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Vito Bardi

generale e politico italiano (1951-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Vito Bardi
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Vito Bardi (Potenza, 18 settembre 1951) è un politico ed ex generale italiano. Già vice comandante generale della Guardia di Finanza, è presidente della Regione Basilicata dal 16 aprile 2019.

Fatti in breve Presidente della Regione Basilicata, In carica ...
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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Figlio di Angelo, magistrato, e Maria Fornario, ha due fratelli: Gherardo, avvocato,[1] e Mariano, carabiniere, morto per una malattia contratta dopo una missione in Bosnia.[2] Trascorsa l'infanzia a Filiano, provincia di Potenza,[3] si trasferisce a Napoli per frequentare la Scuola militare Nunziatella, presso la quale ha conseguito il diploma di maturità classica e ha quattro lauree.[4] Ha servito nel corpo della Guardia di Finanza come ufficiale. Promosso colonnello il 31 dicembre 1995, ha comandato la Legione di Firenze ed è stato posto a capo del I Reparto del Comando Generale, incarico nel quale il 1º gennaio 2001 è stato promosso come generale di brigata.

Nominato generale di divisione il 1º gennaio 2005, è stato destinato quale comandante regionale della Campania. Da generale di corpo d'armata, grado raggiunto il 6 febbraio 2009, ha ricoperto gli incarichi di Comandante interregionale dell'Italia meridionale e di Ispettore per gli istituti di istruzione. È stato quindi vice comandante generale del corpo dal 5 settembre 2013[5], fino al 4 settembre 2014, quando è andato in pensione. Sposato dal 1984 con Gisella Pischedda, ha due figli: Andrea e Luca.[6]

Attività politica

Nel febbraio del 2019 è stato indicato da Silvio Berlusconi come candidato unitario della coalizione di centro-destra (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Identità e Azione e una lista civica) alle elezioni regionali in Basilicata;[7][8] il 24 marzo seguente, viene quindi eletto presidente della Regione con il 42,20% dei voti.[9] È il primo presidente di centro-destra nella storia del consiglio regionale, governato sin dalla sua istituzione da giunte a guida democristiana e dopo 24 anni consecutivi di governi di centro-sinistra.[10]

Riconfermato in vista delle elezioni del 2024,[11][12] viene sostenuto dalla coalizione di centro-destra, questa volta composta da Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, UdC-Democrazia Cristiana-Popolari Uniti, Noi moderati e dai partiti centristi Italia Viva e Azione.[13][14] Pur non avendo potuto votare in entrambe le occasioni, poiché residente a Napoli,[15] il 23 aprile dello stesso anno viene confermato per un secondo mandato, avendo ottenuto il 56,63% delle preferenze.[16]

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Procedimenti giudiziari

In qualità di vice comandante della Guardia di Finanza, Bardi è finito due volte nel registro degli indagati del PM Henry John Woodcock con l'accusa di favoreggiamento e rivelazione di segreto nell'inchiesta sulla P4 (2011) e per corruzione (2014). La sua posizione è stata archiviata in entrambi i casi.[17]

Nell'ottobre del 2022, viene indagato, assieme a diversi esponenti della giunta regionale, funzionari e sindaci della Basilicata, come parte di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Potenza riguardante principalmente il settore della sanità, e in particolare la gestione della pandemia di COVID-19 a livello regionale, gli investimenti per il nuovo ospedale di Lagonegro, le nomine del personale sanitario all'Ospedale San Carlo e presunte relazioni con clan mafiosi.[18] L'8 novembre 2024, il GUP di Potenza ha disposto il rinvio a giudizio per Bardi, accusato di concorso in induzione a dare o promettere utilità, e per quattro degli ex assessori della sua prima giunta regionale, fra cui il senatore Gianni Rosa.[19][20]

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Pubblicazioni

Onorificenze

Onorificenze militari

Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
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Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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