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università italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Università degli Studi di Torino (in acronimo UNITO) è un'università statale italiana, fondata a Torino agli albori del XV secolo.[7]
Università degli Studi di Torino | |
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Il Rettorato dell'Ateneo torinese | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Torino |
Altre sedi | Aosta, Alba, Asti, Biella, Collegno, Cuneo, Grugliasco, Ivrea, Moretta, Orbassano, Savigliano[1][2][3], Venaria Reale[4] |
Dati generali | |
Nome latino | Alma Universitas Taurinensis (Alma Felix Universitas Studii Taurinensis)[5] |
Soprannome | UniTo |
Fondazione | 1404 |
Tipo | Statale |
Rettore | Stefano Geuna |
Studenti | 81 000 (2023)[6] |
Dipendenti | 1 700 amministrativi ca. |
Colori | Rosso Grigio e Bianco |
Sport | CUS Torino |
Mappa di localizzazione | |
Sito web | |
Nel maggio dell'anno 825 il capitolare di Corteolona dell'imperatore Lotario I[8][9] istituì le scuole imperiali. Oltre a Pavia (capitale del Regno d'Italia dipendente dall'Impero carolingio), anche Torino ebbe la scuola di diritto, di retorica e arti liberali; alla sede torinese facevano inoltre riferimento gli studenti di Ventimiglia, Albenga, Vado e Alba.[10][11]
L'università propriamente detta fu istituita nel 1404 quando, per iniziativa del principe Ludovico di Acaia, l'antipapa Benedetto XIII emise la bolla di fondazione dello studium di Torino. Primo cancelliere fu Giovanni da Rivalta.[12]
Iniziò a prendere una forma moderna, sul modello dell'Università di Bologna, con la riforma di Emanuele Filiberto, ma non si sviluppò molto fino alla riforma di Vittorio Amedeo II che, divenuto re di Sicilia, affidò al siciliano Francesco d'Aguirre il compito di modernizzare e laicizzare l'Università e ne fece un modello di riferimento per molte altre università, tra le quali la Sorbona di Parigi che, secondo Filippo Cordova, fu riformata da Napoleone seguendo il modello voluto da Vittorio Amedeo e Francesco d'Aguirre per l'università di Torino.
Nell'Ottocento l'università crebbe molto, fino a diventare una delle più prestigiose in Italia e uno dei punti di riferimento del positivismo italiano, con docenti come Cesare Lombroso, Carlo Forlanini e Arturo Graf. Dal secondo dopoguerra e fino alla fine del secolo, l'incremento del numero di studenti e lo sviluppo edilizio sono stati rilevanti, ma l'università perse gran parte della sua centralità; il ruolo scientifico dell'ateneo ritrovò in seguito un nuovo impulso grazie alla collaborazione con altri centri di ricerca nazionali e internazionali, con gli enti locali e con il ministero dell'istruzione. Alla fine degli anni novanta le sedi di Alessandria, Novara e Vercelli si sono rese autonome, costituendo la nuova università del Piemonte Orientale. La statua di Minerva, realizzata da Vincenzo Vela nel 1858 su commissione di Pedro V di Portogallo[13] e originariamente destinata all'accademia di belle arti di Lisbona, fu acquisita per la città nel 1895. Dopo il restauro del 2003 fu trasferita dalla Galleria civica d'arte moderna al cortile interno del palazzo dell'università.[14]
L'università è organizzata nei seguenti dipartimenti:[15]
L'ateneo ha altresì predisposto le seguenti scuole:[16]
Dall'ottobre 2009 presso l'ateneo è istituita una scuola di studi superiori (SSST), intitolata a Ferdinando Rossi, che affianca ai normali corsi universitari. Dopo aver superato un esame di selezione, gli studenti ammessi e che rispettano requisiti di merito hanno diritto a una borsa di studio per le tasse universitarie e alla permanenza in una residenza universitaria.
Presso l'università di Torino sono attivi diversi centri di ricerca,[17] tra cui:
La storia delle collezioni scientifiche dell'ateneo torinese inizia con la creazione del museo dell'università, voluto nel 1739 da Carlo Emanuele III. Nel corso del tempo esse si sono arricchite e organizzate in musei indipendenti, costituendo uno straordinario patrimonio di beni culturali scientifici.
Oggi questi musei sono al centro di progetti di valorizzazione sviluppati con la collaborazione tra ateneo, regione Piemonte, città di Torino e ministero dell'Istruzione.
I musei di mineralogia, di geologia e paleontologia, di zoologia e anatomia comparata sono stati affidati in convenzione al museo regionale di scienze naturali nel 1980.
I musei di anatomia umana, antropologia criminale e antropologia e etnografia rientrano nel progetto "museo dell'uomo". Quest'ultimo, che si sta realizzando in collaborazione tra l'università e la regione, troverà sede nel palazzo dove è già visitabile il museo di anatomia.
Le biblioteche dell'università di Torino sono suddivise in biblioteche di facoltà, interdipartimentali e di dipartimento.
È presente un orto botanico, legato al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, situato nelle vicinanze del Parco del Valentino. Al suo interno è presente un percorso per ipovedenti e non vedenti, dotato di schede in Braille, poste accanto alle specie botaniche che possono quindi essere toccate direttamente dopo aver avuto le relative e sintetiche informazioni scientifiche.
Il logo (o stemma, o marchio) è il simbolo identitario dell'ateneo. Fino al 2022 era formato dal sigillo vero e proprio e dal testo disposto a circondare la parte grafica. Nella parte grafica si riconoscono tre elementi fondamentali:
Nel testo è leggibile Sigil∗Vnivers∗Avgustae∗Tavrinorvm, cioè Sigillum Universitas Augustae Taurinorum.[22]
Il 28 giugno 2022 è stato pubblicamente presentato il nuovo logo universitario, di colore rosso, che ridisegna parzialmente gli elementi fondamentali e sostituisce la precedente scritta con la nuova Universitas Studii Taurinensis 1404.[23]
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