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Antonio Amurri

scrittore e paroliere italiano (1925-1992) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Antonio Amurri
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Antonio Amurri (Ancona, 28 giugno 1925Roma, 18 dicembre 1992) è stato un umorista, paroliere, autore televisivo, autore radiofonico e scrittore italiano.

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Antonio Amurri nel 1958

Scrittore di umorismo e satira (Piccolissimo[1], Famiglia a carico, Più di là che di qua), fu autore di una fortunata tetralogia: Discorso Costruttivo sulla Famiglia: 1. Come ammazzare la moglie, e perché, 2. Come ammazzare il marito senza tanti perché, 3. Come ammazzare mamma e papà, 4. Come ammazzare la suocera. È stato anche soggettista radiofonico e televisivo, cui si devono spettacoli di varietà molto popolari, tra i quali il più celebre è stato il programma radiofonico Gran varietà che andò in onda dal 1966 al 1979.

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Biografia

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Nacque ad Ancona nel 1925. Il padre Errigo era dirigente della Telefoni Italia Media Orientale (TIMO). Lasciò Antonio orfano all'età di 13 anni. Durante la Seconda guerra mondiale fu sfollato, con la madre Emilia, dalla natia Ancona a Fano. La madre, che aveva preso il posto del padre nella società telefonica, morì a causa di un bombardamento su Fano che colpì la sede della TIMO[2].

Professionalmente Antonio Amurri fu scoperto dai fratelli Mantoni, Corrado (presentatore) e Riccardo (regista), che lo chiamarono alla Rai a collaborare alla rivista radiofonica Hoop… là!. Nel 1954 firmò il suo primo programma, Jazz il bandito, di cui fu coautore insieme a Raffaele Sposito ("Faele") con la regia di Lino Procacci[2].

Negli anni cinquanta fu redattore capo del Travaso delle idee, noto giornale satirico romano, e ha inoltre collaborato a parecchi giornali umoristici. Fu fondatore della testata Il Miliardo. Tra gli anni cinquanta e sessanta collaborò con Rivista, dove entrò nel lavoro teatrale leggero ed incontrò la notorietà. Nacquero le opere La minidonna ed I fuoriserie, con la collaborazione di Faele, Jurgens, Zapponi e Torti[3].

Il suo nome è spesso a quello di Dino Verde con cui ha firmato diversi programmi radiofonici. Amurri ha avuto anche un'intensa attività come paroliere, partecipando al Festival di Sanremo nel 1964, nel 1965 e nel 1968. Insieme al musicista Bruno Canfora Amurri fu autore di molti successi, scrivendo per grandi artisti come Teddy Reno (Piccolissima serenata, 1958); Mina (Sono come tu mi vuoi del 1966 e Conversazione del 1967); e Gianni Morandi (Si fa sera, del 1966 e Chimera del 1968). Inoltre ha scritto brani di successo per molte altre celebrità nazionali ed internazionali, quali: Bruno Martino, Fred Bongusto, Aurelio Fierro, Renato Carosone, Domenico Modugno, Remo Germani, Chico Buarque de Hollanda, Shirley Bassey, Sylvie Vartan e Dusty Springfield. Nel 1967 Amurri e Canfora scrisse la celeberrima Stasera mi butto, cantata da Rocky Roberts[2].

Negli anni 1980 Amurri e Dino Verde idearono un telegiornale satirico, Amurri e Verde News che condussero insieme su Rai 1[2].

Sposato con Milvia, Antonio Amurri ebbe quattro figli: il regista Franco Amurri, l'autrice televisiva Valentina Amurri, la scultrice e designer Roberta Amurri e lo scrittore Lorenzo Amurri. L'attrice italoamericana Eva Amurri è sua nipote, essendo figlia del fratello Franco Amurri e di Susan Sarandon.

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Riconoscimenti

Amurri è stato premiato con quattro maschere d'argento per gli spettacoli televisivi di cui fu autore. Inoltre ha ricevuto numerosi premi per la letteratura umoristica (Salsomaggiore, Bordighera, Forte dei Marmi)[4].

Programmi radiofonici Rai

  • Gli alberi del viale, varietà di Amurri e Silvano Nelli (1948)
  • Rosso e nero n° 2, varietà di Antonio Amurri, Faele, Ricci e Romano, regia di Riccardo Mantoni, con Nino Manfredi, Paolo Ferrari, Gianni Bonagura e Corrado, orchestra diretta da Riz Ortolani (i venerdì sera, alle ore 21, sul Secondo Programma, 1955-1956)
  • Operazione Cicerone, avventura musicale di Antonio Amurri, regia di Nino Meloni, trasmessa il 26 giugno 1955.
  • Il ventilatore, varietà di Amurri e Castaldo, regia di Gino Magazù, trasmessa il 25 settembre 1955.
  • Il gavettino, settimanale per le forze armate di Amurri e Brancacci, regia di Renzo Tarabusi (1956)
  • Ulisse aveva uno zio, commedia musicale di Antonio Amurri, regia di Renzo Tarabusi, musiche originali di Pier Emilio Bassi, compagnia di rivista di Milano (1956)
  • Giochiamo alla Roulotte, avventuroso musicale di Antonio Amurri e Mario Brancacci, regia di Giulio Scarnicci, compagnia di rivista di Milano, orchestra di Pier Emilio Bassi (estate 1956)
  • Le donne sono fatte cosà, rivista di Antonio Amurri (1957)
  • I figli di Don Chisciotte, microrivista di Antonio Amurri e Bernardino Zapponi, regia di Pino Gilioli (1957)
  • Scriveteci, ve le canteremo, un programma di Antonio Amurri, con Nanà Melis e Manlio Guardabassi (1957)
  • Alle 5 in punto, varietà di Antonio Amurri (1958)
  • Cappello a cilindro, fantasia in un atto e molti quadri, realizzata da Antonio Amurri, con Antonella Steni, Gianni Agus ed Elio Pandolfi (1962)
  • Il cuore in soffitta, varietà di Antonio Amurri e Mino Caudana, con Nino Besozzi (1963)
  • Buonasera, programma presentato da Antonio Amurri (ottobre-novembre 1963)
  • Lo schiacciavoci, microshow di Antonio Amurri, regia di Osvaldo Guido Pagani, recitato da Alighiero Noschese (1965)
  • Il piccolissimo di Antonio Amurri, regia di Riccardo Mantoni, con Sandra Mondaini e Renzo Palmer (1972)
  • Quarto programma, un programma di Antonio Amurri e Marcello Casco (1976)

Varietà televisivi Rai

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Canzoni scritte da Antonio Amurri

Riepilogo
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Abbiamo indicato solo il primo interprete, gli autori della musica e gli eventuali collaboratori al testo.

Per le canzoni composte con Coppotelli, vedi la voce sul chitarrista.

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Opere

Alcune opere di Antonio Amurri sono state tradotte in spagnolo, francese, tedesco, serbo-croato e russo.

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Note

Altri progetti

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