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Astolfo (personaggio)

personaggio del ciclo carolingio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Astolfo (personaggio)
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Astolfo è un personaggio dei poemi cavallereschi caratterizzato da grande spirito di avventura, arguzia e atteggiamenti al limite del bizzarro.

Fatti in breve Lingua orig., Autori ...
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Descrizione

Già presente in alcuni episodi del Morgante di Luigi Pulci, fu però con l'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo e ancora di più con l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto che divenne un personaggio memorabile. Paladino di Carlo Magno originario dell'Inghilterra, è un individuo focoso ed impulsivo, protagonista di imprese mirabolanti. Nel Furioso è il personaggio che più di ogni altro rimane coinvolto in avventure incredibili, come il volo fino in Etiopia sull'Ippogrifo, la discesa all'Inferno, per ricacciarvi le Arpie, e infine, una volta giunto sul Paradiso terrestre, il celebre volo sulla luna, a bordo di un carro celeste (che rapì un tempo il profeta Elia), alla cui guida si pone ora l'evangelista Giovanni, per recuperarvi il senno perduto da suo cugino Orlando e finito, come tutte le cose perdute dagli uomini sulla Terra, nel vallone degli "oggetti lunari".[1]

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Origine del nome

Deriva dal nome germanico Haistulf, nome composto da haist (di significato incerto, forse "furioso", "violento") o forse ast ("asta", "lancia"), e vulf ("lupo")[2]

Gesta di Astolfo nell'Orlando innamorato

Gesta di Astolfo nell'Orlando Furioso

  • canto VI, 27 e ss.: è ritrovato da Ruggiero nell'isola della maga Alcina (secondo alcuni il Giappone) trasformato in un mirto (episodio ispirato a quello di Polidoro nell'Eneide e a quello di Pier della Vigna nell'Inferno di Dante).
  • VI, 46: viene precisato che è stato l'amante di Alcina.
  • VIII, 16: recupera la forma umana per opera della maga Melissa.
  • XV, 13: riceve due doni prodigiosi: un corno che infonde il terrore in chi lo ascolta e un libro incantato.
  • XV, 38: sconfigge Caligorante e uccide Orrilo.
  • XVIII, 96; XIX, 43: va con Sansonetto alla giostra di Damasco.
  • XIX, 54: approda con i compagni ad Alessandria.
  • XX, 66: in questa città riconosce il suo cugino Guidon Selvaggio.
  • XX, 87; XXII, 4: mette in fuga con il corno fatato le donne di Alessandria.
  • XXII, 7: suoi viaggi a Londra e in Francia.
  • XXII, 13: giunge al palazzo incantato di Atlante.
  • XXII, 23: spezza l'incantesimo e doma l'ippogrifo.
  • XXXIII, 96: vola in Etiopia sull'ippogrifo.
  • XXXIII, 119; XXXIV, 4: scaccia con il corno le Arpie che infestano la mensa al re Senapo, noto in occidente come Prete Gianni.
  • XXXIV, 4: raggiunge la porta dell'Inferno.
  • XXXIV, 7: l'ombra di Lidia gli narra la sua sciagurata storia d'amore.
  • XXXIV, 46: chiude le Arpie in una spelonca (esse simboleggiano nel poema i mali che affliggono l'Italia).
  • XXXIV, 48: raggiunge il Paradiso terrestre e vi trova Enoch, Elia e San Giovanni Evangelista.
  • XXXIV, 68: a bordo del Carro di Elia varca la sfera del fuoco e raggiunge la Luna.
  • XXXIV, 81-87: uno degli episodi più famosi dell'Orlando Furioso: sulla Luna trova tutto ciò che si è perso sulla Terra (inclusi i versi ch'in laude dei signor si fanno, stoccata autobiografica), e poi riparte con un'ampolla contenente il senno di Orlando.
  • XXXVIII, 24: restituisce la vista a re Senapo.
  • XXXVIII, 29: imprigiona in un otre il vento Noto.
  • XXXVIII, 33: cambia i sassi in cavalli.
  • XXXIX, 57: restituisce il senno ad Orlando.
  • XL, 14: espugna Biserta.
  • XLIV, 23: rimanda i Nubiani al loro paese e torna in Francia.
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Nella cultura di massa

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Note

Bibliografia

Altri progetti

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