Grotta delle Felci
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La grotta delle Felci, anche nota con il nome di grotta di Capelvenere,[1] è un grande anfratto di 370 m² che si apre sul versante meridionale dell'isola di Capri, in Italia, a 200 metri sul livello del mare.[3]
Grotta delle Felci | |
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La parete meridionale del monte Solaro con l'antro della grotta delle Felci. | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Province | Napoli |
Comuni | Capri |
Altitudine | 200 m s.l.m. |
Altri nomi | Grotta di Capelvenere[1] Grotta delle Capre[2] |
Coordinate | 40°32′50.32″N 14°13′58.4″E |
La grotta delle Felci costituisce una testimonianza fondamentale sulle abitudini dell'uomo nell'isola di Capri durante la tarda preistoria. Infatti, nel corso di diversi scavi, sono stati rinvenuti numerosi reperti che suggeriscono che l'antro sia stato frequentato ininterrottamente dall'uomo a partire dall'epoca neolitica fino all'età del Ferro.[4][5]
I primi interventi di scavo furono condotti da Ignazio Cerio, storico e cultore caprese dell'Ottocento, e portarono alla luce una collezione di vasi dipinti, incisi, manufatti e lame in ossidiana. Ulteriori scavi furono tentati da Ugo Rellini, nel 1922-23, e da Alberto Carlo Blanc durante la seconda guerra mondiale.[6] le cui relative indagini suscitarono molto clamore fra gli scienziati dell'epoca.[7]
Oggi il materiale rinvenuto nella grotta è riunito, oltre nel sito museale locale (il Centro Cerio), anche nel Museo archeologico nazionale di Napoli e nel Museo di Antropologia dell'Università di Napoli.