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Caprimulgiformes

ordine di uccelli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Caprimulgiformes
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I Caprimulgiformi (Caprimulgiformes Ridgway, 1881) sono un ordine di uccelli a distribuzione cosmopolita (li si trova infatti in tutti i continenti, fatta eccezione per l'Antartide).

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Descrizione

Si tratta di animali di mole medio-piccola. Tutti i membri dell'ordine sono caratterizzati da una grande testa squadrata, con becco piccolo e adunco ma bocca larghissima, piumaggio soffice e pelle molto sottile.

Biologia

Hanno abitudini notturne e dieta generalmente insettivora: un'eccezione rimarchevole è rappresentata dai guaciari, che si nutrono prevalentemente di bacche.

Tassonomia

Riepilogo
Prospettiva

La classificazione di questi uccelli è sempre stata oggetto di revisioni e controversie, principalmente per il fatto che l'ordine dei caprimulgiformi è sempre stato utilizzato come un contenitore di specie simili morfologicamente, ma poi dimostratesi piuttosto distanti sul piano filogenetico.[1]

Tradizionalmente, gli appartenenti a quest'ordine sono considerati come una fase di transizione fra gli strigiformi e gli apodiformi: di volta in volta sono state tuttavia ipotizzate parentele con coraciformi, trogoniformi e piciformi.
In base alle analisi di sequenze del DNA (in particolare del β fibrinogeno e degli introni), nel 2004 gli studiosi Fain e Houde proposero che i caprimulgiformi andassero a costituire il nuovo clade dei Metaves assieme a columbiformi, pterocliformi, apodiformi, fetontiformi, podicipediformi, mesitornitiformi, fenicotteriformi ed alcuni gruiformi (come il kagu e l'euripiga) e cuculiformi (come l'hoazin).
In altri studi condotti da Ericson nel 2006 venne riconosciuta la monofilia dell'ordine nell'ambito del clade dei Cypselomorphae nell'ambito dei sopracitati Metaves: posizione questa supportata da Sibley e Ahlqist.[2]

La classificazione tradizionale suddivide l'ordine in cinque famiglie: Caprimulgidae, Eurostopodidae, Nyctibiidae, Podargidae e Steatornithidae. A queste veniva un tempo aggiunta la famiglia degli Aegothelidae (attualmente ascritta all'ordine Apodiformes)[3]

Han et al (2010) hanno fornito evidenze contro la validità della famiglia Eurostopodidae, le cui specie sono state in gran parte assorbite nella famiglia Caprimulgidae.[4]

Nel 2014 l'IOC riconosce come valide le seguenti famiglie:[5]

Evoluzione

I resti fossili riconducibili con sicurezza a caprimulgiformi sono estremamente rari: il primo uccello riconducibile a questa famiglia è Eocypselus del tardo Paleocene, che, pur mostrando inequivocabilmente segni di una parentela coi caprimulgiformi, non mostra ancora caratterizzazioni tali da poterne definire una classificazione ottimale nell'ambito dell'ordine, di cui è con molta probabilità una forma basale. Paraprefica, vissuto all'inizio dell'Eocene, presenta invece analogie con tutte e tre le linee evolutive presenti nell'ordine Caprimulgiformes (quella dei guaciari, quella dei nittibi e quella dei succiacapre).
In base a queste due specie e ad altri reperti di uccelli risalenti al Paleogene, si può ipotizzare che fra i 60 ed i 55 milioni di anni fa (Selandiano-Taneziano) si ebbe una prima separazione dalla linea principale di quelli che poi sarebbero diventati gli attuali podargidi e steatornitidi, mentre a partire da 40 milioni di anni fa (Luteziano-Bartoniano) si ebbe un'ulteriore differenziazione della linea principale negli attuali caprimulgidi, eurostopodidi e nittibidi.[6] Altre forme enigmatiche dell'Eocene sono Fluvioviridavis ed Eurofluvioviridavis.

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Note

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