Asti
comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia in Piemonte Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Asti (piemontese e in dialetto astigiano) è un comune italiano di 73 783 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia piemontese oggi comunemente definita Astigiano e centro principale della regione storica dell'Astesana[4]. Municipium romano, noto con il nome di Hasta, fu sede del ducato di Asti, ducato longobardo della Neustria. Libero comune nel Medioevo, con diritto di "battere moneta", fu uno dei più importanti centri commerciali tra XII e XIII secolo, quando i suoi mercanti svilupparono il commercio e il credito in tutta Europa.
, Ast inÈ conosciuta per i suoi vini, in particolare l'Asti spumante e la celebre Barbera d'Asti: ogni anno, in settembre, vi si tiene uno dei concorsi enologici più importanti d'Italia, denominato la Douja d'Or (in piemontese il “boccale d’oro”). Celebre è anche il suo Palio storico, manifestazione tra le più antiche d'Italia, che si svolge in settembre e culmina con una corsa di cavalli montati "a pelo" (senza sella).
Asti si trova a circa 55 chilometri a sud-est di Torino, nella valle del fiume Tanaro il quale, dopo aver ricevuto gli affluenti Borbore, Valbrenta e Versa, la delimita a sud. La città sorge in mezzo a celebri colline, tra le Langhe e il Monferrato, famose in tutto il mondo per i loro vini[5][6] ed è in una posizione favorevole quasi nel cuore del Piemonte.
In base ai risultati scaturiti dalla XVI edizione di "Ecosistema urbano" di Legambiente, Asti si colloca al 26º posto della graduatoria virtuosa in campo ambientale e dell'ecosistema, grazie al rapporto risultante dai valori delle PM10, della raccolta differenziata, e del rapporto di emissioni di CO2 per passeggero del trasporto pubblico[7].
Tutto il territorio astigiano si trova ad avere un clima particolare, protetto com'è dai rilievi da influenze sia mediterranee sia atlantiche.
Dai dati disponibili riguardanti la provincia, si rileva un aumento delle precipitazioni procedendo dal nord al sud e con l'aumentare dell'altitudine. La media calcolata negli ultimi trent'anni rivela che ad Asti cadono 667 mm di pioggia annui, contro una media nazionale di 970 mm e di 760 mm per la Pianura Padana.
Il clima è caratterizzato da due periodi piovosi e due con minori precipitazioni. I massimi si verificano nel mese di aprile e novembre, con valori generalmente superiori in quest'ultimo mese; il minimo assoluto è registrabile in gennaio, seguito da agosto e in alcuni anni da luglio. I temporali estivi tendono a essere pochi ma forti.
L'inverno è caratterizzato da scarse precipitazioni e da temperature inferiori alla media regionale, soprattutto nei valori minimi. La temperatura media generale annuale dell'ultimo ventennio è 12,7 °C: il mese più caldo è luglio (+23,65 °C), mentre quello più freddo è gennaio (+0,7 °C).
L'umidità media generale decennale in Asti è di 52,5 con minima del 42 in luglio e massima in gennaio con il 61.
«… Ed Asti repubblicana. Fiera di strage gotica e de l'ira
di Federico, dal sonante fiume ella, o Piemonte, ti donava
il carme novo d'Alfieri.»
Asti fu edificata dai Romani (con il nome di Hasta), sebbene la prima vera fondazione sia da ricondursi a popolazioni liguri che, in precedenza, avevano impiantato un villaggio proprio nella zona corrispondente all'attuale città. Alcune sezioni delle antiche mura sono ancora presenti nella parte settentrionale della città, e nel XX secolo dei lavori di scavo hanno rivelato un'altra sezione delle mura romane nel centro della città.
All'epoca di dominazione longobarda, prima dell'VIII secolo, Asti è stata la sede di un ducato concesso alla dinastia franco-bavarese degli Agilofingi. Dopo la conquista Carolingia nell'VIII secolo, divenne la sede d'una contea concessa alla dinastia franco-salica degli Aleramici.
In seguito durante il Medioevo, Asti è stata un importante centro di scambi commerciali e bancari. È questo il periodo più felice per la città, che si abbellisce di numerose torri e caseforti e vede estendere il proprio potere su numerose città e paesi, come Alba, Bra, Villanova, Fossano, Nizza Monferrato, Ceva e Garessio. La cessione di Castello di Annone da parte del vescovo il 28 marzo 1095 ai consoli dimostra l'esistenza del Comune indipendente già nell'XI secolo.
L'esercito comunale astese partecipò a tutte le Crociate.
Nel periodo comunale, data la grande ricchezza della città, si era sviluppata la classe mercantile. Nacquero infatti proprio in quel periodo le "casane", istituti di credito su pegno. Praticamente i Casanieri prestavano somme di denaro, facendosi consegnare in garanzia terre e castelli. I mercanti astesi operavano in tutta Europa.
Nel Medioevo le famiglie nobili si scontrarono spesso tra loro a causa della lotta tra guelfi e ghibellini.
I Roero e i Pelletta erano addirittura divisi internamente.
L'area nord-occidentale della città, tra il centro e la cattedrale, è molto ricca di case di mercanti medievali e di palazzi, molti dei quali dotati di torri monumentali. Asti era nota come la città delle cento torri (sebbene il numero totale fosse di 120), molte delle quali sono ancora presenti tutt'oggi all'interno della cinta muraria.
Dal 1065 al 1353 venne redatto il Codex Astensis. Nel 1155, ancora sotto dominio Aleramico, Asti subisce un assedio e successivo incendio da parte delle truppe dell'imperatore Federico I il Barbarossa. Il dilagare delle truppe imperiali nel circondariato astese portò alla distruzione di vari castelli e roccaforti come ad esempio il castello di Celle Enomondo. Tra le molteplici cause che portano allo scontro due furono determinanti ovvero che in quel periodo ad Asti la fazione guelfa prevaleva su quella ghibellina e così di conseguenza i suoi vassalli e che Asti, fosse sulla strada per un'altra importante città guelfa che non riconosceva l'autorità imperiale come Alessandria.
Nel 1199 gli astigiani stipulano una convenzione con il marchese Bonifacio I del Monferrato, ottenendo i privilegi con i quali venne fondato il libero comune di Asti (come raccontato nel Codex Astensis)[9]. Nel 1312 il Comune di Asti si sottomise spontaneamente alla protezione del re di Napoli Roberto d'Angiò, nel 1339 acclamò quale signore Giovanni II del Monferrato marchese del Monferrato, nel 1342 si forma la Contea di Asti per la libera adesione dei cittadini astigiani al dominio dei Visconti di Milano, primo Conte di Asti è Luchino Visconti (1342-1349), a lui succederanno Giovanni Visconti (1349-1354) e Galeazzo II Visconti (1354-1356). Nel 1356 una lega nata contro i Visconti capeggiata nuovamente dal Marchese del Monferrato iniziò a liberare molti territori piemontesi dall'influenza milanese e quindi occupò Asti, Giovanni II del Monferrato ridivenne signore e conte d'Asti (1356-1372) alla sua morte la contea passò al giovane Ottone III del Monferrato (1372-1378), che nel 1377 a 17 anni sposò, Violante Visconti figlia di Galeazzo II Visconti e sorella di Gian Galeazzo, una scelta infelice, infatti ne approfittò proprio Gian Galeazzo Visconti (1379-1389) che occupò Asti e ne divenne il nuovo signore e conte. Nel 1389 però la cedette ai duchi d'Orléans, quale dote per sua figlia Valentina Visconti, assieme al centinaio di terre, castelli e villaggi costituenti la sua antica Repubblica, che da quel momento fu definita orgogliosamente "Patria Astese".
Nel 1531 la Contea di Asti venne ceduta ai Savoia dall'imperatore Carlo V, quale dote di nozze per sua cognata, Beatrice del Portogallo che sposò il duca Carlo III di Savoia. Da quel momento la città seguì le sorti dei Savoia.
Il Ducato di Savoia divenne "Regno di Sardegna" nel 1720, anche se nei fatti ben poco cambiò, a cominciare dalla capitale che rimase a Torino.
Nel 1797 Asti fu teatro di una grande rivolta, passata alla storia con il nome di "Rivoluzione Astese". Il 22 luglio ci fu una sommossa per la scarsità di grano e il 28 venne proclamata la repubblica da Secondo Arò, Felice Berruti, Gian Secondo Berruti e Gioachino Testa. Il 30 le truppe realiste, appoggiate da contadini sandamianesi, rioccuparono la città e il 2 agosto fucilarono gli insorti.
Dal 1800 al 1805 Asti divenne capoluogo del dipartimento francese del Tanaro.
Nel 1935 Asti divenne capoluogo di provincia, staccando il suo territorio dalla provincia di Alessandria[10].
Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con gli Alleati, con la Repubblica di Salò e l'occupazione tedesca, Asti e il Monferrato vissero in pieno la guerra di resistenza (in particolare con una delle Repubbliche partigiane, la Repubblica dell'Alto Monferrato dal settembre al dicembre 1944), i bombardamenti anglo-americani, la persecuzione degli ebrei, i rastrellamenti, le deportazioni.
Il 4 settembre 1948 la città subì gravissimi danni e vittime a causa di un'alluvione scatenata da pesanti nubifragi, che provocò l'esondazione di alcuni torrenti come il Borbore e il Tinella e del fiume Tanaro.
Il 6 novembre 1994 fu colpita da una nuova alluvione, dovuta allo straripamento dagli argini del fiume Tanaro.
Il 21 giugno 2012 subì un breve ma fortissimo temporale (una supercella secondo i meteorologi) che non causò fortunatamente gravi danni come nel 1994, ma provocò una piccola alluvione in zone come: piazza Marconi, via Cavour, corso Alfieri e piazza del Palio. Furono calcolati danni all'agricoltura per milioni di euro e danni comunali per altrettanti euro dovuti ad alberi sradicati e strade bloccate dagli innumerevoli detriti portati dal forte vento.
Con atto ufficiale del 5 luglio 1896, il Regno d'Italia riconobbe al Comune di Asti il suo stemma civico. Lo scudo è composto da una croce bianca in campo rosso. Allo stemma è sovrapposta la "corona comitale", cimata da 16 perle di cui 9 visibili. Allo scudo sono accostati "due rami di palma, decussati sotto la punta e legati di rosso". Il cartiglio sottostante riporta il motto latino: ASTE NITET MUNDO SANCTO CUSTODE SECUNDO, ovvero: "Asti rifulge nel mondo per merito del suo custode San Secondo".
La città presenta il più vasto patrimonio architettonico basso-medievale della regione[senza fonte], a memoria di quello che fu il più potente comune piemontese. Numerose sono torri, case-forti, chiese, domus e palazzi.
Nella zona orientale della città è possibile ammirare il complesso di San Pietro in Consavia, sede nel Medioevo del priorato gerosolimitano di Lombardia.
Del periodo basso-medievale fanno parte la maestosa cattedrale di Santa Maria Assunta, oltre a essere la più grande chiesa della regione, grazie al suo raffinato apparato decorativo stilisticamente viene considerata la più importante cattedrale gotica del Piemonte,[senza fonte] la collegiata di San Secondo, dove sono custodite le reliquie del patrono della città, la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Viatosto, la chiesa di Santa Maria Nuova e la chiesa della Madonna del Portone, che conserva al suo interno la porta medievale di San Marco.
Si evidenziano la chiesa di Santa Caterina, la chiesa di San Paolo, la chiesa di San Martino, la chiesa di San Silvestro, la chiesa di San Rocco, la chiesa confraternita della SS. Trinità e Sant'Evasio, la chiesa della Consolata e l'annesso monastero cistercense.
Inoltre, di stile barocco, sono presenti la chiesa ex Confraternita di San Michele e l'ex chiesa di San Giuseppe.
Tra i principali edifici medievali, torri e case-forti medievali sono da citare palazzo Catena, palazzo Zoya, il palazzo del Podestà o del Comune, la torre Asinari, la torre Comentina, la torre e il palazzo Gazzelli, la torre De Regibus, la torre Guttuari, la torre e i palazzi Natta, la torre Quartero, la torre Solaro, la Torre Civica (torre Troyana), la Torre Rossa. Inoltre nella zona nord occidentale della città è possibile ammirare un tratto delle antiche mura utilizzate per la difesa in epoca medioevale.
Del periodo rinascimentale rimangono poche testimonianze architettoniche. La più importante è sicuramente palazzo Malabaila, che nel Cinquecento ospitò Luigi XII durante un suo soggiorno in città.
Del periodo barocco sono molti i palazzi e le chiese presenti ad Asti grazie anche al notevole impulso dato dalla presenza dell'architetto Benedetto Alfieri.
Tra gli edifici barocchi più importanti palazzo Ottolenghi, il Palazzo Civico, palazzo Mazzetti, palazzo Verasis-Asinari.
Il Palazzo del Michelerio, di origine cinquecentesca, è stato rimaneggiato nei secoli successivi, e al suo interno si trova la ex chiesa del Gesù, che ospita importanti affreschi barocchi, provenienti anche dalla demolita chiesa di Sant'Anastasio.
In via Govone si trova il Palazzo di Giustizia, già sede della Caserma C.A.R.
Del periodo romano, sono ancora presenti, la Torre Rossa, probabile vestigia della porta occidentale della cinta romana, la domus di Via Varrone, i resti dell'anfiteatro, delle terme e del foro.
Del periodo romanico di notevole interesse sono le cripte di Sant'Anastasio, San Secondo (VII secolo) in cui è conservato il corpo del patrono e san Giovanni.
In città vi sono alcune riserve naturali:
Abitanti censiti[11]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 9 699 persone, ovvero il 12,76% della popolazione.[12] Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:
Oltre alla lingua italiana, ad Asti e in provincia si parla un dialetto della lingua piemontese. Una particolarità di questo dialetto è l'uso dell'articolo o (pronuncia "u") al posto del piemontese comune "ël" davanti ad alcuni sostantivi: o ciap (il coccio), o dimòni (il demonio).
A febbraio è presente il Carnevale della "Famija delle maschere astigiane"[13], che ha radici nel XV secolo con le descrizioni del poeta Gian Giorgio Alione.
Negli anni sessanta l'amministrazione comunale decise di riprendere l'aspetto più popolare e burlonesco del carnevale astigiano, al fine di rievocare la satira e le usanze popolari.
Fu così che nacque la Famija d'le Maschere Astesane costituita dalle maschere caratteristiche della città, che rappresentavano i personaggio tipici dei borghi cittadini. La Famija oltre a partecipare e animare le attività ludiche del periodo carnevalesco è impegnata anche nel sociale organizzando spettacoli e rievocazioni presso le strutture sanitarie e sociali di Asti e provincia.
Nella prima settimana di maggio si tengono i festeggiamenti per il santo patrono San Secondo, dopo i fuochi artificiali del primo lunedì di maggio, il giorno seguente avviene la celebrazione liturgica con l'offerta del Palio. Infine il mercoledì seguente, si tiene per tutto il centro storico della città la millenaria "fiera carolingia", che la tradizione fa risalire a una concessione di Carlo Magno.
In autunno il "settembre astigiano" è caratterizzato da ben quattro manifestazioni che richiamano in città decine di migliaia di turisti. Si incomincia nella seconda settimana di settembre con la Douja d'Or e il Festival delle sagre astigiane, per proseguire nella terza settimana di settembre con le manifestazioni del Palio di Asti, culminanti la domenica con l'antica corsa dei cavalli, per concludersi il quarto fine settimana di settembre con "Arti e Mercanti", un viaggio a ritroso nel tempo tra antichi mestieri, artisti e taverne.
Le principali testate giornalistiche locali sono:
Nel centro della città è inoltre presente una redazione del quotidiano La Stampa.
La principale[senza fonte] radio locale è:
Le principali emittenti televisive locali sono:
Originari di Asti sono il gruppo rock progressivo Locanda delle Fate, il gruppo rock demenziale Farinei dla Brigna e il gruppo grindcore Cripple Bastards.
Asti e le sue colline sono famosi in tutto il mondo per i vini dolci: il maggior vitigno è il Moscato Bianco o Moscato di Canelli, da cui si ottengono uno spumante, un passito e una qualità "tranquilla" (o ferma). Da questo deriva l'Asti spumante, importante vino DOCG da fine pasto.
Da non dimenticare la produzione di Malvasia nera, in particolare la Malvasia di Casorzo e di Castelnuovo Don Bosco e di Schierano, le cui uve danno vini rosati e dolci. Inoltre, degno di menzione è il vitigno di Brachetto dell'alto Monferrato e della zona di Acqui Terme.
Per quel che riguarda i vini rossi, sicuramente la Barbera è la produzione più diffusa sul territorio. Altri rossi importanti sono il Dolcetto, il Grignolino, il Freisa e il Ruché.
Fra i bianchi da pasto, la produzione di Cortese, specialmente nell'alto Monferrato, è prevalente.
Nell'Astigiano è nata nel 1999 la prima strada del vino piemontese, la Strada Astesana. Si sviluppa con otto percorsi, attraversando 52 comuni della provincia di Asti e di parte delle Langhe. Asti fa parte delle città del vino.
La grande produzione e varietà di ortaggi ha la sua più alta espressione nella
L'autunno e l'inverno sono le stagioni "principe" della cucina astigiana e piemontese.
Beccati, Bramairate, Bricco Fassio, Bricco Roasio, Ca' dei Coppi, Caniglie, Canova, Casabianca, Castiglione, Migliandolo, Mombarone, Mongardino Stazione, Montegrosso Cinaglio, Montemarzo, Palucco, Poggio d'Asti, Portacomaro Stazione, Quarto Inferiore, Quarto Superiore, Revignano, Rioscone, San Grato di Sessant, San Marzanotto, San Marzanotto Piana, Santo Spirito, San Vito - Poggio, Serravalle, Sessant, Torrazzo, Trincere, Vaglierano, Vaglierano Basso, Valenzani, Valfea, Valgera, Valleandona, Valle Tanaro, Valmaggiore, Valmairone, Valleversa, Valmanera, Valterza, Variglie, Valbella, Viatosto
La città di Asti è suddivisa in 14 "territori" che si rifanno alle competenze parrocchiali del 31 dicembre 1978.
Vengono definiti "Rioni", i quartieri all'interno della prima cerchia delle antiche mura Duecentesche detta "dei nobili" e "Borghi", le circoscrizioni comprese in origine all'interno della seconda cerchia di mura Trecentesche detta "dei borghigiani".
Queste 14 entità, ognuna con un proprio statuto e ordinamento, partecipano alla vita sociale e religiosa della città che culmina nei festeggiamenti patronali di san Secondo e con la corsa dell'antico Palio.
Con lo sviluppo urbanistico della città, alcune parrocchie periferiche, nell'ultimo ventennio si sono allargate e frazionate. Ecco di seguito i Rioni e i Borghi della città con le suddivisioni parrocchiali.
Stemma | Chiese e parrocchie |
---|---|
Parrocchia della Cattedrale e cattedrale di Santa Maria Assunta | |
Parrocchia di San Martino, con la chiesa di San Martino e la chiesa di San Rocco | |
Parrocchia e chiesa di San Paolo e chiesa della Confraternita della Santissima Trinità e Sant'Evasio | |
Parrocchia e collegiata di San Secondo | |
Parrocchia e chiesa di San Silvestro | |
Parrocchia e chiesa di Santa Caterina, Parrocchia di Revignano e chiesa di San Giacomo, Parrocchia e chiesa di Vaglierano, Parrocchia di Variglie e chiesa di San Michele Arcangelo, Parrocchia e chiesa del Sacro Cuore e recinto San Quirico | |
Parrocchia e chiesa di san Giovanni Bosco | |
Parrocchia e chiesa di san Domenico Savio | |
Parrocchia e chiesa di San Marzanotto | |
Parrocchia e chiesa di Santa Maria Nuova | |
Parrocchia e chiesa di San Pietro, Parrocchia e chiesa di San Fedele | |
Parrocchia e chiesa della Santissima Annunziata di Ponte Tanaro | |
Parrocchia e chiesa di Nostra Signora di Lourdes, Parrocchia di Casabianca e chiesa di San Giovanni Battista, Parrocchia di Montegrosso Cinaglio e chiesa di San Carlo | |
Parrocchia e chiesa di Nostra Signora Ausiliatrice di Viatosto |
In Asti si trovano tre importanti industrie: la Saclà (alimenti), la Johnson Electric[21] e la Tubosider (materiali metallici per infrastrutture).
La Cassa di Risparmio di Asti è nata nel 1842 in piazza S. Secondo; nel 1894 si spostò in piazza Roma. È la più antica fra le banche esistenti oggi in città.
Asti si trova al crocevia dei principali collegamenti tra la Liguria e il Nord Italia, che comprendono:
Altra arteria importante è la Strada Statale 706, che costituisce la Tangenziale Nord della città collegando lo svincolo Asti Est della A21 alla frazione di Portacomaro Stazione.
Asti rappresenta uno storico nodo ferroviario posto lungo la ferrovia Torino-Genova, dalla quale in corrispondenza della stazione di Asti si dirama la linea per Acqui Terme e Genova.
Fino al 2012 erano altresì attive le ferrovie Asti-Chivasso e Castagnole-Casale-Mortara, da allora chiuse al traffico. La città era dunque servita in passato da ulteriori impianti costituiti dalle stazioni di Sessant e Serravalle d'Asti sulla linea per Chivasso, dalla fermata di Casa dei Coppi e dalla stazione di Portacomaro sulla linea per Casale Monferrato, dalla fermata di Asti Boana e dalla stazione di San Marzanotto sulla linea per Castagnole delle Lanze e dalla fermata di San Marzanotto Rivi, sulla linea per Acqui Terme.
Fra il 1882 e il 1935 da Asti si diramavano tre linee tranviarie interurbane a vapore:
La città è servita da una rete di autolinee urbane e suburbane gestita da Asti Servizi Pubblici (ASP).
In California, nella Contea di Sonoma, esiste un villaggio chiamato Asti: fu fondato da immigrati italiani e svizzeri verso la fine del XIX secolo. Sempre in California, vicino a Los Angeles, sorge il villaggio di Guasti, la cui chiesa porta il nome del santo patrono astese: San Secondo.
Per il ciclismo, Asti è stata cinque volte sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia: la prima nel 1935, l'ultima nel 2020.
Anno | Tappa | Partenza | km | Vincitore di tappa | Maglia rosa |
---|---|---|---|---|---|
1935 | 16ª | Cuneo | 91 | Giuseppe Olmo | Vasco Bergamaschi |
1960 | 11ª | Sestri Levante | 180 | Rik Van Looy | Jos Hoevenaers |
1963 | 10ª | La Spezia | 225 | Vito Taccone | Diego Ronchini |
2003 | 17ª | Salice Terme | 130 | Alessandro Petacchi | Gilberto Simoni |
2020 | 19ª | Abbiategrasso[26] | 124,5 | Josef Černý | Wilco Kelderman |
L'altra squadra di calcio della città è l'A.C.D. Sporting Asti Nuova Itea che milita nel girone M di Seconda Categoria.
Tre società di Asti partecipano al campionato italiano: la squadra del liceo scientifico "F. Vercelli", presente fin dalla prima edizione del 2007, l'Asti Tchoukball, società fondata il 5 settembre 2008 da giovani ex studenti del liceo, che comprende due squadre: Asti Atomik Tchoukball ed EleKTrauti Asti Tchoukball, e la squadra del liceo classico Vittorio Alfieri.
L'Asti Atomik Tchoukball è arrivata al 3º posto nei campionati italiani 2009/2010 e 2011/2012, il miglior risultato di sempre per una squadra astigiana.
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