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arcivescovo cattolico italiano (1925-2012) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alfredo Battisti (Masi, 17 gennaio 1925 – Udine, 1º gennaio 2012) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
Alfredo Battisti arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Alfredo Battisti al Quirinale, 1973 | |
Unus panis unum corpus | |
Incarichi ricoperti | Arcivescovo metropolita di Udine (1973-2000) |
Nato | 17 gennaio 1925 a Masi |
Ordinato diacono | 5 aprile 1947 dal vescovo Carlo Agostini (poi patriarca) |
Ordinato presbitero | 20 settembre 1947 dal vescovo Carlo Agostini (poi patriarca) |
Nominato arcivescovo | 13 dicembre 1972 da papa Paolo VI |
Consacrato arcivescovo | 25 febbraio 1973 dal vescovo Girolamo Bartolomeo Bortignon, O.F.M.Cap. |
Deceduto | 1º gennaio 2012 (86 anni) a Udine |
Nato a Masi, in provincia e diocesi di Padova, il 17 gennaio 1925, fu ordinato sacerdote il 20 settembre 1947.
Vicario generale della diocesi di Padova, il 13 dicembre 1972 fu eletto arcivescovo di Udine.
Ricevette l'ordinazione episcopale il 25 febbraio 1973 nella cattedrale di Udine dal vescovo Girolamo Bartolomeo Bortignon, coconsacranti i vescovi Emilio Pizzoni e Giovanni Mocellini.
Durante il periodo in cui fu arcivescovo di Udine, si adoperò molto affinché la lingua friulana diventasse lingua liturgica, con il riconoscimento dei suoi meriti per la battaglia culturale compiuta, avvenuto ad Aquileia nel 2001[1].
Fu definito "il vescovo del terremoto", in quanto arcivescovo dell'arcidiocesi di Udine durante il disastroso terremoto del Friuli (1976)[1]. In particolare, pronunciò la frase che divenne lo slogan della ricostruzione dopo il terremoto: "Prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese".
Il 9 gennaio 1983 conferì l'ordinazione episcopale a Raffaele Nogaro e, il 4 gennaio 1986, a Pietro Brollo.
Si dimise, per raggiunti limiti di età, il 28 ottobre 2000 e si ritirò presso il Santuario "Madonna Missionaria" di Tricesimo.
Morì verso le ore 15 del 1º gennaio 2012 all'ospedale di Udine, dove era stato ricoverato il giorno precedente[2]. Il rito funebre si tenne il 4 gennaio nella cattedrale di Udine e fu presieduto dall'arcivescovo di Gorizia Dino De Antoni, presidente della Conferenza episcopale triveneta, concelebranti gli arcivescovi Andrea Bruno Mazzocato, Pietro Brollo, Luigi Bressan, Anton Stres (arcivescovo di Lubiana), Antonio Mattiazzo e Giampaolo Crepaldi ed i vescovi Lucio Soravito de Franceschi, Giuseppe Andrich, Corrado Pizziolo, Alois Schwarz (vescovo di Gurk), Metod Pirih (vescovo di Capodistria), Jurij Bizjak (vescovo ausiliare di Capodistria), Ovidio Poletto, Paolo Magnani, Eugenio Ravignani ed Alfredo Magarotto[3].
Riposa nella cripta della cattedrale di Udine.
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
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