Saski Baskonia Pallacanestro, Segni distintivi ...
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Storia

Riepilogo
Prospettiva

1959–1969: gli inizi nel basket provinciale

Il Club Deportivo Vasconia, nacque il 3 dicembre 1952 come sezione di pallacanestro della omonima società polisportiva — assumendone la stessa denominazione —[1] sotto la presidenza di Félix Ullivarriarrazua. A causa dei deludenti risultati sportivi della squadra di calcio, la presidenza del club decise di potenziare altre sezioni e tra queste venne organizzata una sezione di pallacanestro, in linea con la politica di promozione sportiva che l’associazione si era prefissata. Un team di scacchi, molto rilevante all’epoca, fu un'altra delle discipline sorte in quel periodo.[1]

La squadra iniziò la propria attività nel campionato alavese affrontando i club della regione. Sphaira, Deportivo Alavés,[2] Club Deportivo Vitoria —anch’esso di recente fondazione— e lo stesso C. D. Vasconia. La prima partita ufficiale della loro storia si disputò il 3 dicembre 1952 contro il Deportivo Alavés, conclusa con una sconfitta per 12-35: i primi punti furono realizzati da Conde. Anche le altre partite del torneo, valido per la qualificazione alla Copa del Rey de baloncesto, terminarono tutte con una sconfitta per la squadra del Vasconia[1] La prima vittoria arrivò alla quinta partita della loro storia, quando il 18 dicembre, sconfissero lo Sphaira per 6-2 in un triangolare invernale organizzato dalla federazione alavesa.[1]

L'esperienza del 1952 però si rivelò infruttuosa e le attività della sezione di pallacanestro vennero interrotte[3], per riprendere poi nel 1959, quando fu designato Vicente Elejalde come primo allenatore della squadra, che nella sua prima stagione concluse al secondo posto il Campionato Provinciale, superata soltanto dai Corazonistas, squadra di un collegio della capitale alavesa.[4]

Da allora e fino alla stagione 1968-69 il club militò nel campionato provinciale conquistando cinque campionati e ottenendo infine la promozione nella Terza divisione della Liga Española.[5] Nella stagione successiva il Vasconia conquistò il suo primo titolo ufficiale a livello nazionale, ottenendo la promozione in Seconda Divisione; due anni più tardi la squadra basca vinse si aggiudicò la vittoria della Secunda Division 1971-1972, salendo così per la prima volta nella massima serie del basket spagnolo, la Liga Española de Baloncesto.

1970–1980: l'arrivo nella massima serie spagnola

Per affrontare la sua prima stagione nella massima categoria venne ingaggiato il madrileno ed ex giocatore del club Pepe Laso come allenatore,[6] grazie alla sua esperienza nella competizione con il Real Madrid Baloncesto. L’esordio del Vasconia nella Liga Española de Baloncesto 1972-1973 si concluse con una vittoria per 89-67 contro il Club Baloncesto Breogán il 29 ottobre.[7]

La rosa della storica stagione di esordio nella massima lega spagnola era composta da: Pinedo I, Pinedo II, Choche Armentia, Carlos Luquero, Amado Ubis, Pichu Ibáñez, Jesús Arana, José Luis Lázaro, Francisco Javier Zurrutuza, Javier Buesa e Ramón Díaz de Argote. Al termine della stagione il Vasconia concluse al decimo posto in classifica con un totale di dodici vittorie e diciotto sconfitte, che permisero alla squadra di mantenere la categoria.[7]

Nella stagione 1973-74 il club raggiunse i 1.400 soci e ingaggiò il suo primo giocatore straniero, il canadese Phil Tollestrup. La squadra concluse all’ottavo posto e ottenne il diritto di partecipare alla Coppa Korac, ma rinunciò per motivi economici.[8] Nel 1974 José Luis Sánchez Erauskin, ex giocatore e fondatore del club, assunse la presidenza della società. La squadra inserì giovani talenti come Manu Moreno, Kepa Segurola, Luis María Junguitu, Carlos Salinas e José Antonio Querejeta, e ingaggiarono l’americano Ray Price, che divenne il miglior marcatore della divisione. Nella stagione 1975-76 arrivarono vittorie memorabili come il 70-69 contro il Barcellona e il 78-76 in trasferta contro il Joventut Badalona. Nel 1976-77, Sánchez Erauskin e il consiglio che dirigeva il club decisero di sostituire la V con la B nel nome del club, che divenne così Club Deportivo Basconia. La squadra adottò i colori nazionali baschi dell’Ikurriña, verde con inserti rossi e bianchi, al posto del tradizionale blu e granata. Pepe Laso ricoprì contemporaneamente l’incarico di allenatore capo del club e di commissario tecnico della nazionale spagnola, mentre Iñaki Garaialde e Txema Capetillo entrarono a far parte della rosa.[8]

Nel 1977 Juan Antonio Ortiz de Pinedo si ritirò da giocatore per assumere il ruolo di allenatore, subentrando a Pepe Laso. Nel 1978 José Antonio Querejeta passò al Real Madrid. Oltre al compenso economico, il club ottenne in cambio il giovane Manuel San Emeterio. In quegli anni intanto divenne allenatore Iñaki Iriarte; rientrarono in squadra giocatori come Junguitu e Txomin Sautu e vennero ingaggiati Juan Manuel Conde e l’americano Webb Williams. Nel giugno del 1978 la presidenza del club passò a Fernando Aranguiz, mentre Carlos Luquero ricevette un riconoscimento per la sua carriera professionale con oltre 300 partite e più di 7.000 punti segnati con la squadra. la stagione successiva la squadra raggiunge la semifinale della Coppa del Re 1979, arrendendosi poi al vincitore di quell’edizione, il Barcellona.[8]

Nel 1979 Peio Cambronero arrivò dall’Estudiantes e il club firmò l’americano Malcolm Cesare, ma i risultati della stagione 1979-80 non furono positivi e la squadra concluse il campionato al penultimo posto in classifica, con due sole vittorie in diciassette partite di regular season. Fortunatamente, la Federazione cestistica della Spagna decise di allargare la prima divisione a quattordici squadre, permettendo così al Club Deportivo Basconia di restare nella massima serie.[8]

1980–1990: una progressione costante

La permanenza nella massima serie però durò solo un per un altro anno, poiché la stagione 1980-81 fu una delle più tristi della storia del club. Il Basconia si classificò all’ultimo posto in classifica, con appena sei vittorie in ventisei partite di stagione regolare, venendo così retrocessa in Primera División B. Le disgrazie non finirono lì, infatti uno dei giocatori del club, Juanma Conde, morì durante la stagione a causa di una malattia irreversibile.[9]

Nell’estate del 1981 José Antonio Querejeta, rientrato in squadra dopo l’esperienza al Real Madrid e una prova con il Barcellona, fu ceduto al Joventut. La guida tecnica di Iñaki Iriarte e l’apporto di Peio Cambronero, Txomin Sautu, Salva Díez, Mikel Cuadra, Xabier Jon Davalillo e Luis Mari Junguitu permisero alla squadra di conquistare nuovamente la promozione in Liga Española dopo una sola stagione, grazie al secondo posto conquistato nella Primera División B 1981-82[9].

Tuttavia, la stagione del ritorno nella massima serie non fu positiva: la squadra terminò la Liga Española 1982-1983 in piena zona retrocessione, al penultimo posto, con tre vittorie, tre pareggi e venti sconfitte. Tuttavia al termine di quella stagione il basket spagnolo si preparava però a una nuova fase di professionalizzazione e la nascita della Liga ACB consentì al club di evitare nuovamente la retrocessione in Seconda Divisione.[9]

Dalla stagione 1983-84, con la prima edizione della Liga ACB, iniziò la storia moderna della pallacanestro spagnola, in cui il club puntò con decisione a superare lo status di realtà modesta. Rientrò in squadra l’esterno basco Alberto Ortega, mentre Essie Hollis e Rilley Clarida formarono la prima coppia di stranieri della squadra, grazie alla nuova regola che consentiva due giocatori stranieri per club. Nella stagione 1984-85, José Antonio Querejeta tornò in squadra e Pablo Laso esordì in prima squadra a soli 16 anni, dopo un’esperienza in un liceo statunitense, affiancando un altro giovane, Aitor Zárate, andando così a comporre la coppia di playmaker più giovane della lega. In contrapposizione a questa linea verde, arrivò il veterano Miguel López, mentre l’organico fu completato dall’americano Terry White, con la squadra affidata in panchina a Xabier Añua.[9]

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José Antonio Querejeta ex giocatore, tra gli anni '70 e '80, e presidente del Baskonia dal 1988.

Nel 1985 il club conquistò il suo primo titolo ufficiale, la Copa Asociación, riservata alle squadre eliminate al primo turno dei playoff. Nella finale, disputata a Villanueva de La Serena (Badajoz), superò il Zaragoza allenato da Pepe Laso, con José Antonio Querejeta che fu il miglior marcatore della sfida con 30 punti. Il successo valse la qualificazione alla Coppa Korać della stagione seguente. La stagione 1985-86 fu segnata dall’esordio della squadra in una competizione internazionale, con la partecipazione alla Coppa Korać 1985-1986: dopo aver eliminato facilmente gli olandesi del Super Cracks Werkendam nel primo turno, grazie a due vittorie per 73-88 in trasferta e per 130-94 in casa, la squadra affrontò i francesi dell’ASVEL. A Vitoria il Baskonia perse la sfida d'andata per 84-94, e nonostante il pareggio (88-88) nel ritorno a Lione, fu eliminato per la differenza canestri complessiva.[9]

In quegli anni arrivarono stranieri di livello come Abdul Jeelani e Larry Micheaux, che alzarono la qualità di un gruppo formato da Alberto Ortega, José Antonio Querejeta, Pablo Laso, Jesús Brizuela e giovani come Madoz, Urdiain, Félix De La Fuente e Arana. Un anno più tardi però si ritirò il capitano Iñaki Garaialde, salutato in una cerimonia al Polideportivo Mendizorrotza alla vigilia della stagione 1987-88.[9]

All’inizio della stagione 1988-89 José Antonio Querejeta si ritirò dal basket giocato. Poche settimane dopo si candidò alla presidenza del club e José Antonio Santamaría gli cedette l’incarico: Querejeta divenne così uno dei più giovani presidenti della ACB. Da presidente avviò la trasformazione del club in Sociedad Anónima Deportiva, come previsto dalla legge sportiva spagnola. Il Baskonia fu la prima società sportiva professionistica spagnola a completare questa conversione, diventando ufficialmente il Saski-Baskonia S.A.D.. Il Baskonia di José Antonio Querejeta puntò a un’ulteriore professionalizzazione sul modello delle franchigie NBA, e iniziò con colpi di mercato importanti: arrivarono la stella spagnola, Chicho Sibilio dal Barcellona, il centro portoricano dei Boston Celtics Ramón Rivas e l’argentino Marcelo Nicola, che firmò un contratto dalla durata di dieci anni come “franchise player”[9] I nuovi acquisti però portarono la squadra solamente ad un settimo posto nella Liga ACB 1988-1989 e per la stagione successiva la società puntava a migliorare quel posizionamento per accedere alle competizioni europee. Tuttavia nonostante gli sforzi, nella stagione 1989-90 la squadra non riuscì a fare il salto di qualità. A metà stagione, l'allenatore Manu Moreno, subentrato a Pepe Laso nel 1987, fu esonerato e al suo posto arrivò Željko Pavličević primo allenatore straniero del club, reduce da grandi successi con la Cibona. Tuttavia, la squadra fu eliminata al primo turno dei playoff dal Real Madrid, chiudendo così la breve parentesi di Pavličević a Vitoria-Gasteiz.[9]

1990–2010: l’affermazione in Europa e i primi trofei

Con José Antonio Querejeta alla presidenza, il club crebbe in maniera esponenziale. Herb Brown fu ingaggiato come allenatore e Alfredo Salazar iniziò i suoi viaggi in Argentina alla ricerca di talenti. Nel 1991 la squadra lasciò il Polideportivo Mendizorrotza per trasferirsi alla Fernando Buesa Arena, che per la fine decennio passò da 5.000 a 9.500 posti a sedere. Nel 1993 fu ingaggiato Manel Comas come nuovo capo allenatore. Con lui in panchina, la squadra conquistò la sua prima vittoria nella Coppa del Re, conquistando l'edizione 1995 grazie alle prestazioni di Pablo Laso e Velimir Perasović, i quali trascinarono la squadra fino alla finale vinta per 88-80 contro il CB Zaragoza[10].

Il club iniziò a farsi notare anche a livello internazionale, raggiungendo la finale della Coppa delle Coppe per due edizioni consecutive, nel 1993-1994 e nel 1994-1995, uscendo però sconfitta in entrambe le occasioni. Nell'edizione 1995-1996 il Baskonia raggiunse nuovamente, per il terzo anno di fila, le finali della Coppa delle Coppe e davanti ai propri tifosi riuscì ad imporsi sulla squadra greca del PAOK per 88-81, trascinato dai 31 punti di Ramón Rivas[10].

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Tiago Splitter, protagonista con la canotta del Baskonia dal 2000 al 2010.

Dopo l’addio di Comas al termine della stagione 1996-97, la panchina della prima squadra fu affidata a Sergio Scariolo. Sotto la guida dell'allenatore italiano il Baskonia concluse la stagione regolare della Liga ACB 1997-1998 al primo posto in classifica e raggiunse per la prima volta nella sua storia la finale per il titolo della Liga ACB, uscendo però sconfitto per 3-1 dal Bàsquet Manresa. La stagione successiva Scariolo condusse poi la squadra alla conquista della Coppa del Re 1999 dopo aver battuto il Siviglia per 70-61. Giocatori come Ramón Rivas, Marcelo Nicola, Juan Alberto Espil, Pablo Laso, Elmer Bennett e Velimir Perasović furono alcuni dei protagonisti di quel decennio.[10]

Il nuovo millennio iniziò con Duško Ivanović che prese il posto in panchina dopo la partenza di Scarolio per Madrid. Al suo primo anno, il club ottenne un successo immediato nella rinnovata Euroleague, grazie a un roster moltro profondo che includeva tra gli altri: Elmer Bennett, Saulius Štombergas, Victor Alexander, Fabricio Oberto e un giovane Luis Scola. Il Baskonia raggiunse le Finali Eurolega 2001 dove si scontro in una sfida al meglio delle cinque partite contro la Virtus Bologna, perdendo però la decisiva gara 5 a Bologna per 82-74.

Nella stagione 2001-2002, con l’arrivo di Dejan Tomašević e Andrés Nocioni per rinforzare il roster basco, la squadra centrò una storica doppietta vincendo sia la Coppa del Re che il primo titolo della Liga ACB. Prima, il 17 marzo 2002, il Baskonia si aggiudicò la vittoria della sua terza Coppa del Re, vincendo la finale contro il Barcellona per 85-83. In campionato la squadra chiuse al quarto posto la classifica della stagione regolare della Liga ACB 2001-2002, ottenendo l'accesso ai playoff: nel primo turno il Baskonia ebbe la meglio sul Valencia per 3-1, prima di ribaltare il fattore campo in semifinale, imponendosi per 3-1 contro la prima testa di serie del Barcellona; la squadra così ottenne l'accesso per la seconda volta nella sua storia alle finali per il titolo, dove riuscì a conquistare la serie contro il Málaga, con un netto 3-0, conquistando per la prima volta il titoli di campione di Spagna.

A questo double il Baskonia aggiunse nella propria bacheca altre due Coppe del Re, conquistate nel 2004 e nel 2006, con Luis Scola e Pablo Prigioni protagonisti assoluti dei successi della squadra basca di quegli anni.

Nella Euroleague Basketball 2004-2005 la squadra conquistò per la prima volta anche l'accesso alle Final Four della moderna Euroleague. Il Baskonia riuscì anche ad accedere alla finalissima dopo aver eliminato in semifinale i padroni di casa del CSKA Mosca per 85-78, prima però di doversi arrendere, per 90-78, in finale contro i campioni in carica del Maccabi.[11]

In Spagna il Baskonia raggiunse nuovamente le finali della Liga ACB per due stagioni consecutive: nella stagione 2004-2005, dopo aver concluso al primo posto la stagione regolare, la squadra si arrese in finale per 3-2 contro il Real Madrid; l'anno successivo dopo aver conquistato nuovamente la testa della classifica della stagione regolare, il Baskonia tornò in finale, perdendo però la serie contro il Málaga con un secco 3-0. La squadra tornò alle Final Four nel 2006, ma fu eliminata dal Maccabi in semifinale, e anche nella Liga ACB fu sconfitta in finale con un secco 3-0.[11]

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Il riscaldamento della sfida contro il Real Madrid di Liga ACB del 20 febbraio 2012.

Grazie a un eccellente lavoro di scouting e di gestione, il club costruì una squadra capace di disputare per quattro edizioni consecutive le Final Four dell'Euroleague consecutive, dal 2005 al 2008. Nonostante ciò la squadra non riuscì mai a conquistare la vittoria finale: perse sia la finale del 2005 che la semifinale del 2006 contro il Maccabi, mentre poi venne eliminata in semifinale dal Panathīnaïkos nell'edizione 2007 e dal CSKA Mosca, sempre in semifinale, dell'edizione 2008.[11]

Nella stagione 2007-08, con Neven Spahija in panchina, il Baskonia conquistò il suo secondo titolo della Liga ACB, dopo aver superato in finale il Barcellona con un netto 3-0. Nella stagione 2008-09 arrivò la vittoria della sesta Coppa del Re e la squadra giunse per il secondo anno consecutivo in finale della Liga ACB dove questa volta uscì sconfitto per 3-1 nel confronto col Barcellona. La stagione successiva nella Liga ACB 2009-2010 la squadra basca, dopo aver concluso la stagione regolare al secondo posto in classifica, raggiunge nuovamente le finali del campionato, dove per il terzo anno di fila si sfidò con il Barcellona, il Baskonia vinse la serie conquistando il terzo campionato spagnolo della sua storia, superando per 3-0 il Barcellona grazie ad uno storico canestro da tre punti realizzato da Fernando San Emeterio allo scadere di gara 3. Giocatori come Luis Scola, Andrés Nocioni, Pablo Prigioni, Igor Rakočević, Arvydas Macijauskas, José Calderón, Pete Mickeal e Tiago Splitter furono tra i protagonisti di questo ventennio.[11]

2010–oggi: la nuova arena e la nuova era Eurolega

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Tornike Shengelia con il Baskonia, nel 2017.

Nel 2012 la Fernando Buesa Arena fu ampliata a 15.504 posti e le numerose iniziative messe in atto dal club dimostrarono ancora una volta la costante crescita sia in campo che fuori del Baskonia. La squadra raggiunse nuovamente i playoff di Euroleague Basketball sia nel 2011 chee nel 2012 e centrò le Top 16 in 14 delle sue prime 15 stagioni nella massima competizione continentale.

Nel 2016 il Baskonia tornò a disputare le Final Four dell'Euroleague Basketball per la prima volta dopo otto anni, qualificandosi alla Final Four 2016; tuttavia in semifinale la squadra uscì sconfitta dal confronto con il Fenerbahçe dopo un tempo supplementare;[12] il Baskonia perse poi anche la finale per il terzo posto contro i russi del Lokomotiv Kuban.[13]

Nella stagione 2016-17 l’Euroleague adottò il nuovo formato “a girone unico” con sedici squadre. In quella prima stagione con la nuova formula, il Baskonia cambiò profondamente il proprio roster e lo staff tecnico, ma rimase stabilmente in zona playoff per gran parte della stagione regolare, chiudendo con un bilancio di 17 vittorie e 13 sconfitte e il settimo posto. Nonostante un periodo negativo di sei sconfitte in sette gare, due strisce vincenti a dicembre e marzo riportarono la squadra nelle prime otto della classifica; centrando la qualificazione per i playoff per la decima volta in dodici anni, ma il Baskonia fu eliminato con uno netto 0-3 dal CSKA Mosca ai playoff, seppur dopo tre partite molto combattute. Ádám Hanga fu uno dei leader della squadra e venne eletto Euroleague Best Defender dagli allenatori. Giocatori come Shane Larkin, Johannes Voigtmann e Rodrigue Beaubois furono i protagonisti di quella stagione.[13]

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Il Baskonia in azione nella stagione 2015-2016-

Nella Euroleague 2017-2018 il club centrò i playoff per il terzo anno consecutivo, ma per il secondo anno consecutivo uscì sconfitto, in questa occasione dal Fenerbahçe dopo quattro gare. Il cammino era iniziato male, con quattro sconfitte consecutive che portarono alle dimissioni della leggenda del club Pablo Prigioni[14], che nell'estate del 2017 era stato nominato allenatore della squadra dopo essersi ritirato dall'attività agonistica[15][16]. Il suo successore, Pedro Martínez[17], riuscì a risollevare la squadra con una serie di vittorie che la riportarono in corsa per la qualificazione. Una striscia finale di sei successi consecutivi permise alla squadra di chiudere al settimo posto in classifica classifica. In Liga ACB la squadra concluse al secondo posto la stagione regolare e nei playoff riuscì ad arrivare in finale, per la prima volta dopo otto stagioni, ma fu battuta dal Real Madrid per 3-1.[18]

La stagione 2018-19 dell'Euroleague fu particolarmente significativa per la squadra basca poiché la Final Four 2019 si giocava proprio alla Fernando Buesa Arena di Vitoria-Gasteiz. Dopo un avvio difficile, che portò all’esonero di Pedro Martínez, il club richiamò in panchina il tecnico croato, Velimir Perasović[19],. Nonostante le difficoltà in trasferta, il Baskonia vinse 10 delle ultime 11 partite di regular season, battendo anche squadre di vertice come CSKA Mosca, Panathinaikos e Real Madrid, e chiuse al sesto posto in classifica. Nei playoff affrontò nuovamente il CSKA Mosca: il Baskonia dopo aver perso gara 1 riuscì a vincere la seconda sfida in Russia, ma la squadra moscovita ribaltò la serie imponendosi a Vitoria e qualificandosi alle Final Four. Vincent Poirier, centro francesce protagonista nella stagione europea, fu inserito nel secondo quintetto stagionale dell'Eurolega[20]. In patria, la stagione fu deludente ed arrivarono eliminazioni premature sia in Coppa del Re, dove venne eliminata ai quarti dal Joventut, sia in Liga ACB dove, dopo aver concluso al terzo posto la stagione regolare, la squadra basca venne eliminate sempre ai quarti di finale dei playoff con un netto 2-0 per mano del Zaragoza.[21]

Il 30 giugno 2020, dieci anni dopo l’ultimo volta che si era aggiudicato la vittoria del titolo nazionale, il Baskonia guidato in panchina dal montenegrino Duško Ivanović, vinse la Liga ACB 2019-2020, in una stagione segnata dalla Pandemia di COVID-19 in Spagna che si concluse con un formato completamente stravolto per i playoff, con la squadra basca che vinse la finale secca contro il Barcellona per 69-67[22].

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Sponsorizzazioni e Denominazioni

Riepilogo
Prospettiva

Per anni il club fu conosciuto come TAU Cerámica, dal nome del marchio spagnolo del produttore di ceramica TAULELL, che sponsorizzò la squadra dal 1987 al 2009. In origine, TAULELL utilizzava un altro dei suoi marchi, Taugrés, come nome del team, prima di cambiarlo in TAU Cerámica nel 1997.[23] Anche le denominazioni TAU, Taugrés e TAU Vitoria furono frequentemente utilizzate per riferirsi alla squadra. Baskonia, Saski Baskonia e Saski Baskonia, S.A.D. si riferiscono invece al nome del club sportivo vero e proprio.

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Il logo del Saski Baskonia dal 2009 al 2016.

Nel 2009 la banca di credito spagnola Caja Laboral divenne il nuovo sponsor principale del club[24] aumentando il contributo economico al budget della società sportiva.

Nel 2016 Laboral Kutxa concluse l’accordo di sponsorizzazione con il Baskonia.[25]

Il Baskonia ha ricevuto nel corso degli anni diverse denominazioni legate agli sponsor:[26][27]

Cronologia delle denominazioni societarie
  • 1983-1987: Caja Álava
  • 1987-1997: Taugrés
  • 1997-2009: TAU Cerámica
  • 2009-2016: Caja Laboral / Laboral Kutxa
  • 2018-2020: Kirolbet Baskonia[28]
  • 2020-2021: TD Systems Baskonia[29]
  • 2021-2022: Bitci Baskonia[30]
  • 2022-2023: Cazoo Baskonia[31]
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Cronistoria

Ulteriori informazioni Cronistoria del Saski Baskonia ...
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Palmarès

Titoli nazionali

2001-02, 2007-08, 2009-10, 2019-20
1995, 1999, 2002, 2004, 2006, 2009
2005, 2006, 2007, 2008
1985

Titoli europei

1995-96

Strutture

Riepilogo
Prospettiva

Palazzetto

Una dei primi palazzetti usati dal Saski Baskonia per le sue partite casalinghe è statp il Polideportivo Mendizorrotza, una struttura coperta situata a Vitoria con una capacità di circa 3.500 spettatori[33].

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Panoramica dell'evoluzione della Fernando Buesa Arena dal 1991 al 2011.

Le partite casalinghe si sono disputate presso il Poliportivo Mendizorrotza fino al 1991, anno in cui venne inaugurata la Fernando Buesa Arena. La storia e l'evoluzione di questo impianto sportivo sono state strettamente legate a quelle del Saski Baskonia, che, in virtù della sua espansione e crescita, ha portato nel tempo a successive migliorie e ampliamenti della capienza. Il palazzetto fu costruito su una struttura che negli anni Sessanta era stata concepita per essere una fiera del bestiame per la città di Vitoria,[34] su progetto di Joan Margarit e Carles Buxadé.

All'inizio degli anni Novanta, grazie all'impegno del politico socialista Fernando Buesa, l'edificio iniziale fu ristrutturato e trasformato in un impianto sportivo con una capienza di 5.200 spettatori, per poter ospitare le partite Baskonia, che si trovava allora in una fase di espansione e crescita. Per competere nella Liga ACB era infatti necessario un impianto più grande rispetto a quello utilizzato fino ad allora, nel complesso sportivo di Mendizorroza. L’ex piazza del bestiame fu dunque ristrutturata e ribattezzata con il nome di Pabellón Álava (e successivamente, dopo un ampliamento, Araba Arena), nel quale la squadra ha conquistato il suo unico trofeo continentale fino ad oggi, la Coppa d'Europa 1995-1996.

Con il passare delle stagioni e la costante crescita del club, il palazzetto subì un primo grande ampliamento, raggiungendo i 9.500 posti. Nel marzo 2000, dopo l'assassinio di Fernando Buesa da parte dell'organizzazione terroristica ETA, l'impianto venne intitolato ufficialmente a lui, assumendo la denominazione di Fernando Buesa Arena.[35]

L'ampliamento a 9.500 spettatori accompagnò gli anni di maggior splendore del club, che sotto le sue mura conquistò 3 titoli nazionali (2002, 2008 e 2010) e diverse Coppe del Re. L'impianto ospitò inoltre 5 edizioni della Coppa del Re (2000, 2002, 2008, 2013 e 2017) e una Final Four di Eurocup, aprendo le porte della città a grandi eventi sportivi di successo.

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La Fernando Buesa Arena, dopo i lavori del 2011.

Con la continua crescita del Baskonia, il club e la deputazione di Álava considerarono ulteriori ampliamenti per incrementare la base sociale e ottenere l'opportunità di ospitare grandi manifestazioni, come una Final Four. Furono quindi realizzati piccoli interventi migliorativi, ma era chiaro che sarebbe stato necessario un lavoro di maggiore portata. Nel marzo 2011 furono avviati i lavori per una seconda grande espansione, con l'obiettivo di portare la capienza a 15.504 posti.[36] Durante i lavori, la squadra si trasferì alla Iradier Arena, il palazzetto polifunzionale comunale della città di Vitoria. Le opere terminarono nel gennaio 2012 e il 5 febbraio 2012 il Baskonia inaugurò il nuovo impianto ancora non completato, con una capienza temporanea di 9.423 spettatori, in un incontro di campionato contro il Gran Canaria 2014.

Il 9 aprile 2012 fu inaugurata la capienza definitiva in occasione della partita tra il Caja Laboral e il Real Madrid (67-66 per i baschi); in quella occasione l'Arena Fernando Buesa registrò il record di presenze, fino a quel momento, a una partita di Liga ACB con 15.504 spettatori,[37] superato il 3 gennaio 2016 in un altro incontro sempre contro il Real Madrid (86-80 per i padroni di casa) con 15.544 spettatori.[38]

Ciudad Deportiva BAKH

Dal 2008-09 il Saski Baskonia dispone delle proprie strutture sportive situate all’interno della Ciudad Deportiva Baskonia, a Vitoria, nelle immediate vicinanze del palazzetto della squadra di pallacanestro.[39] Dotata di diversi campi da basket oltre che da altri campi polivalenti, la struttura è utilizzata sia dalla prima squadra sia dai settori giovanili.[40]

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Roster 2025-2026

Aggiornato al 10 settembre 2025.

Ulteriori informazioni Naz., Ruolo ...

Staff tecnico

Allenatore:Italia (bandiera) Paolo Galbiati
Assistenti:Spagna (bandiera) Xabier Aspe, Gran Bretagna (bandiera) Jack Burgess, Spagna (bandiera) Pablo Pin
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Cestisti

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Cestisti del Saski Baskonia.

Numeri ritirati

Ulteriori informazioni N., Naz. ...

Cestisti celebri

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Allenatori

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Saski Baskonia.
Ulteriori informazioni Allenatore, Da ...
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Finali disputate

Ulteriori informazioni Finali disputate dal Saski Baskonia Vitoria ...

Riconoscimenti individuali

Riepilogo
Prospettiva
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Andrés Nocioni, con il Baskonia vinse il premio di MVP della Liga ACB nel 2004.

MVP Liga ACB

Rivelazione stagione Liga ACB

MVP delle finali della Liga ACB

MVP della Copa del Rey

MVP Supercoppa spagnola

Campione tiri 3 punti liga ACB

Prima squadra Liga ACB

Prima squadra Eurolega

Seconda squadra Eurolega

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Settore giovanile

Riepilogo
Prospettiva

Dalla cantera del club sono usciti alcuni giocatori storici e più ricordati della pallacanestro spagnola come Pablo Laso, Carlos Cazorla, Aitor Zárate, Alberto Ortega o Roberto Iñiguez de Heredia, alcuni dei quali hanno avuto in seguito anche una notevole carriera come allenatori. La struttura del settore giovanile è sempre stata indispensabile per il club e la sua filosofia. Il Baskonia dispone nelle sue categorie inferiori di una squadra filiale, due squadre juniores, due cadetti e una infantile.[46] Tra i suoi maggiori successi figurano due Campionati di Spagna Juniores.[47]

Nel dicembre del 2011 il Baskonia ha annunciato la firma di un accordo di collaborazione con la principale squadra di calcio della città di Vitoria, il Deportivo Alavés, dando vita alla Fundación 5+11; una nuova entità congiunta tra i due club che ingloba la gestione e organizzazione dei settori giovanili dei due club[48][49].

Saski Baskonia "B"

Il Saski Baskonia "B", la seconda squadra del club è stata creata nel 2000, nella stagione 2025-2026 disputerà la Tercera FEB, il quarto livello del campionato spagnolo.[50] Come il resto delle squadre del settore giovanile è spessp anche indicata come Fundación 5+11 per motivi di sponsorizzazione, ed è affiliata alla Federazione di Pallacanestro dei Paesi Baschi (Euskal Saskibaloi Federazioa).[51] Nel corso delle stagioni la squadra ha partecipato a vari livelli del campionato spagnolo, disputando due stagioni anche in LEB Plata, la terza divisione del campionato spagnolo, nel 2017-18 e 2018-19.

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Tifoseria

La tifoseria più calda è costituita dai Indar Baskonia che in basco significa "forza" intesa come "potenza". Sono nati nel 1986 e sono stati promotori di una campagna molto forte e riconosciuta poi dalla Società di mantenere sempre i colori sociali Rosso e Blu sulle maglie da gioco. Infatti troppe volte gli sponsor con il loro arrivo imponevano il cambio dei colori sulle maglie da gioco.

Nello Stato Spagnolo hanno una forte rivalità con la tifoseria del Real Madrid Baloncesto mentre hanno un gemellaggio con gli Impresentables, Gruppo che segue le sorti dell'Estudiantes Madrid. Sono gemellati anche in maniera forte con la Fossa dei Leoni della Fortitudo Bologna.

Note

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