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Via dei Servi

strada di Firenze Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Via dei Servi è una delle principali vie di Firenze, che collega due importanti piazze: piazza del Duomo e piazza della Santissima Annunziata. Vi innestano la piazzetta San Michele Visdomini (che ne è una sorta di micro-propaggine), via Bufalini, via de' Pucci, via del Castellaccio e via degli Alfani. Suggestiva è la veduta da entrambi i lati, con la statua equestre di Ferdinando I de' Medici e la Cupola del Brunelleschi alle estremità.

Fatti in breve Nomi precedenti, Localizzazione ...
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Storia

Riepilogo
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La strada nella pianta del Buonsignori (1594)

Già fuori della cerchia romana di Florentia esisteva almeno dal 1120 un agglomerato di case fuori dalla postierla dove transitavano quotidianamente i sacchi della lana grezza (le "balle") che venivano importati e giungevano tramite la via Cassia, detto "Borgo di Balla", corrispondente al primo tratto di via dei Servi[1]. Con la prima cerchia comunale questo "borgo" di case fu inglobato, e venne costruita all'altezza di via Bufalini/via de' Pucci la porta di Balla. Il prosieguo della via attuale non esisteva, e il tracciato si snodava tortuosamente sulle attuali via del Castellaccio/via dei Fibbiai e poi continuava verso Fiesole, ricalcando quello che un tempo era stato il corso del Mugnone ad alimentare i fossati delle mura, prima che venisse deviato. Fuori dalle mura era aperta campagna, infatti la zona era detta del "Cafaggio", che equivale a zona di pascolo (più anticamente foresta, riserva di caccia).

Proprio nelle vicinanze della porta di Balla la tradizione vuole che un fanciullino, nel vedere due religiosi di ritorno dal Monte Senario, li apostrofasse "servi di Maria", nome che poi venne adottato dai sette giovani fiorentini poi diventati i sette santi fondatori, i quali fino ad allora si erano fatti chiamare i "compagni di Maria Addolorata". Il piccolo oratorio dell'Annunziata (fondato nel 1241), che era il loro ritrovo cittadino, andava costituendosi in progetto come una grande basilica, per cui nel 1255/1256 si decise di tracciare una via più ampia e rettilinea tra Duomo e questo nuovo polo religioso, che potesse essere comodamente percorsa da pellegrini, religiosi in processione e, più in generale, da tutto il traffico diretto alle colline fiesolane e oltre.

Nel 1284 tutta la zona fu inclusa nell'ultima cerchia muraria, ricevendo un notevole sviluppo edilizio, coronato nei grandi progetti di edilizia privata tra Quattro e Seicento. Più che mai l'arte laniera caratterizzò questa zona di Firenze, con la presenza dei tiratoi dell'Arte della Lana: il tiratoio della Pergola, quello del Gallo, quello dell'Aquila e quello della Colonna, tra i maggiori. Ben note erano inoltre lungo la strada le botteghe dei ceraioli, che producevano candele di cera e di sego (necessarie si paer l'illuminazione domestica che per le pratiche religiose), ma anche immagini ed ex-voto in cera per i quali era famosa Firenze, e che popolavano ad esempio il vicino chiostrino dei Voti.

Lungo la strada esistevano due architetture religiose: la prima, ancora esistente, è la "nuova" chiesa di San Michelino Visdomini, ricostruita dal 1364 dopo che il vecchio oratorio era stato demolito per far spazio all'abside della cattedrale, e tecnicamente affacciata sulla piccola "piazza di San Michele Visdomini" o "piazzetta dei Visdomini"; la seconda è l'oratorio della Concezione, cinquecentesco, soppresso nel 1780 e ridotto ad uso di abitazione. Il primo tratto della strada si chiamava anticamente via de' Tedaldi, dal nome degli antichi proprietari di case nella zona, che erano state in larga parte abbattute per far posto all'abside del duomo. Il successivo, fino a via Alfani, via dei Melognani, dal nome di un'altra famiglia, e solo l'ultimo tratto, che sbuca in piazza della Santissima Annunziata, era chiamato via de' Servi, nome che finì poi per essere intitolato all'intero rettifilo. Durante gli anni di Firenze Capitale, in questa via aveva sede l’Ambasciata Britannica in Italia, come riportato da una guida dell’epoca (1867).[2] Negli anni trenta a palazzo Niccolini ebbe sede la Federazione fascista: via dei Servi venne allora soprannominata la "via dei Padroni"[3].

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Descrizione

Riepilogo
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Edifici

Ulteriori informazioni Immagine, N° ...

In via dei Servi sono presenti il consolato del Belgio, il consolato della Danimarca e il consolato della Spagna.

Lapidi

Sulla chiesa di San Michele Visdomini si trova una memoria della sepoltura del pittore Filippino Lippi, che aveva abitato non distante, in via Alfani:

IN QUESTO LUOGO EBBE SEPOLTURA FILIPPINO LIPPI

MORTO È IL DISEGNO OR CHE FILIPPO PARTE
DA NOI. STRACCIATI IL CRIN, FLORA. PIANGI, ARNO.
NON LAVORAR, PITTURA: TU FAI INDARNO
CHE IL STIL HAI PERSO, E L'ENVENZIONE E L'ARTE
(Giorgio Vasari)

IL COMUNE DI FIRENZE NEL CINQUECENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE
20 APRILE 2004

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Su palazzo Pasqui, all'8, sopra al negozio col numero civico 32r, un ricordo del pittore Empoli:

QUI FU LO STUDIO
DEL DIPINTORE
IACOPO CHIMENTI
DETTO L'EMPOLI

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Poco più avanti, sullo stesso palazzo, sopra la vetrina al 44 rosso, un'altra lapide, legata allo scultore Benedetto da Maiano:

DAL 1480 ______________ AL 1498.
EBBE QUI BOTTEGA
BENEDETTO DA MAIANO
SCULTORE E ARCHITETTO
CHE IMPRONTÒ NELLE OPERE
CON VENUSTÀ DI STILE E DI FORME
LE GRANDI IDEE DEL GENIO CREATORE

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Al 17 il ricordo di un altro artista, Masaccio, su una lapide accompagnata da un rilievo in un medaglione, che riprende il presunto autoritratto del pittore nel San Pietro in cattedra della Cappella Brancacci con sul bordo inciso "Omaggio a Masaccio 1401 * 2001:"

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NELLE CASE DEI BANDINI CHE QUI SORGEVANO
FU TENUTO A PIGIONE NEL 1427
IL PITTORE TOMMASO GUIDI DETTO
MASACCIO
POETA DELLA PROSPETTIVA

I LIONS TOSCANI POSERO NEL VI CENTENARIO DELLA NASCITA

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Al 28 la lapide per Alessandro Manetti:

SAPPIANO I POSTERI
CHE
ALESSANDRO MANETTI
MORIVA IN QUESTA CASA
D'OLTRE LXXVIII
A. IL IX DICEMBRE MDCCCLXV
------ · ------
ONORANDO IN LUI
UN ILLUSTRE IDRAULICO E UN VALENTE ARCHITETTO
IL COLLEGIO FIORENTINO DEGLI ARCHITETTI E INGEGNERI
QUESTA MEMORIA
VOLLE SCOLPITA NEL MARMO
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Al numero 32 una targa ricorda Enrico Poggi, senatore del Regno d'Italia:

ENRICO POGGI
SENATORE DEL REGNO
DALLA DOTTRINA DELLE LEGGI
E DALLA SANTITÀ DELLE MAGISTRATURE
EDUCATO A SOSTENERE
MINISTRO NEL GOVERNO PROVVISORIO DELLA TOSCANA
IL DIRITTO DELL'UNITÀ D'ITALIA
E LE RAGIONI DELLA LIBERTÀ NELLO STATO E NELLA CHIESA
IN QUESTA SUA CASA
DOVE NATO IL XXIV · LUGLIO M·DCCC·XII·
MORIVA IL XIV · FEBBRAIO M·D·CCC·LXXXX
MEDITÒ E SCRISSE
DI ECONOMIA DI LEGISLAZIONE DI STORIA
CON MENTE ED ANIMO
SEMPRE INTENTI E DEVOTI
ALLA GIUSTIZIA E AL DOVERE
----- · -----
XXVII · APRILE M·DCCC·LXXXXVIII
PER DECRETO DEL COMUNE
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Al 42 è stata apposta nel 2016 una lapide allo scrittore Bruno Cicognani, già ricordato anche in via Laura 56:

BRUNO CICOGNANI
SCRITTORE
(1879 - 1971)
"io ribelle e rivoluzionario dalla nascita
ò abitato per quasi trent'anni fisso
in Firenze, via Dei Servi 42"

DA "I RICORDI" - SERVI 42

COMUNE DI FIRENZE E ACCADEMIA FLORENTIA MATER
POSERO IL 10 SETTEMBRE 2016

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Tabernacoli

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Il tondo con l'Annunciazione

All'angolo con piazza Duomo, sulla casa Ghiberti, si trova una nicchia che contiene un'immagine otto-novecentesca della Madonna del Buonconsiglio, opera in ceramica bianca smaltata a fondo blu della Manifattura Ginori, come se ne trovano su altri edifici cittadini.

Al 30 un'altra semplice cornice in pietra serena, che contiene un'annunciazione incisa sul marmo riferibile al 1876: in realtà, più che di un'immagine devozionale, si tratta di un'insegna per la farmacia della Santissima Annunziata.

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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