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Trigolo
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Trigolo (Trìgol in dialetto Trigolese[4]) è un comune italiano di 1 648 abitanti[1] della provincia di Cremona in Lombardia.
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Geografia fisica
Territorio
Il comune di Trigolo è collocato a 30 chilometri a nord del Po, 60 ad est di Milano e 52 a sud di Bergamo, pressoché al centro della Pianura Padana, ad un'altezza di 70m s.l.m.
Origini del nome
L'etimologia del nome è difficilmente ricostruibile: alcune fonti lo fanno risalire a tribulus, cioè "erba selvatica" così chiamata in latino e tipica delle paludi, altre invece a triticum, una graminacea che ora è conosciuta con il nome di granfarro, ma che in dialetto veneto chiamano, appunto, trigoli. Secondo fonti di Trigolo il suo nome vuol dire "tre piazze e tre vie".
Comunque sia, la toponomastica riconduce l'insediamento abitato alla terra, ad una terra scura e fertilissima, perfettamente irrigua, sia per natura che per l'intervento dell'uomo e che vanta primati di produttività per ettaro.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Epoca romana
I primi insediamenti nel territorio di Trigolo risalgono all’età romana repubblicana, quando, dopo le guerre puniche, la Pianura Padana fu suddivisa in centurie per essere assegnata a veterani e coloni.
La prima centuriazione avvenne tra il 100 e il 70 a.C., mentre una nuova redistribuzione dei terreni si ebbe tra il 41 e il 40 a.C., durante il Secondo triumvirato, quando le terre a nord di Cremona furono confiscate e destinate ai veterani filo-cesariani. Ancora oggi la suddivisione romana è riconoscibile dall’alto[5].
Medioevo
Il periodo di decadenza del territorio trigolese si avvia, come nel resto dell’Italia settentrionale, nella seconda metà del IV secolo d.C., in concomitanza con le invasioni unne e le gravi carestie che ne seguirono (451-453). A questa fase risale la comparsa delle prime strutture difensive, verosimilmente realizzate in corrispondenza di preesistenti nuclei abitati, come suggeriscono i resti murari databili a tale epoca.
Una nuova fase di stabilità politica si instaurò con la conquista franca e la formazione del Sacro Romano Impero sotto Pipino il Breve e Carlo Magno. In questo contesto, la riorganizzazione feudale del territorio vide Trigolo — menzionato per la prima volta nel 919 — assegnato al valvassino carolingio Ambrogione de Trigulo.[5]
Tra l’Alto e il Basso Medioevo, il feudo di Trigolo compare più volte nelle fonti, fino al 1151, anno in cui l’imperatore Federico I Barbarossa devastò l’area nel corso dell’assedio di Crema del 1159/1160. In seguito all’alleanza di Cremona con l’Impero, Trigolo divenne un avamposto militare e fu elevato a borgo fortificato, dotato di una torre di difesa completata nel 1190 dal signore locale Otto di Roglerio per obbligo dello stesso Comune di Cremona[6].
La posizione di confine generò frequenti conflitti locali, come quello del 1219 contro Fiesco, e successivamente, durante le lotte tra Guelfi e Ghibellini, il borgo subì nuove devastazioni (dal 1225). In risposta, fu costruita una cinta muraria quadrangolare con fossato, che definì la struttura di Trigolo come borgo fortificato privo di un castello vero e proprio, ma dotato di un dongione centrale.
Con l’affermazione dei Visconti a Milano (1322), Trigolo recuperò un ruolo prevalentemente agricolo e di presidio di frontiera all’interno del Ducato milanese, mantenendo le fortificazioni e garantendo approvvigionamenti alle truppe ducali. Per la sua importanza strategica, fu elevato a Podesteria, con un podestà nominato dal duca ogni due anni.
Il borgo rimase sotto dominio milanese per tutto il periodo Visconteo-Sforzesco, salvo una parentesi di dominazione veneta (1432-1437), quando fu conquistato da Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova.[5]
Epoca moderna
Le vicende successive al tradimento di Ludovico il Moro determinarono il coinvolgimento della Terra Padana nelle guerre tra Francia e Spagna, con il predominio spagnolo e l’imposizione di pesanti tasse e gabelle. Numerose suppliche provenienti da Trigolo, conservate presso l’Archivio di Stato di Milano, documentano le richieste di sollievo fiscale e di interventi per far fronte a carestie, siccità e peste. Tali difficoltà economiche e sanitarie indussero il feudatario dell’epoca, Francesco Sfondrati, a restituire nel 1538 il territorio acquisito dalla Spagna, riconoscendone il limitato rendimento economico.
Successivamente, un nuovo conflitto franco-spagnolo favorì l’Austria, che nel 1706 consolidò la propria presenza nel nord Italia, interrotta soltanto dalle campagne napoleoniche tra XVIII e XIX secolo.[5]
Ottocento
Durante la Campagna d’Italia napoleonica, Trigolo ospitò numerosi soldati, i quali si rifornivano di viveri dalla popolazione locale pagando con il franco francese, tradizione che ha lasciato memoria linguistica nel borgo. Dopo il Congresso di Vienna (1815) e la restaurazione austriaca, il territorio entra nel periodo risorgimentale: le Cinque Giornate di Milano (1848) portarono Carlo Alberto prima a Milano e poi a Crema.
Nel 1849 nacque Arsenio Migliavacca, futuro padre cappuccino noto come Arsenio da Trigolo, beatificato nel 2017. La seconda guerra d’indipendenza (1859-1860), che condusse all’Unità d’Italia, confermò Trigolo come Comune, con propri volontari e il primo caduto locale documentato nel 1859.[5]
Novecento
La prima guerra mondiale portò oltre 50 Caduti e la seconda quasi altrettanti.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 21 dicembre 1988.[7]
- Stemma
«D'argento, ai due pali d'azzurro e alle tre stelle di sei raggi, dello stesso, ordinate in palo tra i due pali. Ornamenti esteriori da Comune.»
Le fasce azzurre verticali rappresentano i corsi d'acqua che attraversano il territorio comunale; le stelle rappresentano il capoluogo, le frazioni e le cascine.[8]
- Gonfalone
«Drappo d'azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni sono argentati. L'asta verticale è ricoperta di vellutto azzurro, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.»
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Monumenti e luoghi d'Interesse
Il complesso della Disciplina
Complesso monacale che al suo interno ospitava[9]:
- La cappella di San Pietro martire
- L'oratorio della Santissima Trinità
- L'Oratorio di San Bartolomeo
- Il nuovo Oratorio di San Bartolomeo
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2020 i cittadini stranieri sono 156. Le comunità nazionali numericamente significative sono[11]:
Geografia antropica
Urbanistica
Oggi Trigolo conserva la sua vocazione agricola, pur essendo affiancata da insediamenti artigianali e piccoli complessi industriali, che hanno modificato l’assetto urbanistico. Sono rimasti solo gli edifici di culto più antichi, come l’Oratorio dei Frati Disciplini (XV secolo), mentre l’originario impianto medievale è quasi scomparso, ad eccezione della torre campanaria, costruita sulle fondamenta del vecchio dongione e completata nel 1870.[5]
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Amministrazione
Elenco dei sindaci dal 1985 ad oggi[12].
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Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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